Leggi che ti passa! I benefici della lettura

Dalla tragedia greca alle avventure di Harry Potter, tutti i libri possono darci conforto. Talvolta possono diventare addirittura uno strumento terapeutico, che contribuisce a far superare traumi e paure.

Leggi che ti passa! I benefici della lettura

Si legge per pensare e per non pensare. Si legge per incantarsi, per fantastica, per sognare. Si legge per distrarsi, per piangere, per emozionarsi.

Ci sono libri che non lasciano traccia, altri che teniamo chiusi per anni fino a che un giorno li leggiamo tutto d’un fiato, come se fossero una rivelazione.

 

Libri: terapeuti di carta

Come fenomeno di massa, la lettura ha una storia relativamente recente, ma noi uomini siamo stati da sempre ascoltatori di racconti. Ed il racconto è stato visto da sempre come terapeutico, si pensi alla catarsi generata dalla tragedia greca.

Oggi, che la lettura è così diffusa, la narrativa ci permette di interagire con l’autore per creare un film tutto nostro. Un susseguirsi di immagini, odori, profumi, colori, suoni ed emozioni; un vero e proprio atto creativo che prende le mosse da una parola scritta. Una parola ricercata e data.

La scrittura e la lettura sono più vicine di quanto si possa pensare. Entrambe hanno un valore di autoterapia: come lo scrittore parte da testi e storie preesistenti, chi legge il testo lo interpreta trovandoci ciò di cui ha bisogno in quel momento.

In questo senso, un libro importante per noi non deve necessariamente essere un capolavoro. Siamo noi che diamo valore ai libri, e per noi può diventare un classico qualsiasi libro ci aiuti a trovare l’equilibrio in un dato momento, perché contiene qualcosa di utile per noi in quel periodo storico. Come se tra le pagine della trama trovassimo, come in uno specchio, delle istruzioni per l’uso alle situazioni che stiamo vivendo.

 

Leggere aiuta i ragazzi nella loro crescita

 

I benefici della narrativa

Perché le storie ci attirano tanto? Perché la narrativa ci chiama, con un potere ignoto e incontrollabile? Fondamentalmente ne siamo attratti perché siamo affascinati dai nostri simili.

Le storie contengono informazioni sulle dinamiche sociali, che attivano gli stessi nostri processi cognitivi che sono coinvolti e usati nelle interazioni sociali. Ciò che leggiamo influenza il nostro modo di vedere il mondo: alcune ricerche hanno dimostrato che la lettura di narrativa migliora le nostre interazioni sociali rispetto alla lettura di articoli di riviste e articoli scientifici.

La lettura, per il fatto stesso di costringerci alla concentrazione, induce un processi fisiologico di rilassamento. La narrazione ci porta su percorsi non ordinari, a fare ragionamenti che altrimenti non faremmo.

 

La fiaba: curarsi con maghi e principesse

La fiaba è stata molto studiata in psicoanalisi, e può essere usata anche in psicoterapia essendo un efficace strumento capace di fornire soluzioni a livello profondo e simbolico in una struttura di problem solving.

Questo strumento non è certamente una ricetta miracolosa, ma può avviare dei processi di autoguarigione importanti. Ai pazienti viene infatti richiesto di costruire una fiaba con gli archetipi classici, mago, orco, principessa; o meglio di vederla crescere quasi autonomamente, come un film che scorre.

Questo è ciò che può avvenire in una sedute terapeutica, ma anche la lettura delle fiabe classiche può essere utile perché fornisce un repertorio di problemi e soluzioni, anche se non appartiene al linguaggio della realtà la tipica frase finale delle fiabe “e vissero tutti felice e contenti”. Nella vita reale, questa fase è sempre un passaggio, un momento transitorio, verso nuovi orizzonti e traguardi.

 

Leggere ad alta voce fa bene, ma perché?