La psicologia della musica e le emozioni

La psicologia della musica studia gli effetti della musica e le sue implicazioni. Uno degli aspetti più suggestivi è il carattere fortemente emotivo dell'esperienza musicale. Quali emozioni suscita e come riesce a fare presa con questa intensità?

La psicologia della musica e le emozioni

Il legame tra psicologia e musica è facilmente intuibile perché le note scatenano forti passioni, legami sociali e ispirano una forma di comunicazione che non passa attraverso le parole. Esiste un legame tra cervello e struttura musicale testimoniato anche dalla presenza dei brani musicali nel corso della storia, segno che l'Uomo ha sempre sentito il bisogno di esprimersi attraverso di essa.

 

Il linguaggio musicale

Per comprendere meglio il legame tra musica ed emozioni è possibile prendere brevemente in esame il modello psicosemiotico della musica che cerca i parallelismi tra la trasmissione dei significati attraverso il linguaggio e le note. Il modello individua nelle note e nei suoni delle unità minime paragonabili ai fonemi e ha descritto una sintassi per il linguaggio musicale: la combinazione dei suoni obbedisce a regole precise. Il potere della musica per la psicologia nasce dall'aspetto poco categoriale del suo linguaggio che sembra fare facilmente presa sul sistema inconscio. La conseguenza è il massimo coinvolgimento a livello emotivo!

 

Amare la musica triste

È facililmente intuibile capire perché ascoltare musica allegra suscita e provoca piacevoli ricordi; ma perché si ascolta la musica triste? A questa domanda la psicologia ha cercato di dare una risposta proprio verificando il tipo di sensazioni nate dall'ascolto di brani poco allegri. I ricercatori della Tokio University of the Arts e il RIKEN Brain Science Institute hanno proposto a 44 volontari brani tristi e allegri per poi valutare le reazioni. I brani malinconici sembra che abbiano la capacità di provocare anche emozioni romantiche contrastando così l'effetto deprimente. Secondo gli studiosi, la tristezza comunicata dalla musica sarebbe meno minacciosa di quella reale e quindi l'ascolto aiuta a gestire le emozioni negative in modo indiretto.

 

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Il coordinatore del progetto vede nei risultati un segno positivo ”perché se provocasse in noi solo emozioni negative finiremmo semplicemente per non ascoltarla, ma sappiamo tutti che non è così. Indipendentemente dai gusti e dalla formazione musicale le persone che ascoltano musica triste provano questa emozione ambivalente di tristezza e romanticismo e, a differenza della tristezza provocata dalla vita quotidiana, quella proveniente dall’Arte viene vissuta dal nostro cervello come piacevole. Ciò avviene probabilmente perché non rappresenta per noi una reale minaccia. Se si soffre per qualche emozione spiacevole evocata attraverso il ricordo o dalla vita quotidiana, la musica triste può essere utile per alleviarne in qualche modo la componente negativa.