Abbandono scolastico, cos'è, le cause e i rimedi

L'abbandono scolastico è una problematica che può nascondere scarsa autostima e una mancata valorizzazione delle competenze di un ragazzo. Ecco come batterlo. Veramente.

Abbandono scolastico, cos'è, le cause e i rimedi

L’abbandono scolastico è uno degli argomenti che animano le politiche statali ed europee a causa degli alti numeri che caratterizzano questo fenomeno. La media Italiana, circa il 17 %, è una delle peggiori in Europa, con un ampio divario tra Nord e Sud che vede in Meridione una percentuale maggiore di abbandono.

 

Dispersione e abbandono scolastico: cosa sono

Parlare di dispersione scolastica apre le porte a differenti fenomeni e significati. In generale si fa riferimento a processi di ritardo nel percorso di studi, al rallentamento fino al vero e proprio abbandono. Quest’ ultimo si riferisce all’allontanamento dei ragazzi dal contesto scolastico, lasciando gli studi e il percorso formativo, senza concludere l’iter formativo obbligatorio

L’età media dell’abbandono è sempre più bassa, ma critico è il periodo di passaggio alla scuola secondaria di secondo grado, comunemente chiamata scuola superiore. Tuttavia per dispersione o fallimento si può intendere anche una perdita di risorse o non completo sviluppo delle stesse, tipico di quei ragazzi che, per opportunità economiche, di libera scelta o altri fattori, non portano a termine gli studi o si formano in campi non adatti a sé o di poco interesse, generando una perdita di risorse importanti e la possibilità di sviluppo di competenze.

 

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Abbandono scolastico: possibili cause

L’abbandono scolastico ha alla base innumerevoli fattori e non è possibile individuare una causa o relazione univoca. Tra le cause più comuni vi sono

·         la condizione socio economica famigliare sfavorevole che porta i giovani ad abbandonare gli studi o per necessità di un nuovo introito che li vede costretti ad andare a lavorare, o per basso livello culturale e scolastico che genera una visione negativa e inutile dell’istruzione.

·         cause più personali legate al senso di inadeguatezza e fallimento, accompagnate talvolta da una fatica o reale disturbo non riconosciuto, che generano insuccesso e quindi sentimento di sfiducia a sofferenza.

·          possibili episodi di bullismo, che porta le vittime a mollare la scuola per sottrarsi alla sofferenza e alle vessazioni.

·         La scelta obbligata dai genitori, che mossi dalle proprie aspettative e ambizioni non prestano attenzione alle abilità e interessi del figlio, obbligandolo a frequentare percorsi scarsamente interessanti e stimolanti per lui, generando disagio, disinteresse e spesso abbandono.

Altri fattori intervenienti possono essere il falso mito della relazione tra laurea e lavoro, che genera sfiducia nel sistema e un’arresa dei ragazzi che vedono nel lavoro manuale e nel basso investimento di energia e tempo nell’istruzione, una soluzione ottimale per il lavoro, o ancora il sistema scolastico poco al passo con i tempi e i nuovi modelli di apprendimento, che risulta noioso, poco stimolante e frustrante. A queste si aggiungono tante altre cause sociali, personali, emotive, famigliari, economiche, ecc.

 

 

Abbandono scolastico, i rimedi

La lotta all’abbandono scolastico prevede interventi a livello istituzionale e nazionale. Tuttavia, nel piccolo è possibile provvedere a progetti di intervento sul bullismo, favorendo lo sviluppo si relazioni positive e prosociali, che riducano la sofferenza e il senso di solitudine di quei ragazzi vittime di violenze e favoriscano integrazione e supporto reciproco.

Inoltre, è importante dar voce alle capacità e talenti dei ragazzi, aiutandoli a riconoscerli e incanalarli con programmi di orientamento, sportelli di ascolto psicologico e comprensione del mondo del lavoro con momenti di incontro tra scuola e territorio, stage e alternanza. A livello macro potrebbe essere importante incrementare l’efficienza del sistema di aiuti economici e sociali a famiglie disagiate in cui il rischio di abbandono è più elevato, e accompagnare i ragazzi nei difficili momenti di passaggio offrendo spazi di ascolto e confronto, basati sul rispetto reciproco e l’apertura alla diversità.

Sfruttare al meglio le potenzialità dei giovani, rendendoli partecipanti attivi del loro apprendimento e primi promotori, con iniziative e modalità stimolanti, vicine ai loro interessi in cui oltre alla cultura possano sperimentare la sua importanza e i valori fondanti.

 

 

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Foto: dolgachov / 123rf.com