Comunicazione e relazione: è più semplice parlare a un muro?

Non è possibile non comunicare secondo la pragmatica di Watzlawick e ogni comunicazione porta a entrare in relazione con l’altro. Il dialogo con l’interlocutore permette di entrare in contatto con gli altri e di definire se stessi. Le relazioni sane portano a simmetria e complementarietà, mentre nelle relazioni patologiche predomina la disconferma

Comunicazione e relazione: è più semplice parlare a un muro?

Comunicazione e relazione sono due concetti fortemente intersecati tra di loro. L’uomo è un animale sociale, ciò significa che non può vivere da solo, sia per necessità, sia per piacere. La vita insieme deve però poter basarsi sull’armonia e questa si può costruire grazie alla condivisione di idee e pensieri che guidino il comportamento. I problemi a carico delle relazioni spesso nascono da una cattiva comunicazione. Anche le relazioni influiscono sul modo in cui comunichiamo, ad esempio i ruoli che incarniamo ci portano ad esprimerci e comportarci in modo consono.

 

Comunicazione e relazione secondo Watzlawick

Nella Pragmatica della Comunicazione Umana, Paul Watzlawick descrive la comunicazione da un punto di vista comportamentale e relazionale, soprattutto perché "è impossibile non comunicare". In ogni comunicazione si gioca e si apre la relazione con l’altro e la definizione di chi si è. La posta in gioco è la definizione di se stessi attraverso il rapporto con l’altro che implica un impegno del parlante nei confronti di ciò che asserisce. Questo aspetto è ciò che dà forma al contenuto perché è la natura dell’intenzionalità comunicativa.

 

Le forme della comunicazione in relazione

Le ricerche di Watzlawick hanno portato a una serie di studi su come la relazione si manifesti attraverso la comunicazione. Esistono due forme di relazione principali:
relazione simmetrica: i due interlocutori partono da un assunto di uguaglianza tra di loro;
relazione complementare: gli interlocutori si posizionano in modo superiore o inferiore l’uno nei confronti dell’altro.
La possibilità che si istauri una o l’altra situazione necessita comunque la partecipazione di entrambi. La relazione è un sistema circolare in cui non è possibile stabilire cosa venga prima e cosa dopo, ma ogni azione è contemporaneamente causa e conseguenza.

 

La comunicazione nella relazione patologica

La relazione tra comunicazione e relazione è stretta anche nel caso di situazioni patologiche: ogni sintomo è esso stesso un messaggio non verbale circa lo stato mentale del paziente. Nella comunicazione disturbata spesso c’è una confusione tra il piano del contenuto e quello della relazione. Questo disaccordo è causa e conseguenza del disagio. Tre sono gli elementi nella comunicazione che influiscono sul e che lo influenzano:
• la conferma da parte dell’interlocutore che è fonte di sicurezza e stabilità mentale, perché aumenta e sostiene la consapevolezza di sé;
• il rifiuto, anche se doloroso, si basa sul riconoscimento dell’individuo;
• la disconferma invece mette in dubbio l’autenticità di quanto viene riferito e anche dello stesso individuo. Il messaggio non raggiunge l’interlocutore e quindi chi parla non si sente preso in considerazione.


Fonte immagine: Stefano meneghetti