Nomofobia, la paura di essere disconnessi

Niente cellulare! Non vi fa paura questa affermazione? E se vi chiedessi di non usarlo per i prossimi 20 minuti, senza neanche controllare lo schermo? O di lasciarlo a casa per una giornata intera? Se la cosa vi mette troppo a disagio potreste essere vittima della Nomofobia, la paura di restare senza cellulare!

Nomofobia, la paura di essere disconnessi

Generazione "Always on", persone sempre connesse tra di loro e con il bacino più grande di informazioni. Si tratta di un bisogno personale, una patologia o una necessità anche sociale (dove sono le vecchie cabine telefoniche?).

Fatto sta che, per qualunque motivo ci connettiamo, l'idea di restare senza cellulare non è piacevole e per qualcuno assume una forma estrema che si chiama nomofobia.

 

Cos'è la nomofobia

Il termine nomofobia è stato coniato in Gran bretagna come contrazione di "No Mobile phobia" e si tratta della nuova fobia di essere senza cellulare.

Ovviamente non stiamo parlando della sensazione di aver dimenticato qualcosa di impertante a casa quando ormai ci troviamo a 50 Km di distanza, ma di una serie di sintomi legati all'ansia che si scatena anche al solo pensiero di non avere il cellulare.

I sintomi vanno dal capogiro, alla nausea, alla sudorazione, trmeori, ecc, cioè sintomi tipici della fobia. A livello neurologico è stato osservato un comportamento del cervello simile alla dipendenza da sostanze con un interessamento della dopamina.

Secondo lo psichiatra Claudio Mencacci il problema non è dovuto solo alle informazioni che perdiamo se non abbiamo il cellulare, ma al fatto che lo strumento viene percepito come parte integrante di Sé; da ciò il profondo dolore all'idea di perderlo.

 

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Comportamenti a rischio

Due studiosi italiani, Nicola Luigi Bragazzi e Giovanni Del Puente dell'Università di Genova, hanno descritto in profondità le caratteristiche della nomofobia e hanno pubblicato un papaer (Psychology Research and Behavior) in cui ne suggerisocno l'inserimento tra le nuove fobie patologiche già presenti nei manuali diagnostici.

Nella speranza di non dover giungere ad una diangosi, vediamo quali sono i comportamenti a rischio che devono farci allertare:

  • trascorrere molto tempo sul telefono regolarmente e portare sempre con sé una ricarica;

  • guardare lo schermo per cercare messaggi o segnalazioni in continuazione;

  • impossibilità a staccarsi fisicamente;

  • evitare luoghi dove il telelono non può essere usato o dove non è possibile essere connessi;

  • mantenere il telefono costantemente acceso 24 ore al giorno

 

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