I sintomi dissociativi nella patologia e nella normalità

La dissociazione fa riferimento a uno scollamento delle funzioni mentali che non lavorano più in parallelo. I sintomi dissociativi sono caratteristici di una serie di disturbi dissociativi, ma si ritrovano in altre patologie e anche nel funzionamento mentale quotidiano

I sintomi dissociativi nella patologia e nella normalità

I sintomi dissociativi, o dissociazione in senso più ampio, fanno riferimento a uno scollamento tra due o più funzioni/contenuti mentali. Il termine venne introdotto verso la fine dell’800 da Pierre Janet che lo definì "fallimento nell’integrazione di esperienze (percezioni, memorie, pensieri, ecc.) che sono normalmente associate tra loro nel flusso di coscienza".

Secondo Janet un trauma può rendere autonome alcune funzioni mentali che prima erano sotto un controllo centrale. L’esperienza indebolirebbe la funzione di ‘coordinamento’ generando questo disordine. La natura dei sintomi dissociativi dipende da quali funzioni vengono lasciate incontrollate.

 

I sintomi dissociativi

I sintomi dissociativi sono caratteristici di alcuni disturbi, ma sono presenti anche in altre patologie psicologiche e psichiatriche:

  • Depersonalizzazione: esperire se stessi come separati dalle proprie percezioni, azioni, emozioni o pensieri. La sensazione è quella di essere un osservatore esterno;
  • Derealizzazione: il soggetto avverte che il mondo e le persone che gli sono vicine non sono reali, quasi fossero parte di un sogno;
  • Assorbimento: la mente si stagna in uno stato di attenzione alterata e fortemente focalizzata;
  • Amnesia: incapacità di ricordare informazioni importanti.

 

I disturbi dissociativi

I sintomi dissociativi causati dalla sconnessione di alcune funzioni della coscienza, della memoria, dell’identità o della percezione si riuniscono in alcuni disturbi riconoscibili:

  • Amnesia dissociativa che porta a non ricordare notizie importanti, generalmente a seguito di un trauma. Spesso l’amnesia riguarda uno specifico lasso temporale (per questo non si confonde con una dimenticanza), raramente riguarda l’intera vita del soggetto;
  • Fuga dissociativa caratterizzata da allontanamento improvviso da casa e confusione circa la propria identità personale. Il soggetto può arrivare a costruirsi una nuova vita. Anche in questo caso i sintomi seguono generalmente un episodio traumatico e possono perdurare anche per anni. Il recupero della memoria è totale nella maggior parte dei casi;
  • Disturbo dissociativo dell’identità anche conosciuto come disturbo da personalità multipla. Il soggetto viene abitato da diverse personalità, spesso molto diverse, che prendono il sopravvento senza che le altre se ne rendano conto. Ciascuna è caratterizzata da un modo proprio di relazionarsi con la realtà;
  • Disturbo di depersonalizzazione che porta il soggetto a sentirsi staccato dal proprio corpo o dai propri processi mentali. Questa esperienza porta a un forte disagio, l’impressione è che le altre persone siano automi. A differenza della schizofrenia l’esame di realtà resta però intatto.

 

I sintomi dissociativi nel quotidiano

La dissociazione non è esclusiva dello stato patologico, meccanismi e sintomi dissociativi fanno riferimento anche a tutti quei sistemi e contenuti che non sono accessibili alla coscienza.

Vi rientrano molteplici casi, sia la capacità di non ascoltare rumori vicini quando stiamo conversando (fenomeno cocktail), sia i meccanismi difensivi che ostacolano la presa di coscienza di certe emozioni.

 

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