I sintomi delle psicosi: la zona d’ombra della psichiatria

Le psicosi si manifestano con vari sintomi: deliri allucinazioni, disorganizzazioni cognitive. Le psicosi sono diverse sia per i sintomi che le caratterizzano, sia per le modalità di esordio.I sintomi delle psicosi fanno ancora paura per la difficoltà di gestione, per l’incontrollabilità degli esordi e per la mancanza di logica con cui si presentano. Vediamo insieme i principali sintomi delle psicosi e le loro manifestazioni.

I sintomi delle psicosi: la zona d’ombra della psichiatria

La psicosi, o meglio, le psicosi, sono psicopatologie che possono presentarsi con un arcobaleno di sintomi che vanno dai disturbi del comportamento ad alterazioni nella percezione della realtà fino ad arrivare a distorsioni nei processi emotivi, affettivi e relazionali. Psicosi non significa solo schizofrenia, con la quale si indica, comunemente, ogni tipo di psicosi. Psicosi significa sicuramente schizofrenia, ma anche disturbo schizoaffettivo, schizotipico, schizofreniforme, schizoide, disturbi deliranti che possono riversarsi nella paranoia, nei disturbi del comportamento sessuale, nei comportamenti antisociali e in altre psicopatologie che possiamo considerare meno nevrotiche e più, per l’appunto, psicotiche.

 

Ernst von Feuchtersleben fu il primo ad utilizzare il termine psicosi per identificare una tipologia di malattia mentale, come diceva lui, in cui la follia era sintomo caratterizzante. La psicosi è da sempre stata la bestia nera della psichiatria: l’immaginario che la contorna è fatto di fantasmi che evocano paure, timori e fantasie alimentate dagli stessi sintomi. Il torbido nel quale naviga la persona con sintomi psicotici sicuramente desta timore: l’incapacità di comprenderne le caratteristica, l’impossibilità di controllarne la potenza e di prevederne l’esordio, relegano le psicosi in una zona d’ombra dalla quale tenersi distanti. Ma quali sono i sintomi che caratterizzano le psicosi? Sono vari, ma nonostante questo possiamo individuarli e categorizzarli in tre principali dimensioni: sintomi positivi, sintomi negativi e disorganizzazione cognitiva. Vediamoli insieme.

 

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I sintomi delle psicosi: sintomi positivi

I sintomi positivi delle psicosi sono i deliri e le allucinazioni. Il delirio è un pensiero che risulta essere perfettamente logico e dimostrabile per la persona che lo manifesta, ma assolutamente fuori da ogni pensiero logico per l’ascoltatore “sano”. Che vuol dire delirio come sintomo della psicosi? Vuol dire non uscire più di casa perché pensi che l’occhio alieno sia lì pronto a spiarti; vuol dire nascondersi nel buio perché quelle che si vedono fuori non sono le luci della notte ma tanti animaletti luminosi pronti a mangiarti; vuol dire non buttare via la spazzatura perché se la si conserva per tutta la vita avrai vita eterna. Vuol dire anche credere di possedere poteri ultraterreni, credere di essere immortali o figli diretti di una stirpe aliena. E le allucinazioni? Sono fantasmi dei sensi, sono le voci che ci perseguitano, gli insetti che vediamo camminare sotto pelle, sono imperativi da eseguire e voci a cui non si può sfuggire, sono odori e sapori che si sentono ma non sono reali. Le allucinazioni colpiscono i cinque sensi, ma quelle uditive sono le più comuni.

 

I sintomi delle psicosi: sintomi negativi

I sintomi negativi delle psicosi possono identificarsi con tutto il mondo ideoaffettivo: apatia, abulia e ritiro sociale sono quelli caratterizzanti. Spesso il sistema motorio è rallentato e non si riesce a mantenere relazioni sociali di alcun tipo: le azioni non vengono intraprese e non si individua in esse alcuno scopo. Spesso, piano piano, ci si chiude in un guscio: il quartiere, poi la casa, poi la stanza. La persona si ritira da ogni tipo di vita sociale, lascia il lavoro, lascia gli amici, interrompe ogni relazione, anche con la famiglia e anche se vive in casa con gli altri membri del nucleo familiare. Spesso la persona può mantenere uno stato catatonico per molto tempo, per poi esplodere in una buffet delirante incontenibile.

 

I sintomi delle psicosi: disorganizzazione cognitiva

I sintomi delle psicosi possono manifestarsi con una disorganizzazione cognitiva in cui il pensiero risulta disorganizzato e il linguaggio è disfluente. Spesso le fresi possono risultare senza senso e, a volte, la persona può utilizzare un linguaggio sconosciuto e fantastico. A volte il linguaggio manifesta idee bizzarre o può essere un indicatore di una memoria labile e una concentrazione scarsa.

 

I sintomi delle psicosi: manifestazione dei sintomi

I sintomi delle psicosi, siano questi deliri, allucinazioni, alterazioni del comportamento o cognitive, hanno solitamente un esordio specifico. I primi sintomi di psicosi si manifestano chiaramente in tarda adolescenza o prima età adulta, in un periodo che va dai 16 ai 35 anni. Cosa fa scaturire, invece, un episodio psicotico, è altamente variabile. A volte una frase detta da qualcuno,a volte un tradimento, una delusione d’amore, una crisi mistica:i fattori scatenanti sono i più disparati. A volte i sintomi psicotici sono la conseguenza di un abuso di sostanze e non la manifestazione di un quadro clinico psicopatologico.

 

I sintomi iniziali di una psicosi sono cambiamenti d’umore, ritiro sociale, diminuzione del rendimento lavorativo o scolastico, ossessioni e rituali, pensieri paranoidei  e idee bizzarre. Questi sintomi si possono ritrovare anche in altre psicopatologie: questo è il motivo per cui, per fare diagnosi, è necessaria un’ottima anamnesi per permettere un’altrettanto adeguata diagnosi differenziale. Che sia psicosi o meno, comunque, questi sintomi sono campanelli d’allarme per disturbi e psicopatologie da non prendere assolutamente sotto gamba: rivolgersi ad uno specialista, qualora vi fossero questi sintomi, è un’azione responsabile da fare il prima possibile.

 

 

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