Self marketing, l'arte di vendersi

Vendersi senza essere in vendita, curare la propria immagine purché sia veicolo di sostanza, rendere appetibile il “prodotto” senza sacrificare la qualità. Il self marketing è una competenza sempre più necessaria nel mondo del lavoro. Vediamo meglio cos’è!

Self marketing, l'arte di vendersi

Nell’epoca attuale in cui il lavoro dipendente è sempre meno garantito, i bisogni del mercato diversificati e in continua evoluzione e le competenze richieste sempre più mutevoli, saper essere “imprenditori di se stessi” è una competenza spesso indispensabile.

Self marketing significa letteralmente vedere se stessi: curare la propria persona in modo che sia veicolo delle proprie competenze e del valore aggiunto del proprio lavoro. Vediamo allora cos’è il self marketing.

 

Cos'è il self marketing: conoscere, apprendere, comunicare

Per comprendere cos’è nella sostanza il self marketing e in che senso promuovere la propria immagine e la propria persona possa rappresentare un veicolo insostituibile per far conoscere il proprio lavoro iniziamo con lo sfatare alcuni luoghi comuni.

Molti avranno forse in mente le metodologie insistenti dei venditori porta a porta o dei call center telefonici o, ancora, quelle aggressive campagne pubblicitarie che tentano di proporre/imporre un determinato prodotto a ogni costo. Tutti si saranno trovati, loro malgrado, in tali situazioni e l’idea di dover “vedere se stessi” allo stesso modo non è certo allettante.

Niente di più fuorviante: il marketing, e il self marketing non hanno lo scopo di imporre un prodotto, di invadere la privacy o manipolare l’altro, né tantomeno di mercificare la persona del venditore per riuscirci. Il termine rimanda in realtà a tutt’altre categorie:

Il marketing è la comprensione di ciò di cui il mercato prescelto ha bisogno, di ciò che desidera, di ciò che vuole avere e richiede; la capacità di procurarsi la competenza e più in generale le risorse che rendono possibile offrire ciò che richiede il mercato, e l’abilità di comunicare al mercato prescelto che si è in possesso di questa competenza.” (Back R., in Arndt e Friman, Gestione, produzione e Marketing dei servizi, 1981).

Quindi, conoscere i bisogni di un determinato target di utenza, sapersi costruire le competenze necessarie a soddisfarli e essere in grado di comunicare ai potenziali clienti di possedere queste competenze.

È quanto viene fatto, attraverso la propria persona, anche nel self marketing – spesso associato al personal branding – soprattutto in tutte quelle professioni specializzate, consulenziali e imprenditoriali dove si è artefici e responsabili in prima persona del proprio lavoro.

 

Cos'è il self marketing: essere il brand di se stessi

Ognuno di noi è destinato a lasciare una certa impronta sugli altri, le altre persone si fanno un’idea di noi, della nostra personalità, di ciò che possono aspettarsi o meno da noi.

E lo fanno principalmente sulla base di euristiche, impressioni “di pancia”, sensazioni grossolane e solo successivamente, se vogliono approfondire la nostra conoscenza, sulla base di ragionamenti più accurati.

Tutto questo avviene attraverso un processo solo in parte automatico e inconsapevole; c’è una grande parte, del modo in cui ci poniamo agli altri, che possiamo, e spesso dobbiamo anche eticamente, curare per lasciare un’impressione congruente con il nostro ruolo.

Un politico che si lasci coinvolgere in una rissa durante una riunione in Parlamento lederà non soltanto la propria immagine ma quella dell’intera categoria e delle istituzioni che rappresenta. Ma anche senza andare troppo lontano, chiunque sia imprenditore di se stesso assume sulla propria persona le stesse funzioni che ha il brand di una multinazionale: è lui stesso il suo “marchio”, la sua interfaccia col mondo e dal modo in cui cura la sua persona dipenderà l’idea che gli altri si faranno dei servizi che offre.

Curare il self marketing dunque non ha nulla a che fare con l’adottare stratagemmi di vendita di bassa lega, ma, al contrario, coltivare un atteggiamento etico nei confronti del proprio lavoro e dei propri clienti: sia attuali che potenziali.

 

Cos'è il self marketing: le 5 V

Come tutto questo possa essere messo in pratica ce lo suggeriscono le cosiddette “5 V” del self marketing, una delle modellizzazioni più diffuse in materia, vediamole meglio.

Verbalità
Si intende la gestione competente del piano della comunicazione verbale, in modo che risulti utile ad avvicinare l’interlocutore e a promuovere uno scambio di idee.

Il pilastro di questo punto è saper comunicare in modo assertivo, cioè senza porsi né su un piano passivo (si subiscono le richieste/pretese dell’altro), né su un piano aggressivo (imponendo il proprio punto di vista o il proprio prodotto/servizio... ricordate il venditore porta a porta?).

Comunicare assertivamente significa saper proporre le proprie idee senza calpestare quelle dell’altro, saper aprire un dialogo che sia vantaggioso per entrambi. Questo principio è ampliato in quella che nel saggio dell’istituto Arbinger viene definita “forma mentis estroversa”.

 

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Vestibilità
Contrariamente a quanto sostiene il senso comune, nel lavoro molto spesso “l’abito fa il monaco”. Anche qui, non si tratta di coltivare la propria immagine con narcisismo esagerato o vanteria, ma con responsabilità.

Anche l’abbigliamento che indossiamo influenza l’immagine che diamo agli altri e, come si dice, non c’è mai una seconda occasione per dare una prima buona impressione!

 

Visibilità
Visibilità, nel self marketing, significa non rimanere anonimi, non restare nell’ombra, non essere uno come tanti. Ognuno ha delle qualità personali uniche e irripetibili e saranno proprio queste a connotare anche la propria immagine professionale.

Conoscersi, essere consapevoli delle proprie caratteristiche – compresi pregi e difetti – aiuta a proporsi in un modo più consapevole e autentico e quindi a venir ricordati meglio rispetto a chi punta soltanto a fare una generica ma impersonale buona impressione.

 

Vivibilità
Viviamo per lavorare o lavoriamo per vivere? Il nostro lavoro, non importa quanto importante o impegnativo esso sia, non basta a definire chi siamo, abbiamo bisogno di coltivare altre dimensioni della nostra esistenza e del nostro essere.

Non solo per ricaricare le energie, ma anche per poter attingere alle nostre potenzialità creative: spesso le buone idee arrivano facendo tutt’altro!

Come potremmo, altrimenti, cogliere i bisogni del nostri potenziali clienti se non diamo ascolto ai nostri? Come potremmo rapportarci a loro con efficacia, considerandoli anzitutto “persone”, e non meri oggetti della nostra persuasione, se noi per primi non viviamo a tutto tondo la nostra dimensione esistenziale?

 

Vitalità
Con questo termine apparentemente un po’ new age si intende in realtà quella che forse è la competenza più utile ma anche più difficile da coltivare.

Si tratta di vedere nelle difficoltà una sfida, nel cambiamento un’opportunità, negli imprevisti delle possibilità. Aspettarsi che le cose possano andare diversamente dal previsto, sapere che i fallimenti e gli errori fanno parte del percorso ci pone in un’ottica molto più costruttiva di chi insegue un illusorio perfezionismo.

Perché un insuccesso non avrà il poter di bloccarci, ma di offrirci qualcosa da imparare e quindi, paradossalmente, aiutarci ad andare avanti.

 

Cos'è il self marketing: ciò che è dietro l’immagine

Molto più di un vestito elegante o di una foto in primo piano ben fatta su linkedin dunque: il self marketing chiama in causa dimensioni più ampie e portanti della vita professionale come etica, conoscenza di sé, valori personali, empatia e interesse verso gli altri, strategia e determinazione.

La gente si dimentica quello che hai detto. La gente si dimentica quello che hai fatto. Ma la gente non potrà mai dimenticare come li ha fatti sentire”. (Maya Angelou)

 

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