La psicologia del rimpianto

Quel sentimento di rammarico e di amara delusione per le occasioni perdute, per quel che non si è fatto o detto, per ciò che sarebbe potuto andare diversamente… Il rimpianto fa parte della psicologia umana e può condizionare la nostre scelte e decisioni.

La psicologia del rimpianto

Molti di voi certamente ricorderanno il celebre film Sliding Doors (Peter Howitt, 1988) dove un’allora giovanissima Gwyneth Paltrow è in corsa per prendere la metropolitana e viene catapultata in due universi paralleli: a seconda che riesca o meno a salire su quel treno, la sua vita prende due pieghe diversissime, ma fino alla fine del film non è così scontato decidere quale delle due sia realmente la migliore.

Chi teme il rimpianto vorrebbe spesso avere la possibilità di vivere entrambe le possibilità per non dover provare il rammarico e il pentimento di non aver fatto la cosa giusta…

 

Rimpianto e rimorso, le differenze

Anzitutto una precisazione: sebbene nel linguaggio comune siano spesso usati come sinonimi, rimorso e rimpianto non indicano esattamente la stessa cosa.

Il rimorso, infatti, rappresenta il sentimento di prostrazione e di pentimento rispetto ad un errore commesso, quindi ad un comportamento o qualcosa che comunque è stato messo in atto.

Il rimpianto, al contrario, si identifica più propriamente con un vissuto di rammarico per un’occasione perduta, per qualcosa che non è stato fatto o detto.

Se il rimorso è permeato dal sentimento di colpa, il rimpianto sembra più caratterizzato dal vissuto di perdita. Il primo è causato da ciò che è stato fatto, il secondo invece dal non aver agito.

 

Caratteristiche del rimpianto

Il rimpianto, forse più che il rimorso, è connesso alla capacità di scelta e all’incertezza ad essa collegata. Se infatti il rimorso si fonda su una qualche evidenza a posteriori dell’errore commesso, il rimpianto vive nell’eterno dubbio di ciò che poteva essere e non è stato, pensiamo che se avessimo agito o detto in un certo modo le cose sarebbero andate diversamente, ma non possiamo saperlo con certezza.

Il dubbio e l’incertezza rappresentano d’altra parte degli ingredienti ineliminabili dell’agentività umana; qualunque scelta comporta un certo margine di incognita oltre che di responsabilità: in questo senso anche non fare nulla è una scelta e chi è vittima di un rimpianto lo sa fin troppo bene.

La paura del rimpianto può esercitare sia una pressione favorevole che dannosa sulla nostra capacità di scelta, vediamo perché.

 

Vivere nel rimpianto o accettare l’incertezza?

Non voler avere rimpianti può significare investire in una scelta e accettarne anche un certo margine di rischio, pur di inseguire le proprie ambizioni e i propri obiettivi. Questo può essere utile se in accordo con le effettive possibilità della persona.

La paura del rimpianto può tuttavia anche bloccare la capacità di scelta, vivere nel rimpianto delle occasioni perdute, del tempo sprecato o delle decisioni non prese, può alimentare una sorta di ruminazione mentale che sottrae energie motivazionali e alimenta un circolo vizioso che rende la persona sempre meno in grado di prendere decisioni e fare delle scelte.

Il rimpianto dunque è una potenzialità insita in ogni scelta, ma d’altra parte non sempre la vita va nella direzione che noi immaginiamo e questo non è necessariamente un male. Per cui la prossima volta che correte per prendere la metropolitana, pensateci bene…!  

 

Che cos'è il rimorso?