Il razzismo: basi sociali e fisiologiche

Il razzismo è l'estremizzazione delle dinamiche sociali che regolano le interazioni tra i gruppi. Stereotipi e pregiudizi possono però incidere anche sulla capacità neurale di provare empatia per l'altro

Il razzismo: basi sociali e fisiologiche

Il razzismo è un fenomeno che si iscrive nei rapporti sociali e che deriva da un'ideologia politica. La prima formulazione del razzismo ad opera di Gabineau, nel Saggio sulla disuguaglianza dalle razze, si basava sulla convinzione che nella specie umana ci fossero razze più o meno perfette. Le basi del razzismo però si ritrovano in meccanismi sociali e fisiologici quotidiani che caratterizzano la vita tra i gruppi.

 

Il razzismo e le dinamiche sociali

Nell'ambito della psicologia sociale due forme di ragionamento si ritrovano nel fenomeno del razzismo: il pregiudizio e lo stereotipo. Nonostante l'accezione negativa entrambi questi meccanismi operano quotidianamente perché permettono di accelerare i nostri ragionamenti favorendo il risparmio cognitivo. Il pregiudizio è stato definito come un'opinione preconcetta che non si basa su esperienza diretta riferita a una persona, un gruppo o un fatto. Una semplice conoscenza scorretta diventa pregiudizio quando non cambia a fronte di nuovi dati. Gli stereotipi sono delle descrizioni generalizzate di gruppi di persone che si basano su alcune caratteristiche salienti, positive o negative. A questi gruppi riconoscibili per caratteristiche fisiche, sociali e d'altro tipo, vengono associati valori, motivazioni e comportamenti in modo così netto che poi diventa impossibile considerare la singola persona nella sua unicità.

 

Il razzismo e il valore sociale della generalizzazione

Uno dei problemi fondamentali dello stereotipo è che, come il pregiudizio, si modifica con molta difficoltà. Ciò accade anche perché vengono create le condizioni affinché queste convinzioni si avverino. Se pensiamo che una persona sia fredda e ci relazioniamo con lei a nostra volta in modo freddo, il nostro interlocutore sarà portato a comportarsi di conseguenza avvalorando la nostra previsione. La generalizzazione permette di sapere come comportarci anche in situazioni ignote.

 

Il razzismo e le basi fisiologiche

Un recente studio neuroscientifico guidato da Alessio Avenanti, afferente al dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna, ha utilizzato la tecnica della stimolazione magnetica transcranica per verificare la relazione tra razzismo e empatia. Nello specifico l'ipotesi è che la percezione del dolore di un membro esterno al gruppo venga percepita solo debolmente. Il campione è costituito da 20 italiani bianchi e 20 africani residenti in Italia. Ai soggetti veniva mostrata una mano che conficcata da un ago: le mani erano bianche, nere o viola. Il circuito del dolore veniva attivato quando il colore della mano osservata corrispondeva a quella dello spettatore e anche nel caso della mano viola. Quando la mano era di un'etnia differente i circuiti neurali non rispondevano. Secondo i ricercatori questa è la prova che apprendimenti e convinzioni di tipo culturale sono in grado di influenzare il funzionamento dei circuiti neurali. In questo caso credenze 'razziste' in fluiscono sulla capacità di provare empatia.

 

La giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale