Pensieri intrusivi ossessivi, come nascono e come spegnerli

Quando non riusciamo a controllare ciò che pensiamo e la mente non si dà pace nel continuo cedere a pensieri negativi che generano ulteriore malessere, ecco che siamo presi dai pensieri intrusivi ossessivi. Ecco come possiamo spezzare questo circolo vizioso.

Pensieri intrusivi ossessivi

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Ogni giorno la nostra mente è invasa da pensieri, atti della mente che non possiamo controllare nel loro nascere ma possiamo sicuramente scegliere come gestirli e se dare loro un peso. 

 

Il pensiero è quindi una facoltà mentale e ci permette di generare idee e concetti rispetto ad una realtà, a qualcosa che accade, a qualcosa che si osserva, prova.  Il pensiero che strutturiamo rispetto a una circostanza genera il proprio stato d’animo e le emozioni vissute: va da sé quindi che è la forma del pensiero stesso a determinare non solo la tipologia di vissuto emotivo ma anche la sua intensità e pervasività.

 

Ma i pensieri non sono tutti uguali: alcuni sono utili e funzionali e permettono di agire nel mondo in modo adattivo, altri invece sono disfunzionali e attivano vissuti e comportamenti non sempre adeguati, adattivi e utili al proprio benessere. Tra quest’ ultimi vi sono ad esempio i pensieri intrusivi.
 

Cosa sono i pensieri intrusivi

I pensieri intrusivi sono tutti quelli che vengono percepiti dalla persona come esterni da sé e di cui non si comprende l’origine e come si possa pensare qualcosa di questo tipo. Essi sorgono in modo del tutto inconsapevole e improvviso e possono spaventare, generare ansia e preoccupazione eccessiva come un pensiero cattivo o un pensiero che non dà pace. 

 

Sono pensieri che possono attivare un circolo vizioso ovvero una serie di domande su perché si pensano alcune cose, su che tipo di persona si è, su come gestirli, su quanto dicono di se stessi, ecc. La persona, quindi, arriva a generare una serie di altri concetti e giudizi sul proprio pensiero e su di sé al punto di diventare preda del proprio pensiero e rimanervi intrappolato.

 

Questi pensieri possono essere sporadici oppure ricorrenti. In questo secondo caso, laddove il pensiero intrusivo diviene costante e invalidante necessita della messa in atto di comportamenti o atteggiamenti per controllarlo, allora si può parlare di pensiero intrusivo ossessivo che in alcuni casi sfocia in vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo
 

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Pensieri intrusivi: tipologie

A livello generare ci possono essere tantissime tipologie di pensieri intrusivi e fissazioni mentali, tuttavia spesso essi sono riconducibili ad alcune categorie:

  • Pensieri violenti: sono quei pensieri che esprimono una intenzione malvagia e violenta verso di sé o altri, che attivano spesso una serie di pensieri su di sé a livello generale come persona
  • Pensieri sessuali: sono quelli relativi alla sfera sessuale che esprimono il timore di agire comportamenti sessuali o avere desideri non adeguati (es. timore di essere pedofili, timore di essere attratti da persone della propria famiglia…)
  • Pensieri legati alle relazioni: Pensieri legati alla sfera relazionale e in particolare alla vita di coppia come pensieri legati alla paura del tradimento del partner, alla propria possibilità di tradire, ecc.
  • Pensieri legati alla sfera religiosa e magici: come, ad esempio, la paura di non assolvere ai precetti religiosi, alle conseguenze dei peccati, oppure all’attribuzione di concetti e principi magici a certe realtà o cose.
  • Pensieri legati all’identità di genere
  • Pensieri sul proprio corpo

 

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Come liberarsi dai pensieri intrusivi ossessivi

Liberarsi dai pensieri intrusivi non è sicuramente facile, tuttavia è necessario partire dalla concezione che i pensieri sono pensieri e come tali non sono realtà ma la propria interpretazione della stessa. Per questo motivo i pensieri possono essere gestiti, controllati, lasciati andare e modificati. La chiave sta quindi in quanto valore e attenzione si presta ai pensieri e, quindi, quanto si continua a rimanere su essi e sui comportamenti da essi attivati.

 

Un pensiero intrusivo è un pensiero e quindi è importante come prima cosa rendersene conto, diventare consapevole e accoglierlo. Dalla presa di coscienza, laddove il pensiero crea disagio e attiva comportamenti poco adeguati e non volti al benessere, è importante cercare di modificarlo oppure lasciarlo andare, così come è venuto. Il principio dell’accettazione del pensiero come tale è alla base della tecnica della mindfulness che si basa proprio sulla consapevolezza non giudicante dei pensieri che vengono accolti e lasciati andare, vivendo nel qui ed ora.

 

Il distrarsi e dirigere la propria attenzione su altro, non rimanendo sul pensiero fisso e non rimuginando sullo stesso è sicuramente utile per non dare al pensiero un peso maggiore di quello che ha realmente e generare una catena di giudizi non utili e dannosi. 

 

Tuttavia, nel momento in cui i pensieri intrusivi diventano ricorrenti e ossessivi, oppure si fatichi a controllarli, la richiesta di aiuto di uno psicologo e psicoterapeuta, specialmente esperto in terapia cognitivo comportamentale, è fondamentale e permette di acquisire strategie utili al controllo e gestione dei pensieri disfunzionali.