Il personal branding in psicologia

Il personal branding è solo un concetto di marketing? Questa presentazione di sé al mondo, alla ricerca di ciò che ci renda unici nel mercato ha dei risvolti psicologici interessanti: vediamoli

Il personal branding in psicologia

Personal branding e psicologia? Si, psicologia e non necessariamente psicologia del marketing sebbene il concetto abbia una natura economica.

Il personal branding è una strategia di comunicazione che vede il soggetto, l’individuo, il professionista come il prodotto da vendere. Cosa comporta questo processo?

L’individuo che si trasforma in brand deve collocarsi positivamente all’interno del mercato e quindi deve comprendere come differenziarsi e rendersi interessante agli occhi del proprio pubblico.

Il personal branding e la psicologia non sono solo legati dal fatto che gli psicologi devono vendersi, ma da questa indagine sul !

 

Il Sé nel personal branding

Costruire il proprio Personal Branding è quindi uno sforzo di analisi di Sé: cosa devo comunicare?

Le teorie psicologiche in merito però non parlano di un unico Sé. George Mead descrisse il Sé come l’Insieme di IO e ME: l’Io è l’essere agente, mentre il Me è il risultato delle riflessione dell’Io su se stesso; il Sé quindi avrebbe una natura che garantisce l’unità tra chi siamo e cosa sappiamo di noi stessi.

La riflessione sul Sé però è andata progressivamente a delineare tutte le differenze che animano noi stessi e come il Sé sia in grado di unificare tutto. Comunicare il nostro brand diventa quindi un processo di continua scoperta.

La Teoria del Posizionamento sostiene che il nostro Sé non sia solo un insieme composito di Posizioni (figlio, genitore, amico, studente, lavoratore, ecc.), ma anche che queste posizioni sono momentanee e che possono essere abbandonate a seconda dell’occasione e anche la loro rilevanza cambia nel corso della vita.

 

Il Sé e il ruolo degli altri

Un ulteriore elemento da considerare nell’impostare la nostra strategia di personal branding ci perviene da un altro modello psicologico.

Secondo Carlo Galimberti e Francesca Cilento il Sé è l’istanza unificante che contiene non solo le differenze interne, ma anche quelle esterne; anche se scegliamo di mostrare uno solo dei nostri posizionamenti non possiamo essere certi che questo trovi conferma nella realtà finché non abbiamo un riscontro esterno.

Ogni atto comunicativo che nasce dal sé è chiamato Soggettività e questa trova compimento quando l’altro (l’interlocutore esterno) lo comprende e lo conferma: non sono divertente perché racconto una barzelletta, ma lo sono quando gli altri ridono della mia battuta.

Nel web il tutto si complica a causa del funzionamento dei canali, ma anche della molteplicità del pubblico che posso raggiungere. Proprio questo ultimo contributo diventa fondamentale nel progettare la propria strategia:

  • Conosci te stesso
  • Individua le tue unicità e i tuoi punti di forza
  • Conosci il tuo pubblico e studia le sue reazioni
  • Attraverso il dialogo affina il tuo sé e comprendi se questo si è realizzato anche nel mondo esterno.

 

La reputazione online: questione di stile e di sostanza