Il fanatismo religioso

Secondo l’ONU il fanatismo religioso è uno di quei fattori che sta mettendo a rischio alcuni dei diritti fondamentali dell’uomo ispirando atteggiamenti e comportamenti violenti e discriminatori soprattutto a danno delle donne e di alcune minoranze. L’adesione irrazionale e incondizionata ad un credo religioso e la conseguente intolleranza verso qualunque diversità esprime identificazioni assolutiste e patologiche che non vanno confuse con le Religioni in quanto tali né con le Culture di appartenenza.

Il fanatismo religioso

Per fanatismo religioso si intende un’adesione irrazionale, esasperata e incondizionata ad un credo religioso in cui ci si riconosce in maniera così totalizzante da difendere assolutisticamente le proprie posizioni mostrando estrema intolleranza verso idee o modi di essere differenti. In tal senso in fanatismo è un atteggiamento che può esprimersi in qualunque attività o contesto umano, ma che trova nella religione sen’altro una delle sue più gravi espressioni.

 

Fanatismo, fondamentalismo e integralismo

E’ importante distinguere il fanatismo religioso da altre posizioni ad esso affini come il fondamentalismo e l’integralismo. Il primo fa riferimento ad un’interpretazione rigidamente ortodossa dei testi sacri e dei principi religiosi, il secondo pretende di estendere tale ortodossia all’intera organizzazione della vita pubblica e sociale aspirando, in tal senso, ad una sostanziale sovrapposizione fra principi religiosi e politici. Posizioni, queste ultime, che non necessariamente sfociano nel fanatismo religioso che aggiunge, ad esse, la componente identificatoria e irrazionale che lo caratterizza.

 

Fanatismo religioso e identità

Vari autori e numerosi studi psicologici sul fanatismo religioso e sulle persone che lo esprimono ne evidenziano l’associazione con gravi patologie di personalità là dove il fanatico non si limita ad utilizzare la religione e i suoi valori come fonte di rassicurazione e conforto ma “è” quegli stessi valori nel senso che si identifica a tal punto con essi da percepire qualunque critica o posizione differente come attacco a sé e al proprio, evidentemente precario, senso di identità. Difendere valori e principi religiosi a qualunque costo e contro qualunque diversità, equivale in un certo senso a difendere il proprio stesso senso di esistere pena la frammentazione e l’annichilimento sul piano psicologico. Vari meccanismi di difesa sostanziano i comportamenti fanatici come la razionalizzazione e la moralizzazione con cui vengono giustificati, in nome del credo religioso, i propri comportamenti e la formazione reattiva che trasforma in esaltazione eroica la paura della morte sostanziando comportamenti suici-omicidi (Filippi, L.S., Le basi psicodinamiche del fanatismo religioso e di alcuni tipi di religiosità, International Journal of Psychoanalysis and Education, n°1, vo.I, 2006).

 

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Il fanatismo religioso fra oriente e occidente

Nel contesto sociopolitico attuale, dove è forte la distanza fra la cultura occidentale globalizzata e certe culture orientali di matrice islamica, si è abituati ad associare con queste ultime e con atti di terrorismo e discriminazione il fanatismo religioso. Tuttavia il fanatismo religioso non si identifica mai tout court con il credo religioso di cui si fa portatore e certamente non è appannaggio esclusivo delle religioni islamiche. Basta dare uno sguardo alla storia medievale dell’occidente o a quella relativamente più recente di certi paesi occidentali di rigida osservanza cattolica (vedasi il film Magdalene del 2002 di Peter Mullan sui collegi irlandesi per ragazze-madri cattoliche). Identificare gli atti terroristici ispirati dal fanatismo religioso, di cui tristemente sentiamo tanto spesso notizia, con le religioni e le Culture da cui provengono sarebbe altrettanto assolutista.