Smettere di fumare grazie al proprio "avatar"

I giovani e il fumo sono una coppia ancora molto frequente. La sigaretta non ha perso il suo fascino e soddisfa più di un bisogno. Come uscirne? Un avatar può aiutare, ma l'educazione resta un'arma preventiva efficace.

Smettere di fumare grazie al proprio "avatar"

Il fumo imperversa ancora nella società, nonostante i mille divieti e le raccomandazioni sulla salute, e i giovani sono la fascia più colpita. L'uso delle sigarette ha ancora un certo fascino per gli adolescenti? Quali bisogni soddisfa e come poterne uscire?

 

Perché fumare le sigarette?

Per molto tempo fumare una sigaretta è stato considerato un gesto molto chic, tanto che i divi del passato erano spesso avvolti da coltri di fumo. Ma oggi i consumatori sono più che consapevoli dei possibili danni.

Allora perché i giovani, nati in questo periodo di consapevolezza, continuano a fumare? I bisogni e le motivazioni alla base di questo vizio sono molteplici. Le sigarette spesso arrivano in un momento critico della crescita: l'ingresso alla scuola secondaria e l'inizio dell'adolescenza.

In questo periodo sono molti gli sforzi per vedersi più grandi e il fumo in questo caso "aiuta" in due modi: prima di tutto può aiutare ad emulare adulti importanti, come i genitori che se fumatori danno un fortissimo esempio; il secondo impatto è quello delle amicizie: i pari hanno una forte influenza diretta e indiretta, perché è fondamentale fare bella figura ed essere un membro paritario del gruppo.

 

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Quando gli amici sono virtuali

Data l'influenza degli altri, una ricerca ha provato a comprendere se un "altro" virtuale potesse aiutare a smettere di fumare, data anche la passione dei giovani per i videogiochi. Un ricercatore della University of Wisconsin (USA) ha ideato un gioco chiamato "Supersmoky" in cui l'avatar viene costruito con la fotografia del giocatore.

Il personaggio viene invitato a fumare in diversi luoghi e man mano che si procede vengono visualizzate le conseguenze nell'arco degli anni. Durante l'esperimento 62 giovani con un'età media di 22 anni dovevano giocare al fine di verificare il loro grado di consapevolezza delle conseguenze del fumo sul loro corpo e la loro salute.

Il campione era costituito da fumatori non ancora accaniti, ma che usavano fumare durante le occasioni sociali. I risultati sono stati letti come un'efficace dimostrazione degli effetti preventivi del videogioco stesso, poiché al termine del gioco i giovani si sono dichiarati convinti che non avrebbero pià accettato sigarette.

 

È possibile educare al fumo?

Date queste premesse una domanda circa la possibilità di educare al fumo potrebbe sorgere nella mente di un genitore. Ovviamente è molto difficile contrastare l'influenza del gruppo, ma l'educazione non inizia con l'adolescenza e i buoni insegnamenti si fanno sentire, anche se magari a distanza di un po' di tempo.

Ecco allora che uno dei mezzi migliori in questo caso è supportare l'autostima dei ragazzi, perché maggiore fiducia in se stessi significa anche meno bisogno dell'approvazione esterna.

Non bisogna neanche avere paura di raccontare le proprie debolezze, i propri errori e come se ne è usciti per non restare un modello immacolato e irraggiungibile di una falsa perfezione.

 

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