Consigli per vincere l'orgoglio

Orgoglio: croce o delizia. Fonte di autostima e tutela per se stessi o motivo di sofferenza e fratture nelle relazioni. Che fare quando questo sentimento diventa distruttivo e isola dai rapporti affettivi?

Consigli per vincere l'orgoglio

Lorgoglio è un sentimento relativo alla propria dignità e al proprio valore, di per sé utile a far sì che la persona tuteli sé stessa e non si lasci sminuire o prevaricare nei rapporti con gli altri. Esiste però un versante più “maligno” dell’orgoglio, quando esso si associa a un’autostima ipertrofica e a un esagerato senso di importanza rendendo la persona facile a sentirsi mortalmente offesa per ogni reale o presunta mancanza di riguardo.

In questa accezione, l’orgoglio si associa a un lato disfunzionale del narcisismo e può rendere difficile amare e quasi impossibile perdonare. I costi emotivi, per la persona e chi le sta intorno, possono essere molto alti.

 

Quando l’orgoglio può rovinare un’amicizia

Sarà accaduto a molti di aver offeso l’orgoglio di un amico, magari inavvertitamente o per semplice leggerezza, e di averne poi perso improvvisamente le tracce. Poteva trattarsi anche di un’amicizia di lunga data, di una persona con cui si erano condivisi momenti più e meno importanti, e che improvvisamente, per un’offesa apparentemente innocua o banale, sparisce escludendo i “colpevoli” dalla propria vita e interrompendo qualunque contatto.

A poco valgono in questi casi richieste di chiarimento, scuse o spiegazioni di sorta, anzi, spesso tutte queste manovre, che avrebbero lo scopo di riallacciare la relazione, ottengono l’effetto contrario: l’amico “offeso” si ritira ancora di più in sé stesso e alza un muro invalicabile a volte addirittura negando di sentirsi offeso o ferito da alcun che.

La reazione è solitamente di sconcerto misto a rabbia e forte dispiacere cui si associa non di rado una certa quota di senso di colpa, sebbene la reazione dell’amico “orgoglioso” sia apparsa del tutto sproporzionata

 

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L’orgoglio eccessivo e la fragile autostima

Se vi state ancora arrovellando e interrogando circa l’accaduto, non riuscendo a darvi pace su come sia possibile perdere un amico per un episodio apparentemente banale, sappiate che anche lui/lei non se la passa proprio bene, a dispetto dell’indifferenza e dell’arroganza con cui apparentemente vi sta trattando.

Sì perché l’orgoglio eccessivo denota una labile autostima, coloro che mostrano un ipertrofico senso della propria grandezza e un’esagerata considerazione del proprio valore sono in realtà estremamente vulnerabili, facili a sentirsi offesi, umiliati e sminuiti al primo fraintendimento, al primo sgarbo magari banale che l’altro può commettere nei loro confronti.

Può trattarsi di una battuta fuori luogo, di un invito arrivato in ritardo o chissà cos’altro… Una persona facile a sentirsi ferita nel proprio orgoglio, può prendere “sul personale” una disattenzione apparentemente innocua e sentirsi messa in secondo piano rispetto ad altri, non valorizzata nelle proprie capacità o nel proprio essere “speciale”.

A volte sono anche i cambiamenti nella vita che mettono distanza fra due amici di lunga data, che sia un matrimonio, un lavoro nuovo o una relazione sentimentale, avviene un grosso cambiamento nella vita di un amico che fa sentire l’orgoglioso come messo da parte, in secondo piano (al di là delle reali intenzioni dell’altro), rispetto a quelle che ora appaiono le nuove “priorità” nella vita di quello che considerava un caro amico.

 

Essere amici di se stessi

Chi per orgoglio rinuncia ad un’amicizia, rompe una relazione di lunga data e si priva di una o più persone importanti rischia di creare poco a poco un isolamento intorno a sé, collezionando amicizie deludenti destinate presto o tardi a finire drasticamente. In queste rotture rabbiose e improvvise l’orgoglioso non è in condizione di identificare le reali intenzioni dell’altro, si priva della possibilità di riconoscere l’affetto e la stima che alcuni degli amici “deludenti” potrebbero invece provare per lui (o lei) e alimenta così in grande senso di solitudine.

Spesso siamo noi i peggiori giudici di noi stessi, e siamo sempre noi che temiamo di non essere all’altezza dell’affetto e del riconoscimento dell’altro, per questo abbiamo facilità a sentirci feriti nell’orgoglio, sminuiti come persone per una disattenzione di un amico o per un suo traguardo nella vita.

Questo dice molto della poca considerazione che possiamo avere di noi stessi, piuttosto che di quella che gli altri possono avere di noi. Può essere estremamente doloroso ritrovarsi ad aver rinunciato a molte persone a causa del proprio orgoglio, e più il tempo passa e più diventa difficile immaginare di poter tornare indietro, ammettere di aver sbagliato o esagerato appare una sottomissione insostenibile nei confronti dell’altro.

Eppure l’amicizia, come altri rapporti umani, non si fonda su lotte di potere ma sull’accettazione dell’altro così com’è con pregi e difetti; anche un particolare e imprescindibile tipo di amicizia segue queste regole: quella con se stessi

 

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Foto: Aleksandr Davydov / 123f.com