Il sonnambulismo nei bambini

Il sonnambulismo non è un fenomeno infrequente nei bambini, ma date le dicerie sul fenomeno, spesso i genitori si allarmano. Quali sono le cause del sonnambulismo?

Il sonnambulismo nei bambini

Il sonnambulismo fa parte dei disturbi del sonno. Prima di tutto occorre sottolineare che, a prescindere dal folclore e dalle dicerie, il sonnambulismo ha una natura benigna, cioè non è associato ad un disturbo pericoloso.

Tendenzialmente di risolve in modo spontaneo, ed è tipico dell’età evolutiva. Molti bambini (tra il 15 e il 30%) sperimentano almeno un episodio di sonnambulismo tra i 4 e i 12 anni.

Minore è la percentuale di coloro che hanno episodi ripetuti e ancora più raramente prosegue nell’età adulta. Come mai il sonnambulismo è frequente nei bambini? Quali sono le cause?

 

Il vero sonnambulo

L’immagine stereotipata del sonnambulo è quella di una persona in pigiama che a piedi nudi e con le braccia tese e gli occhi chiusi girovaga nei posti più impensati.

Prima di tutto non esiste un modo solo di essere sonnambulo, altri elementi sono più caratteristici: gli episodi si presentano entro le prime due ore di sonno e durano circa dai 5 ai 20 minuti e durante tutto questo tempo, a prescindere da quello che fa, sta dormendo.

Alcune persone restano sedute sul letto, altri invece compiono movimenti complessi dall’alzarsi e camminare al compiere gesti automatici più complessi (bere, pettinarsi, ecc.). Non tutti parlano, alcuni sono assolutamente silenti e altri ancora producono suoi vari e di difficile comprensione. Il sonnambulo torna generalmente nel suo letto e l’unico elemento di pericolo è rappresentato da cosa faccia il sonnambulo in un momento in cui non è cosciente.

 

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Le cause del sonnambulismo

Cosa causa il sonnambulismo? Da una parte ci sono dei fattori genetici: quindi è probabile aspettarsi degli episodi dai bambini se almeno uno dei genitori ne ha sofferto. Il sonno dei piccoli, inoltre, è un potente rivelatore di momenti di stress.

Lo sanno i genitori che vedono i loro figli dormire male in momenti molto emozionanti: l’inizio della scuola, l’attesa di una festa, giornate particolari, ecc.

Anche nel caso del sonnambulismo ci sono fattori emotivi scatenanti (stress), ma anche cause mediche come la febbre alta e poi, purtroppo, anche l’uso di alcool o sostanze psicotrope.

Il sonnambulismo nei bambini si presenta allo stesso modo: i piccoli vengono trovati nel letto a parlare, oppure vengono scoperti da fratelli o genitori perché parlano o accendono la luce o altro. Come detto in precedenza l’unica accortezza è quella di preservare l’incolumità del piccolo sonnambulo che, anche ad occhi aperti, non è cosciente.

 

Esiste una prevenzione?

Cosa fare per evitare che il bambino diventi un sonnambulo? Ecco alcuni consigli dello psicologo Davide Algeri che però sottolinea l’importanza di considerare sempre che si tratta di un fenomeno benigno (niente allarmismi) e che è importante comprendere la natura delle cause e che non ci sono conseguenze nefaste nel svegliare il sonnambulo (a parte un po’ di disorientamento).

> Evitare di sottoporre il bambino a situazioni o stimoli molto eccitanti prima di andare a dormire:

> Evitare di dare bevande o cibi eccitanti:

> Creare riti notturni e cerca di rispettare gli orari dell’addormentamento;

> Accompagnare il bambino al sonno con comportamenti rilassanti (il bagno, la lettura di una storia,le coccole, ecc.).

 

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