I disturbi del linguaggio nei bambini

I disturbi del linguaggio colpiscono molti bambini in età prescolare senza che vi siano associati cause fisiche i neurologiche. Secondo la classificazione ICD-10 le aree interessate sono comprensione, produzione ed espressione. È importante sostenere i bambini durante il recupero senza mai intromettersi nei loro tempi di apprendimento

I disturbi del linguaggio nei bambini

I ritardi e i disturbi del linguaggio nei bambini sono una condizione frequente durante l’età prescolare. In realtà si fa riferimento a quadri clinici molto diversi tra loro caratterizzati da difficoltà linguistiche isolate o combinate tra loro o con altri deficit. Nel primo caso si parla di disturbi specifici del linguaggio o disordini del linguaggio relativamente puri, per i quali è difficile comprendere le cause. Nel 30-40% dei casi a queste difficoltà si accompagnano dei problemi nell’apprendimento, cosa che rende ancora più importante la possibilità di avere una diagnosi precoce.

 

Piccola classificazione dei disturbi del linguaggio nei bambini

I disturbi del linguaggio si declinano in molte forme. Secondo l’ICD 10 (International Classification of Diseases – 10 edizione), le principali manifestazioni sono a carico dell’articolazione/eloquio, del linguaggio espressivo e della comprensione del linguaggio. La diagnosi di tutti i disturbi viene effettuata in assenza di altri problemi fisici o neurologici. Le difficoltà riscontrate in questi bambini sono, rispettivamente:
ritardo nell’acquisizione dell’abilità di produrre dei suoni verbali;
incapacità di esprimersi a livello verbale in modo appropriato in relazione all’età mentale, sebbene la comprensione sia nella norma;
comprensione del linguaggio non in linea con l’età cronologica.

 

I disturbi del linguaggio nei bambini: il ritardo linguistico fino ai 3 anni

I bambini che presentano un ritardo linguistico a due anni costituiscono il 9-17% della popolazione, con una maggiore presenza di maschi. Si parla di ritardo quando i bambini producono meno di 10 parole entro i 23 mesi e/o meno di 50 parole diverse tra i 24 e i 34 mesi. Si possono utilizzare una serie di test i cui risultati vengono completati con delle osservazioni dirette del bambino. Per prima cosa si devono escludere fattori cognitivi, percettivi o neurologici che potrebbero interferire con il corretto sviluppo linguistico.

 

I bambini che hanno un normale sviluppo intellettivo e socio-affettivo, ma con un ristretto vocabolario, sono chiamati late talkers. In genere questi bambini presentano un ritardo anche nella lallazione. A tre anni la maggior parte dei bambini hanno recuperato il ritardo, sono i così detti late bloomers. La possibilità di un recupero a livello lessicale dipende dallo sviluppo fonologico e da quante consonanti riesce a produrre. Lo sviluppo sintattico invece, non può essere predetto.

 

I disturbi del linguaggio nei bambini: consigli utili

È possibile dare qualche consiglio ai genitori alle prese con i disturbi del linguaggio nei bambini.

Cosa fare:
• ascoltare il bambino senza mettergli fretta e con serenità;
• lasciare che concluda ciò che ha da dire anche se impiega molto tempo;
• riformulare correttamente il discorso, parlando in modo lento e rilassato;
• sottolineare le altre qualità del bambino.
Cosa non fare:
• non anticiparlo, né completare le sue frasi;
• non mortificare l’uso di gesti o suoni;
• non correggerlo mentre parla;
• non parlare delle sue difficoltà di fronte al bambino.

 

Fonte immagine: Geonando