I pericoli della perfezione

Lo stimolo a far sempre meglio è una delle chiavi del successo, ma se si trasforma nella ricerca di un’impossibile perfezione può diventare una vera malattia.

I pericoli della perfezione

Tipi da perfezionismo: le tre facce della stessa medaglia

Il perfezionismo è uno dei tratti più importanti della nostra personalità. E’ un motore efficace che ci consente di riuscire e spesso è determinante nel processo creativo.

Pensando in questi termini, si riterrebbe il perfezionismo una qualità eccellente, che ci consente di essere efficaci e ci spinge a sfidare noi stessi. Me se questo desiderio e questa spinta si espande in modo esagerato rischia di divenire una trappola per noi stessi e per chi ci circonda.

Esistono in verità almeno tre tipi di perfezionismo: quello che esigiamo da noi stessi, quello che sentiamo esigere dagli altri in ordine ad una pressione socialmente percepita ed uno che orientiamo verso gli altri.

Questi tre tipi di perfezionismo si differenziano per le loro conseguenze nella vita quotidiana:

  1. il perfezionismo orientato verso di sé non è necessariamente patologico, ma rappresenta un fattore di vulnerabilità: chi ha questa caratteristica rischia soprattutto forte stress;
  2. il perfezionismo in cui si pretende la perfezione dagli altri ha degli effetti potenzialmente devastanti, soprattutto all’interno della coppia, per le richieste di perfezione verso il proprio partner;
  3. il perfezionismo in cui si crede che gli altri pretendano da noi la perfezione ha come risultato la percezione che più si raggiungono gli obiettivi, più ne verranno chiesti di altri.

 

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Perfezionismo ed eterna insoddisfazione

La persona perfezionista che tende a porsi obiettivi irraggiungibili non è mai soddisfatto dei propri risultati, e piuttosto che ammettere che i propri obiettivi sono irreali, pensa di non essere abbastanza bravo per raggiungerli.

In questo caso entra in gioco specialmente il valore che la persona dà a se stessa in base alla propria prestazione: si sente di valore solo se si considera perfetto.

Sempre esposta ad una pressione per il raggiungimento di alti obiettivi, non sa approfittare dei momenti di piacere e gioia, soprattutto quanto non deve svolgere alcun ruolo che lo coinvolge attivamente.

Teme l’errore e il fallimento e talvolta il suo senso dell’ordine e del dettaglio può sfociare in ossessione. La difficoltà a prendere decisioni è evidente, e spesso rimanda trovandosi in preda al dubbio. Questo è ciò a cui si può arrivare quando il proprio perfezionismo supera la soglia.

Nel caso in cui resti moderato e non esagerato, le aspirazioni sono sì elevate, ma non irrealizzabili, si è fieri degli obiettivi raggiunti e si agisce per trarre un proprio beneficio e piacere personale, poiché si è in grado di ottenere soddisfazione personale dal proprio operato. L’errore non è visto come un dramma, piuttosto come fonte di progresso.

 

Ammalarsi di perfezione

Il perfezionismo si trasforma in patologico in due condizioni:

  1. quando è talmente rilevante da portare la persona a sviluppare sintomi patologici e
  2. quando coinvolge coloro che la circondano

Possono essere numerosi i disordini psichiatrici coinvolti ma generalmente sono di ordine depressivo e ansioso. Generalmente sono questi sintomi a spingere la persona a recarsi da uno specialista: il perfezionista tendenzialmente non sa di esserlo e non percepisce la difficoltà della sua condizione.

In particolar modo il perfezionismo legato alla svalutazione di se stessi a seguito di una non perfetta prestazione e performance può essere causa di depressione e, poiché la perfezione non esiste, questa condizione diventa cronica.

Nel caso invece del perfezionismo percepito socialmente è facile giungere ad una forte ansia sociale che spinge la persona ad evitare i contatti con gli altri per non deluderli, credendo di non farcela.

Anche il perfezionismo di controllo e di dominio sugli altri potrebbe spingersi fino a sfociare in disordini di ordine ossessivo-compulsivo.

Queste persone hanno il timore di continue catastrofi e per questo sono spinte perennemente a controllare persone, cose e gesti inventando anche dei sistemi di ritualizzazione. Se questo metodo di controllo si concentra sul corpo e sul peso, può sviluppare disturbi alimentari, come anoressia e bulimia.

Essendo il perfezionismo in parte una buona qualità se non invade tutti gli aspetti della vita quotidiana, ma può diventare una trappola paralizzante quando è onnipresente, bisogna imparare a gestire il proprio perfezionismo per conservarne solo gli aspetti positivi e farne il miglior uso possibile. 

 

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