Il viaggio del pellegrino

L’ultimo libro dello scrittore e psicologo romano Alfio Cascioli insegna a cercare la propria strada e, come spiega il sottotitolo, a “camminare leggeri nella società pesante”.

pellegrino

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Alfio Cascioli, psicologo e psicoterapeuta, si dedica da molti anni allo studio e alla ricerca sul rapporto delle persone con il lavoro e la vita.

Presidente della Scuola Romana di Psicologia del Lavoro e dell’Organizzazione, svolge da oltre venti anni attività di formazione presso aziende pubbliche e private.

Esperto di mobbing e di coaching, ha pubblicato diversi volumi per la Franco Angeli: In viaggio con il pellegrino è il suo ultimo lavoro.

 

Nel suo ultimo libro Il viaggio del pellegrino lei utilizza una metafora semplice, ma molto potente ed efficace, per descrivere gli atteggiamenti giusti per affrontare una società complessa come quella attuale.

Il pellegrino è ovviamente una metafora che ci descrive una persona curiosa e in continuo cammino ma con delle certezze che lo aiutano a superare i sentieri a volte accidentati che presenta la vita.

Il pellegrino è una persona che ha fatto delle scelte, non è legato al valore del denaro, non è legato al potere ma alla responsabilità – due concetti molto diversi –, ha radicati dei valori di orientamento che danno senso e riempiono la sua vita. Parliamo in particolar modo dei valori di solidarietà e di generosità e altruismo nei confronti dell’altro.

 

Il pellegrino ed il suo autore sono indubbiamente degli ottimisti. Come si impara ad essere positivi quando non lo si è di natura o quando le avversità della vita possono sfibrare anche la persona più fiduciosa?

L’ottimismo ha certamente un background legato all’ambiente familiare dei primi anni di vita e in particolar modo all’affettività ed al calore ricevuto dalla figura materna. Chi non ha ricevuto affetto e accoglienza sufficienti parte un po’ più svantaggiato, ma nella vita può sicuramente recuperare, guardando sempre avanti, elaborando le esperienze o attraverso la psicologia o altri strumenti se ne sente la necessità.

Secondo Eric Fromm “La persona psicologicamente sicura è quella che ha preso coscienza della sua insicurezza e la sa gestire”. L’ottimismo è un traguardo ed è legato alla crescita di una persona. Importante è avere la certezza di andare avanti e guardare le cose con l’atteggiamento di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno.

 

Lei parla di quella attuale come una società pesante. Ci spiega meglio?

La società attuale è pesante in quanto molto complessa. Sono saltati tutti i punti di riferimento del passato: la sicurezza della religione, del lavoro, degli affetti, della famiglia che era una famiglia stabile. Uno dei più grossi problemi di oggi inoltre è che non c’è più la sicurezza nella coppia; le persone non riescono più a stare insieme e negli ultimi 10 anni sono aumentate le separazioni anche dopo 20-25 anni di matrimonio.

Alla base c’è una tremenda crisi di identità dell’uomo, non più capace di raffrontarsi con una donna libera e consapevole che in soli 50 anni ha ribaltato una situazione di predominio e supremazia dell’uomo durata migliaia di anni. Questo crollo di supremazia per l’uomo è stato tremendo ed i tempi di recupero psicologico saranno almeno di 3 o 4 generazioni. Questa crisi comporta grande solitudine per lui e per lei. Siamo in una società di grande solitudine.

 

Che differenza c’è tra “solitudine” e “star soli”?

La solitudine è subita mentre lo star soli è una scelta.  Trovo sia necessaria la riscoperta del silenzio; questa è infatti una società rumorosa, non parlo solo di rumore fisico, ma di tutte le cose che ci distraggono e ci disorientano. Solo con il silenzio possiamo ricostruire un rapporto profondo con noi stessi e poi con gli altri. Quando siamo in pace con noi stessi lo siamo anche con gli altri, perché l’altro percepisce la coerenza del linguaggio del nostro corpo e si predispone favorevolmente nei nostri confronti.

Un consiglio che vorrei dare è provare a concedersi degli attimi di silenzio in cui pensiamo a noi stessi e alla nostra giornata: bastano 3 minuti la mattina appena svegli prima di essere travolti da impegni e abitudini e 3 minuti la sera, in cui in silenzio si riflette sulle cose importanti che ci sono accadute e un po’ anche sui nostri comportamenti  che non ci sono piaciuti. 

 

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Il pellegrino è un individuo fortemente motivato: come si fa a capire qual è la propria vera motivazione?

Il mondo delle motivazioni è il più profondo ed inconsapevole. Lo conosciamo quando facciamo delle esperienze concrete; ad esempio, quando ci divertiamo sul lavoro capiamo che è il lavoro che volevamo fare; quando stiamo “da Dio” con un compagno o una compagna vuol dire che è quella la persona che desideravamo veramente. 

Quando si è molto motivati inoltre si ottiene quello che si vuole. In un momento come questo in cui c’è crisi di valori bisogna credere molto in se stessi e puntare sulla propria crescita psicologica e sulla propria formazione. Proprio nei periodi difficili, siamo chiamati a fare di più i conti con noi stessi, a conoscerci meglio ed è importante darsi dei momenti di riflessione. Le insicurezze possono venire fuori di più in questi momenti e dobbiamo saperle fronteggiare.

 

Il suo pellegrino vede nell’uso della tecnologia e dei moderni mezzi di comunicazione dei rischi per i rapporti forti e duraturi. Cosa pensa del web e di internet?

Usare il web e Internet è fondamentale perché la cultura oggi passa inevitabilmente attraverso i nuovi mezzi di comunicazione (complimenti a proposito per questa vostra iniziativa). Attenzione a non poggiare solo su internet, perché cultura significa anche rapporti con gli altri altrimenti il rischio è che diventi solo un fatto intellettuale.

Nella cultura intesa bene c’è anche la crescita della nostra capacità di interagire con gli altri in maniera profonda. Quando si frappone la nuova tecnologia, il telefono ed il cellulare, c’è il pericolo che la persona attivi una difesa inconscia che non esiste invece nel rapporto faccia a faccia in cui prevale la comunicazione non verbale e non ci possiamo dunque nascondere.

 

Un ultimo messaggio di congedo per i nostri lettori…..

Un augurio per tutti di entrare dentro la vita con curiosità, fiducia con tutte le vostre emozioni e con tutte le “proprie” energie.

 

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