Disturbi della personalità

Quando determinate note caratteriali prendono il sopravvento e si radicalizzano possono sfociare in disturbi della personalità. Il termine abbraccia una vasta gamma di comportamenti fissi e pervasivi.

Disturbi della personalità

Supervisione a cura del dott. Alessio Fagioli, psicoterapeuta

Disturbi della personalità: definizione

 

La personalità è l’insieme di tratti temperamentali (impulsi, tendenze istintive) e caratteriali (decisioni, schemi mentali) che determina il nostro modo di rapportarci agli altri e al mondo, il modo in cui rispondiamo, pensiamo e agiamo. In genere è stabile e prevedibile, ma quando determinate note caratteriali prendono il sopravvento e si radicalizzano possono sfociare in disturbi della personalità. Il termine abbraccia una vasta gamma di comportamenti fissi e pervasivi, che vanno dall’istrionico all’ossessivo compulsivo, dal dipendente all’antisociale e riguardano l’1% della popolazione mondiale sopra i 18 anni. Il periodo d’esordio è l’adolescenza o la prima età adulta.

 

Disturbi della personalità: sintomi

 

La condotta comportamentale di un individuo affetto da disturbi della personalità è caratterizzata dalla presenza di tratti della personalità esasperati, rigidi e del tutto inappropriati rispetto al contesto. Chi ne soffre è inconsapevole della sua situazione e di quanto questa possa pregiudicare i suoi rapporti con chi gli sta accanto. Se sorgono problemi tende piuttosto a incolpare gli altri.

 

Disturbi della personalità: varianti

 

Secondo il DSM IV* i disturbi della personalità si dividono in tre gruppi, definiti con la coppia di aggettivi che ne riassumono le caratteristiche principali: a) insolito/eccentrico; b) amplificativo/imprevedibile; c) ansioso/timoroso. Capita spesso però che la persona presenti una concomitanza di disturbi di personalità appartenenti a gruppi diversi.

a) Al gruppo insolito/eccentrico appartengono i disturbi caratterizzati da un comportamento bizzarro: paranoide, schizoide e schizotipico.
Disturbo paranoide = la persona paranoide è diffidente e rancorosa. Sospetta di tutti perché è convinta che gli altri vogliano sfruttarla o farle del male. Il suo rancore esplode con rabbia e aggressività ogni qualvolta si sente attaccata.
Disturbo schizoide = lo schizoide è un individuo solitario, freddo e distaccato. Non gli interessa coltivare amicizie strette, non dà confidenza a nessuno e non si cura delle opinioni e dei sentimenti altrui. Anche il sesso gli è indifferente. 
Disturbo schizotipico = come lo schizoide, lo schizotipico non ha nessun amico stretto o confidente e teme il contatto con il mondo esterno. Vive in un mondo tutto suo, plasmato da percezioni distorte e strane credenze. È superstizioso, o indulge in pensieri bizzarri e irrazionali, e parla in modo involuto. Del tutto incurante delle norme sociali, spesso veste in modo sciatto e ha comportamenti eccentrici.

b) Nel gruppo amplificativo/imprevedibile rientrano i disturbi caratterizzati da un’alta emotività: istrionico (o isterico), antisociale, borderline e narcisistico.
Disturbo istrionico = la persona istrionica ha un bisogno spasmodico di stare al centro dell’attenzione. Tutto in lei è eccessivo e portato allo spasimo: l’eloquio è roboante, la condotta sociale è eccentrica, le relazioni sono vissute con teatralità e percepite sempre come più intense di quanto siano in realtà. Usa la sua fisicità per stupire, adottando uno stile insolito. È anche molto suggestionabile, sia dalle persone che dalle circostanze. Questo disturbo si manifesta soprattutto nelle donne, spesso in concomitanza con un comportamento borderline.
Disturbo antisociale = è una persona aggressiva, irritabile, che disprezza gli altri e i doveri del vivere sociale. Anzi, cerca lo scontro e il conflitto e compie azioni disoneste (truffe, furti, incendi e vandalismi), senza provare né rimorso né vergogna. Irresponsabile e impulsivo, il soggetto antisociale non dà alcuna importanza a valori come verità e legalità.
Disturbo borderline = la caratteristica principale della personalità borderline è l’instabilità: negli affetti, nelle emozioni, nell’immagine di sé. L’umore muta di continuo, virando di frequente verso la collera e l’aggressività. Vive le relazioni in modo intenso e dipendente, salvo poi ripudiarle nell’arco di brevissimo tempo. La sua rabbia si rivolge anche contro se stesso, esprimendosi in atteggiamenti distruttivi che vanno dai tentativi di suicidio o automutilazione alle abbuffate convulse e attività sessuali promiscue. 
Disturbo narcisistico = ossessionato da se stesso, il soggetto narcisistico vede negli altri solo uno strumento di gratificazione. Non conosce l’empatia, i sentimenti delle altre persone non contano nulla per lui. Si ritiene unico e speciale e indugia in fantasie di sconfinato potere, fascino e successo. Tende a essere invidioso e a pensare che gli altri invidino lui.

C) Il gruppo ansioso/timoroso include i disturbi caratterizzati da una forte ansia: evitante, dipendente, ossessivo compulsivo.
Disturbo evitante = la persona evitante rifugge dal contatto interpersonale perché teme il giudizio altrui. Ha una bassissima considerazione di sé; crede di non valere nulla, di essere antipatica e priva di qualsiasi fascino. La sua insicurezza le impedisce di intraprendere qualsiasi attività sociale e fronteggiare anche il minimo rischio.
Disturbo dipendente = chi è dipendente teme la solitudine e il conflitto interpersonale. Mancando di sicurezza e fiducia in sé, ha grandi difficoltà nel prendere decisioni e nel fare progetti da solo. Ha bisogno di essere consigliato, sostenuto e guidato in tutti gli ambiti della sua vita. Cerca sempre l’approvazione altrui e fa fatica a esprimere il dissenso. Nella maggior parte dei casi è un problema femminile.
Disturbo ossessivo-compulsivo = il disturbo ossessivo compulsivo di personalità si contraddistingue per la mania dell’ordine e del controllo. Chi ne soffre è meticoloso e testardo, un perfezionista incapace di delegare e di concedere alcunché a sé stesso e agli altri. Ha un attaccamento rigido agli ordini, agli schemi e agli orari. Spesso è avaro e vive al di sotto delle sue possibilità.

 

Disturbi di personalità: al cinema

 

Ne La voce della luna, la sua ultima opera, Federico Fellini tesse un delicato e poetico omaggio alla “follia”, a partire dalla figura del mite e tenero Ivo Salvini, interpretato da un sorprendente Roberto Benigni. Il film si rifà a Il poema dei lunatici, romanzo di Ermanno Cavazzoni del 1987.

* Quarta e ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, vademecum in uso a medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo.