Disturbi alimentari

I disturbi alimentari (DCA), sempre più diffusi nei Paesi occidentali, sono complessi e pericolosi. Oltre ad anoressia e bulimia, ne stanno emergendo di nuovi.

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Supervisione a cura della dott.ssa Giuliana Rubano, psicologa e life & corporate coach

 

 

Cosa sono i disturbi alimentari

È dalla lotta contro il proprio corpo e da un rapporto malsano nei confronti del cibo che nascono i disturbi alimentari, conosciuti anche come disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi alimentari psicogeni (DAP). 

 

Sono disturbi complessi, invalidanti e pericolosi. Chi soffre di disturbi alimentari presenta evidenti alterazioni del comportamento alimentare, in primo luogo una percezione distorta del proprio peso e della propria immagine corporea. Sono prevalentemente giovani, molto spesso donne, per le quali appaiono di vitale importanza aspetti come i voti scolastici, l’arredamento della casa, l’abbigliamento, e tutto ciò che contribuisce all’immagine esteriore.

 

I DCA sono diffusi soprattutto nei Paesi occidentali industrializzati, lì dove prevale l’adesione acritica a modelli estetici che esaltano la magrezza come via di accesso alla felicità e al successo. Guarirne è possibile, a patto che si intervenga per tempo, mettendo da parte la vergogna e affidandosi a uno specialista. In Italia esistono numerosi centri per la cura dei disturbi alimentari.

 

I sintomi per riconoscere i disturbi alimentari

  • Scomparsa di almeno tre cicli mestruali consecutivi (amenorrea)
  • Rifiuto di mantenere il peso corporeo normale minimo. Chi soffre di DCA ha un peso di circa 15-12 chili inferiore a quello normale. Il dimagrimento è iniziato almeno da 5 mesi ed è stato improvviso.
  • Intensa paura di ingrassare nonostante si sia sottopeso
  • Visione distorta del peso e della forma del proprio corpo che influisce sull’autostima in modo determinante.

 

Le principali tipologie di disturbo alimentare

Secondo il DSM IV*, i disturbi alimentari si dividono in due grandi categorie: l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa.

A queste si sono aggiunti di recente altre patologie, i cosiddetti disturbi dell’alimentazione atipici, come:

  • Sindrome chewing and spitting (letteralmente, “mastica e sputa”): la persona si limita a masticare il cibo, assaporandone il gusto per poi sputarlo senza inghiottire;
  • Dieting o dieta cronica: figlio della proliferazione di diete fai-da-te e delle mode alimentari, imperversa soprattutto tra i più giovani, che per dimagrire si affidano a regimi alimentari scriteriati senza la supervisione di un medico; spesso è l’anticamera di anoressia o bulimia;
  • Binge Eating Disorder (BED) o disturbo da alimentazione incontrollata: colpisce le persone già in sovrappeso che, pur detestando le proprie rotondità, si abbandonano ad abbuffate compulsive;
  • Vigoressia o complesso di Adone: tipicamente maschile, nasce dalla fissazione per la forma fisica e il tono muscolare;
  • Ortoressia: fissazione per l’alimentazione sana, che costringe, tra le altre cose, a pianificare con largo anticipo i pasti, così da rimanere fedeli al piano alimentare prefissato.
  • Night eating syndrome (sindrome da condotta alimentare notturna)
  • Drunkoressia, diffusa soprattutto tra i più giovani, ossia la tendenza a digiunare per molte ore al giorno al fine di potersi concedere eccedendo una grande quantità di drink e cocktail. 

 

Anoressia e bulimia

L'Anoressia nervosa (o mentale): chi soffre di anoressia ha paura di diventare grasso anche quando è sottopeso e mette in atto comportamenti volti a conquistare una magrezza sempre più estrema, come per esempio un’intensa attività fisica. 

 

I medici distinguono tra “anoressia di tipo restrittivo” e “anoressia accompagnata da abbuffate e condotte eliminatorie”. Nel primo caso la persona ottiene la perdita di peso con la riduzione eccessiva del cibo, con il digiuno e con l'attività fisica; nel secondo passa dal digiuno all’assunzione di enormi quantità di cibo, che poi elimina con il vomito autoindotto o l’assunzione di diuretici e lassativi. 

 

In genere l’anoressia insorge tra i 13 e i 18 anni, e colpisce soprattutto le donne (al 90%, con oltre 9.000 nuovi casi all’anno solo in Italia). Si sta diffondendo però anche tra gli uomini; in poco meno di dieci anni il numero di casi di manorexia, l’anoressia maschile, si è triplicato. L’anoressia nervosa può essere molto rischiosa, tanto da avere un tasso di mortalità del 18% (dati a cura del ministero della Gioventù). 

 

Bulimia nervosa: il più diffuso tra i disturbi alimentari, la bulimia si manifesta nella stessa fascia di età dell’anoressia (13-18 anni) e si caratterizza per i frequenti episodi di abuso del cibo a cui seguono comportamenti compensatori come vomito autoindotto, assunzione di lassativi e diuretici, o ritorno al digiuno spinto e all’esercizio fisico esagerato. In alcuni soggetti anoressici si possono presentare episodi bulimici.

 

Disturbi alimentari e grande schermo

Briciole, film sull’anoressia tratto dall’omonimo libro di Alessandra Arachi. Andato in onda per la prima volta nel 2005 su Raiuno, ora è disponibile per intero anche su YouTube.
 * Quarta e ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, vademecum in uso a medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo.

 

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