Perché esprimiamo desideri davanti alle stelle cadenti

Desiderare: tensione diretta al raggiungimento dell’oggetto del desiderio. Se questo slancio giunge al suo obiettivo, ne consegue un senso di appagamento e gratificazione oppure, in caso contrario, possono emergere sentimenti di dolore e frustrazione. Ma da dove nasce il desiderio? E perché lo esprimiamo davanti a una stella cadente?

San Lorenzo stelle cadenti

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Desiderio: l’Assenza di una Presenza

L’etimologia del termine desiderare/desiderio è piuttosto interessante e, come spesso accade per i significati etimologici, ben ne svela il senso profondo. La parola desiderio è composta dalla particella de- e dal sostantivo -sidera: de- può avere un valore sottrattivo, di allontanamento, di assenza; mentre sidera è il plurale di sidus, ovvero “stella”. Potremmo quindi dire che desiderio voglia dire “cessare di vedere le stelle” o “constatare l’assenza di stelle”. In questo senso, il termine con-siderare, ad esempio, può voler dire “valutare le stelle per orientarsi”; è noto, infatti, che nell’antichità si guardava alle stelle per trovare la rotta. Il desiderio, quindi, è assenza di stelle, assenza di una direzione e a ben pensare non avere una direzione vuol dire sentirsi smarriti, disorientati e probabilmente anche angosciati.

Il Desiderio, pertanto, ha spesso una quota di dolore perché nasce da un’assenza e la sua portata è lo spessore di questa Assenza. Il Desiderio, così, viene ad esprimere la presenza di una grande Assenza.

Desiderare però, non è portare con sé solo il vissuto di un’Assenza, ma anche, appunto, il desiderio di una Presenza. Infatti, la particella de- ha anche un valore intensivo, quindi de-siderare, può voler dire anche “guardare le stelle con attenzione”, con intensità, attendendo e sperando in qualcosa. Infatti, il Dizionario etimologico della lingua italiana (DELI) riporta, come significato letterale originario della parola, “cessare di contemplare le stelle a scopo augurale”, come abbiamo appena detto; ma una sua variazione è proposta dal filosofo U. Galimberti: i desiderantes erano i soldati che stavano sotto le stelle ad aspettare quelli che dopo aver combattuto tutto il giorno ancora non erano tornati. Quindi, possiamo considerare che il termine de-siderio voglia dire, anche, “stare sotto le stelle ad attendere”.

Ed ecco che il desiderio si fa carico di una speranza, di uno slancio verso ciò che percepiamo come assente e sentiamo invece di voler avere presente per noi nella nostra vita.

 

Il cammino del Desiderio

Dai significati appena citati della parola desiderio, emerge che il Desiderio porta con sé un’Assenza e parimenti una Presenza: nasce dall’assenza di un oggetto che a ragione della sua stessa assenza viene desiderato, al punto da renderlo Presente. Ciò che si desidera, infatti, è già presente nell’atto stesso del desiderio.

Desiderare è ciò che unifica l’individuo, è ciò che ne fa Uno, che lo orienta e lo attrae (ne determina lo sguardo), ciò che gli consente di guardare le stelle con attenzione per trovare la rotta. Sapere ciò che si Desidera traccia la direzione da seguire.

Nel Desiderio, però, non è in verità rilevante il raggiungimento o meno dell’oggetto desiderato, ma ciò che è rilevante è l’atto del desiderare in sé. Perché il Desiderio è Energia, auto-generantesi che provvede da sé e per sé ad accrescersi e che spinge l’Uomo ad un cammino. Il Desiderio, infatti, spinge verso una Meta, spinge a percorrere e tracciare il sentiero, il percorso di ognuno, per arrivare al proprio Oggetto desiderato. Ma alla fine non conta arrivare alla vetta della montagna, ciò che conta è essere in cammino, ciò che conta è desiderare, perché l’oggetto desiderato è presente già nell’atto del desiderio del soggetto desiderante ed è solo grazie a quel desiderio che è esistito ed esiste il cammino. E nel cammino, probabilmente, è plausibile incontrare altri soggetti desideranti che aspirano al nostro stesso desiderio, ed è per questo che per noi è possibile incontrarli, perché si trovano sul nostro stesso sentiero desiderando il nostro desiderio.

 

Il “perché” del Desiderio

In questo senso il Desiderio ci muove in un percorso dalla condizione attuale a quella desiderata. E' la molla, il motore del nostro essere in movimento. Questo percorso che il Desiderio ci spinge a fare, perché più forte dei timori e delle paure, passa attraverso la comprensione del perché desideriamo alcune cose. Infatti, “se sai il perché, troverai anche il come”. Più precisamente, la tensione e lo slancio verso la realizzazione di un Desiderio, porta a “ritrovare” ciò che già insito nel nostro Essere. Desiderare qualcosa significa anche conoscere il perché di quel desiderio, e conoscere il perché è conoscere quella parte di noi che ha dato vita a quel desiderio. Inoltre, il Desiderio, come detto prima, è strettamente correlato all’azione da compiere per raggiungere l’obiettivo: infatti, è impensabile che esista un’azione quando manca un obiettivo, ed è parimenti impensabile che esista un obiettivo se manca il desiderio.

Quindi, cari lettori, non ci resta che desiderare!

 

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