Motivazione intrinseca: quando la chiave di volta è la passione

Le diverse attività nelle quali ci impegniamo quotidianamente sono solo motivate dal valore strumentale che hanno per noi o possono anche essere motivate semplicemente dal piacere che noi proviamo nel realizzare quella specifica attività? Scopriamo quando la motivazione è intrinseca

Motivazione intrinseca: quando la chiave di volta è la passione

Si può definire la motivazione intrinseca come l’insieme delle sensazioni positive associate al fatto di svolgere bene una attività o un lavoro, dunque si intende la motivazione a fare qualcosa “per il gusto o il piacere di farlo”.

La motivazione intrinseca è legata ad una forza, ad una spinta interiore e non a sollecitazioni e ricompense esterne: è una sorta di commitment personale. Le emozioni ad essa collegate sono la curiosità, il piacere e la gratificazione in sé.

La motivazione intrinseca implica buoni livelli di autostima e una preferenza per compiti sfidanti: un compito o un’attività troppo semplice non desta interesse, non impegna completamente e non consente di sperimentare il piacere che deriva dall’essere assorbiti ed intenti in qualcosa d’interessante.

 

Le spinte della motivazione estrinseca

Vi è mai capitato di lavorare ininterrottamente su qualcosa senza sentire stanchezza fisica e mentale? Di rimanere assorti nella lettura di un libro senza accorgervi di aver superato la stazione in cui scendere? O di essere così coinvolti in un’attività sportiva da non volerla finire?

Bene, l’esperienza più rilevante di motivazione intrinseca, nel lavoro, nello sport o nello svago, si ha nella cosiddetta “esperienza di flusso”: un’esperienza di alta concentrazione su una situazione, caratterizzata dal coinvolgimento dinamico e completo di tutta la persona che, fortemente motivata, ha accesso a tutte le sue potenzialità, ha una concentrazione totale e prova un forte senso d’autoefficacia.

In questo caso vi è una perdita della dimensione temporale ed una focalizzazione attentiva sul presente che esclude tutti gli stimoli non connessi al compito. Una condotta a motivazione intrinseca di questo tipo può favorire la condizione ottimale per il conseguimento di prestazioni eccellenti.

 

Motivazione intrinseca ed estrinseca

Gli stimoli interni generano motivazione intrinseca e sono determinati dal desiderio e dalla soddisfazione di raggiungere un obiettivo; gli stimoli esterni sono al di fuori del controllo dell’individuo e generano motivazione estrinseca: in questi casi il soggetto si impegna nell’espletamento di un compito per ottenere benefici o evitare circostanze negative.

Facciamo un esempio per chiarirci: studenti intrinsecamente motivati allo studio godono dell’attività di apprendimento e dunque sono interessati allo studio in sé e non ai vantaggi che derivano dalla riuscita scolastica; per loro è importante l’acquisizione di nuove abilità e il miglioramento delle loro conoscenze anche attraverso errori e tentativi non coronati da successo.

Gli studenti motivati estrinsecamente invece, s’impegnano nello studio per motivi esterni ad esso, per esempio per ricevere buone votazioni: in molti casi preferiscono una valutazione positiva in compiti semplici, piuttosto che correre il rischio di una valutazione negativa in compiti più impegnativi e significativi. Ovviamente una motivazione non è migliore dell’altra, esse vanno trattate differentemente e ancor meglio integrate.

 

Sviluppare la motivazione intrinseca

Aumentare la motivazione intrinseca, frequentando per esempio corsi sulla motivazione, o attraverso incontri di counseling motivazionale, significa coinvolgere ed utilizzare leve motivazionali interne durevoli. Questo permetterà di mantenere il focus constante su quello che si fa e sul “perché” si fa. 

Per uno sviluppo della motivazione intrinseca è importante promuovere il senso di controllo sulle attività che si svolgono, riducendo le pressioni estrinseche e minimizzando comunque i vincoli di natura esterna sull’attività. Importante è provocare una certa curiosità e fornire attività come sfide, che abbiano obiettivi chiari a breve e lungo termine e di difficoltà intermedia. Inoltre è sempre utile fornire feedback e sottolineare la funzione di ogni attività.

 

 

La motivazione personale, di cosa parliamo?