La memoria olfattiva: alla ricerca del tempo perduto

La memoria olfattiva ce la descrive Charles Baudelaire, forse senza saperlo: "Vi sono profumi freschi come carni di bambini, dolci come oboi, verdi come prati, e altri, corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno l'espansione delle cose infinite, come l'ambra, il muschio, il benzoino e l'incenso, che cantano i trasporti dello spirito e dei sensi". La memoria olfattiva è questo: senti un odore e vedi un ricordo

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Tutti i sensi si sviluppano a partire dallo stesso foglietto embrionale: l’ectoderma. Il nervo olfattivo si forma alla settima settimana di gestazione e a due mesi il feto è già capace di sentire l'odore di mamma, che riconoscerà immediatamente dopo il parto. La memoria olfattiva, infatti, si attiva durante il parto e comincia subito a lavorare: il bambino, se non sottoposto alle estenuanti pratiche di pulizia, sarà in grado di riconoscere l'odore materno e di risalire fino al capezzolo. La sua prima memoria olfattiva gli è servita per tranquillizzarsi sulla pelle di mamma e rifocillarsi con un lauto pasto dopo tutta la fatica.

 

La memoria olfattiva: andiamo a naso

Nietzsche correla l'olfatto alla sagacia e alla istintualità. Diceva che l’arte dello psicologo non è tanto nel ragionare quanto nel subodorare. Avere fiuto significa avere uno strumento soprafino per l'investigazione psicologica e morale, quindi, per conoscere. L'olfatto è legato a doppio filo con il senso del gusto ed è connesso al mondo delle emozioni. Non ce ne accorgiamo ma ogni emozione ha un odore particolare (la rabbia, per esempio, ha un odore acido), questo perché ognuna dà luogo alla produzione di uno specifico ormone all’interno dell’organismo. Questa qualità quasi dimenticata ci guida nelle nostre relazioni.

 

La memoria olfattiva è legata ai nostri ricordi ancestrali, primordiali, ai ricordi in cui ancora l'essere umano non era così evoluto: la memoria olfattiva gli permetteva di sopravvivere e di muoversi in un ambiente ostile. Quindi, i detti popolari: "Vado a naso", "Mi prude il naso", "Mi è saltata la mosca al naso", non nascono senza un perché. La memoria olfattiva spesso ci conduce quasi per mano verso alcune scelte che vanno oltre il confine della nostra coscienza. La memoria olfattiva ci guida nella scelta del partner, ci mette in guardia quando un cibo non è commestibile, ci fa venire l'acquolina se sentiamo un delicato olezzo di madeleine nell'aria, che se poi sono intrise di tè come quelle di Marcel Proust, ci portano lontano con la memoria in luoghi che credevamo dimenticati. 

 

La memoria olfattiva: un tuffo nei ricordi

Un odore. Un profumo. Una scia impercettibile nascosta tra l'odore di smog quando camminiamo per strada. Ed ecco che non siamo più tra i rumori, la folla e le cose da fare. La memoria olfattiva ci ha portato lontani: a quella sera quando ci siamo dati il primo bacio come adolescenti sotto un lampione, o a quella volta che mamma stava preparando la besciamella, o allo zucchero che a 10 anni hai bruciato con la tua amica nel tentativo di farne caramelle. L'odore ci colpisce proprio lì, diritto al cuore, e la memoria olfattiva ne è la responsabile: un tuffo nei ricordi che fa salire in gola quella tenera nostalgia per qualcosa che è stato. E che a volte ti manca. Quando la memoria fa cilecca, perché continuiamo a bombardarla di informazioni come un Tg 24, niente paura: la memoria olfattiva è più precisa e attendibile di quella cosciente.

 

La memoria olfattiva: come funziona

Il senso dell'olfatto, o meglio, l'area del cervello che elabora l'olfatto, è connessa con il sistema limbico, il nostro cervello emozionale, il quale ha una importanza enorme nella rievocazione dei ricordi e che, a sua volta, è connesso con la neocortex. La memoria olfattiva, quindi, ci permette immediatamente di connettere l'odore che sentiamo con un ricordo e con l'emozione che li accompagna. L'olfatto è un senso spesso sottovalutato, un po' lo abbiamo dimenticato perché nella classifica lo troviamo in serie C. Ma se pensiamo a quante cose stupende ci regala, forse potremmo imparare a dargli un pizzico di considerazione in più. E ora facciamo un piccolo esperimento di memoria olfattiva: bendate gli occhi, tappate le orecchie, respirate un profumo per voi importante e vivetevi l'emozione bellissima di un ricordo meraviglioso. Pensiamo di meno e sentiamo col naso e col cuore di più.

 

Fonte immagine: Marica Fattiroso (estratto da M.Proust, Dalla parte di Swan)