La balbuzie: come si cura

La balbuzie esiste da sempre e, nel tempo, ognuno ha cercato una cura efficace. Da Demostene ai giorni nostri la cura per la balbuzie ha sicuramente fatto dei passi avanti: superato il rimedio del sassolino in bocca possiamo osservare una gran quantità di terapie. La cura più gettonata? Sicuramente il lavoro in gruppo e di gruppo

La balbuzie: come si cura

Demostene pare avesse risolto con un sassolino da tenere in bocca mentre parlava; Mosè, incavolato nero per la missione profetica della quale era stato investito, si portava dietro il fratello che, non balbuziente, parlava alle genti sotto suo suggerimento. Se, poi, nell’800 la cura del sonno veniva considerata il non plus ultra per sconfiggere la balbuzie, oggi sembra che la chiave nella cura della balbuzie sia l’empatia.  Ma una cura magica non esiste: gruppi di auto aiuto, terapie familiari, teatroterapia e psicodramma sono solo alcune terapie che si affacciano sullo scenario della cura per la balbuzie.

 

Cura per la balbuzie: scopo delle terapie

A prescindere dal tipo di cura e di trattamento che si vuole intraprendere, dobbiamo precisare che ogni terapia prevede una rieducazione ortofonica che aiuti la persona balbuziente a sciogliere tutta la muscolatura deputata all'articolazione della parola, in modo da riacquisirne o acquisire il controllo. Inoltre, si mettono a punto una serie di esercizi che aiutano la persona balbuziente a trova un modo di respirare più funzionale che gli permetta di coordinare l'emissione del suono con la respirazione, senza mandarlo in loop. Quello che viene passato  è l'acquisizione di un ritmo differente all'interno del quale imparare a scandire ogni sillaba accompagnata da un respiro e un tempo diversi: la velocità con cui si dice una parola o una frase, l'impostazione della voce, la ripetizione, l'attenzione al tempo, sono fattori importantissimi per chi soffre di balbuzie e sono elementi basilari nella sua cura.

 

Cura per la balbuzie: i gruppi di auto mutuo aiuto

L'empatia è una chiave importante per interagire con una persona balbuziente che deve avere la certezza che l'altro comprenda e accetti il suo disagio. È questo il motivo per cui funzionano molto bene i gruppi di rieducazione fonologica tenuti da ex balbuzienti piuttosto che il trattamento individuale con un logopedista: la persona che balbetta, infatti, ritiene che solo chi ha sofferto del medesimo disagio sia in grado di accogliere, sostenere e risolvere il suo problema. Inoltre, durante la terapia è fondamentale prendere in considerazione non solo l’aspetto riabilitativo del linguaggio, ma anche l’aspetto psicologico derivante dal disagio psico-sociale vissuto dal balbuziente: il gruppo di auto mutuo aiuto funziona molto bene come cura per la balbuzie.

 

Cura per la balbuzie: il fai da te

Le autoterapie funzionano soprattutto nelle fasi iniziali. Non sono una vera e propria cura per la balbuzie, in quanto c'è bisogno sempre di una guida esterna per la riabilitazione fonologica, ma sono un valido strumento che aiuta la persona balbuziente ad entrare nell’ottica di un trattamento terapeutico. Richiedono forza di volontà, motivazione e un senso di responsabilità elevati, in quanto la persona è sola durante gli esercizi che le vengono assegnati. Esistono dei dispositivi elettronici che la persona balbuziente può utilizzare nella rieducazione: la voce della persona viene registrata e poi alterata, in modo che durante l'ascolto avvengano delle modifiche nei tempi e nella frequenza delle parole.

 

Cura per la balbuzie: i bimbi

Per quanto riguarda la cura della balbuzie nei bimbi, è consigliabile intraprendere una terapia dopo i 10 anni, possibilmente un gruppo di terapia ludica. La terapia deve coinvolgere la famiglia, in modo da lavorare anche all’interno del sistema familiare sui comportamenti che sostengono il sintomo invece di scioglierlo. Oltre all’acquisizione di tecniche ortofonologiche, sono utili anche tecniche di abreazione emotiva, tipo il teatro o lo psicodramma, attraverso il quale il bambino può canalizzare la sua aggressività. La BSA (British Stammering Association) sostiene che le terapie riabilitative siano molto più efficaci se somministrate in età prescolare, entro i sei mesi successivi all’apparizione del sintomo. Questa terapia dovrebbe risultare utile soprattutto nei casi in cui si ipotizza una causa anatomica cerebrale alla balbuzie.

 

Cura per la balbuzie: il ruolo dello psicologo

Nella cura della balbuzie spesso il lavoro del logopedista o dei gruppi di lavoro viene affiancato dallo psicologo. La figura dello psicologo è importante perché permette di far emergere ed elaborare i vissuti conseguenti alla balbuzie , ma anche tutte le problematiche emozionali che vanno a sostenere il sintomo o che ne sono causa. L'approccio analitico vede la balbuzie un sintomo di conversione pregenitale, quindi mira ad analizzare i contenuti repressi che generano la balbuzie.

 

L'approccio cognitivo-comportamentale, invece, tenta di desensibilizzare la persona balbuziente rispetto ad un comportamento linguistico appreso male e di rieducarla ad un linguaggio corretto attraverso stimoli positivi. È molto importante che dopo la terapia per la balbuzie si faccia una terapia di mantenimento, per fissare in maniera definitiva le nuove acquisizioni. In ogni caso, lavorare sulla frustrazione, sull'ansia e sul disagio emotivo è fondamentale in ogni tipo di cura scelta per guarire dalla balbuzie.

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