Gestire il conflitto: regole per litigare bene

Il conflitto è inevitabile in tutte le relazioni umane o almeno in quelle che rivestono una qualche importanza, non si tratta dunque di evitare i conflitti ma di imparare a gestirli costruttivamente. Vediamo allora quali sono alcune regole per litigare… bene!

Gestire il conflitto: regole per litigare bene

Perché c’è bisogno di regole per litigare bene?

Spesso i litigi e le discussioni sono percepite come una minaccia alla stabilità di una relazione, come se il conflitto fosse un incidente di percorso, qualcosa che sarebbe meglio evitare… ma, non è sempre così!

 

Le aspettative sull’assenza di conflitto

Un conflitto, una discussione accesa possono lasciarci piazzati, confusi… specie nelle relazioni di coppia o in quelle fra genitori e figli dove questi episodi sono all’ordine del giorno.

Può accadere anche che alcuni di noi, pur di evitare discussioni e diverbi, finiscano con l’assecondare l’altro rinunciando ad esprimere le proprie opinioni o i propri bisogni e accumulando insoddisfazione, frustrazione e rabbia inespressa!

Il fatto è che serbiamo un po’ tutti l’aspettativa ingenua che una relazione che va “bene”, che possa ritenersi stabile e affidabile, debba essere esente da conflitti. Ma pensiamoci un attimo: è veramente possibile non litigare mai? Non avere nessun confronto o divergenza di opinioni? Evidentemente e no e anzi, confrontarsi sui reciproci disaccordi può aiutare a conoscersi e ad adattarsi meglio l’un l’altro a patto che… si osservino alcune regole.

 

Litigare bene: ma per cosa?

Un primo aspetto, delle regole per litigare bene, è quello di cercare di circoscrivere l’oggetto della discussione sia evitando di rivangare il passato, sia evitando di estendere la critica all’intera persona dell’interlocutore. Il perché è molto semplice e potremmo riferirlo al principio di distinzione tra attribuzione globale o specifica del risultato di una qualche azione/comportamento.

È un principio cardine sia per i conflitti di coppia che per quelli tra genitori e figli: focalizzare l’oggetto della discussione rende possibile attivare un confronto di idee e opinioni al fine di trovare un possibile accordo.

Se l’argomento del conflitto si sposta invece sul passato (“anche quel volta anni/mesi fa hai fatto questo…”) o sul giudizio dell’intera persona (“fai sempre così …. sei così..”) il conflitto diventa difficilmente risolvibile: da un lato perché il passato è una dimensione su cui non possiamo agire; dall’altro, perché se estendiamo il conflitto mettendo in discussione il valore della persona che abbiamo di fronte questi non potrà che andare sulla difensiva rendendosi ancor più inaccessibile alla comunicazione.

Prima regola dunque: circoscrivere l’argomento evitando anche di litigare per più di un motivo contemporaneamente!

 

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Litigare bene: il focus sulle proprie emozioni

Un'altra regola per litigare bene – e che potrebbe essere ritenuta un “corollario” della precedente - è quella che proviene dai principi della comunicazione assertiva e non violenta: porre l’accento sui propri sentimenti, su come il comportamento dell’altro ci fa sentire piuttosto che indulgere in accuse o giudizi negativi nei suoi confronti. Difficilmente l’altra persona sarà portata a interessarsi veramente a noi se si sente attaccata e svalutata, andrà probabilmente sulla difensiva attaccandoci a sua volta e in questo modo la discussione rischierà di diventare un’escalation simmetrica che sfiancherà entrambi senza portare a nessuna soluzione.

Un esempio? Dire al partner “quando arrivi in ritardo e rimango da sola ad aspettarti questo mi fa sentire come se non fossi importante per te” è ben diverso dal dire una cosa del tipo “sei un egoista, non ti importa nulla di me!”.

 

Altre regole litigare bene

Altre regole per litigare bene, più semplici, ma non per questo meno importanti sono quelle di:

  • non interrompere l’altro mentre sta parlando (dandogli magari l’impressione di aver già capito cosa intende dire e quindi di non essere interessati ad ascoltarlo),
  • non rispondere alle provocazioni o alle accuse con altre accuse,
  • evitare di “inscenare” litigi e conflitti davanti ad amici e parenti (questo non vi avvantaggerà della presenza di eventuali alleati ma provocherà solo imbarazzo fra i presenti), 
  • mantenere la distanza fisica (non toccare/invadere/sopraffare fisicamente l’altro con la propria postura), 
  • non sfruttare i punti deboli dell’altro.

Tenete presente una cosa: le situazioni relazionali che più vi fanno “perdere la testa” sono quelle che più sollecitano delle vostre vulnerabilità personali, spesso non sono i conflitti in sé stessi, ma quello a cui ci rimandano con la memoria che li rendono apparentemente insostenibili. Fermarsi a pensare prima di controreagire potrebbe essere quindi anche un modo per conoscersi meglio.

Diceva Jung che “Tutto ciò che ci irrita negli altri, può portarci a capire noi stessi”.

 

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