Imprenditore si nasce o si diventa?

L’imprenditore è colui che grazie alle proprie capacità si assume la responsabilità di una nuova attività. Ci sono tante attitudini innate e tante competenze da apprendere che possono aiutare in questo percorso

Imprenditore si nasce o si diventa?

Secondo il codice civile l’imprenditore è “chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine di produzione o dello scambio di beni e servizi". Si tratta quindi di un professionista che assume su di sé la piena responsabilità di un’attività, sopportandone la pressione e cogliendone i benefici. Per diventare imprenditore occorre una fase di valutazione iniziale che consideri i bisogni della popolazione o target di riferimento, l’obiettivo (cioè la risposta a questi bisogni), le risorse possedute e presenti sul territorio e la progettazione del servizio/intervento.

 

Diventare imprenditore: caratteristiche personali

Da queste prime righe si intuisce che ci sono delle competenze innate che aiutano a diventare imprenditore, ma anche una formazione adeguata può condurre al successo. Secondo Sheperd (1990) "le caratteristiche personali dell’imprenditore risultano essere i fattori più importanti per il successo delle imprese, anche più importanti delle idee di business o delle strutture industriali". Vediamo alcune:
•   Capacità decisionali e autonomia: le decisioni sono il motore di ogni attività, da cui dipendono una catena di azioni. Essere autonomi non vuol dire fare tutto da soli, ma essere in grado di capire quando è il momento di delegare e come;
•   Determinazione: unita alla flessibilità e alla capacità di adattarsi alle esigenze esterne;
•   Leadership: occorre stimolare il lavoro altrui, controllarlo e affidargli diversi gradi di responsabilità;
•   Comunicazione: l’imprenditore deve essere in grado di comunicare all’esterno (clienti, fornitori, ecc) e all’interno, utilizzando al meglio i vari canali di comunicazione.

 

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Diventare imprenditore: la formazione

L’università di Kobe in Giappone istituì il primo corso all’imprenditorialità nel 1938 e da allora questi corsi più o meno professionalizzanti si sono moltiplicati negli ateni e nelle Business School di tutto il mondo. Questa diffusione si accompagna ad una ricerca pedagogica su obiettivi e metodologie innovative. Ad oggi, la letteratura suggerisce i seguenti obiettivi didattici, intesi come capacità chiave nel diventare imprenditore:
•    Conoscenze finalizzate all’iniziativa imprenditoriale;
•    Tecniche di analisi della situazione aziendale e dei piani d’azione;
•    Supporto delle attitudini all’imprenditorialità;
•    Constrastare l’avversione al rischio tipica di molte tecniche di analisi;
•    Supportare l’attitudine all’adattabilità e al cambiamento;
•    Stimolare la socializzazione affettiva.
Se non si è sicuri delle proprie capacità o della volontà di investire in questi corsi, si può optare per una via più veloce: un test di autovalutazione per sapere se ci si sente già imprenditori o se lo si deve diventare.

 

Fonte immagine: photl.com