San Valentino, i (non) consigli per riaccendere l'amore

San Valentino: festa dell’amore o degli innamorati? Una volta esaurita la fase “spumeggiante” dell’innamoramento, c’è ancora spazio per fare “scintille” nel ripetersi della routine quotidiana? Sì, ma sfatiamo il falso mito dei “buoni” consigli.

San Valentino, i (non) consigli per riaccendere l'amore

È aspettativa diffusa, dal mainstream ai rotocalchi, che per riaccendere la miccia dell’amore serva una giusta dose di buoni consigli, dalle più innovative posizioni amatorie alle ricette più stuzzicanti per il menù di San Valentino.

Ogni anno è un susseguirsi di suggerimenti, dai più a i meno fantasiosi, che dalle pagine di siti internet e giornali suggeriscono i metodi più variegati per far tornare a brillare un rapporto di coppia. Ma, al di là dei “buoni” consigli, cosa rende una coppia complice e felice nel tempo?

Cosa la aiuta a non spegnersi nella routine?

 

San Valentino: servono i buoni consigli?

I buon consigli di solito hanno un inconveniente: sembrano suggerire rimedi miracolosi o soluzioni valide per tutti. E così, curiosando in rete qua e là, può sembrare ovvio che cenare al lume di candela sia intimo e romantico o che fare un weekend fuori porta rappresenti la soluzione ad hoc per quelle coppie che hanno bisogno di ritrovare tempo per sé stesse…  Ma, vien da chiedersi, e dopo? Una volta finito San Valentino?

Sì perché quello che accade durante i restanti 364 giorni dell’anno è di gran lunga più importante!

Spesso le coppie che durano da tempo vivono una routine ormai consolidata, ma possono trovare difficoltà a mantenere viva la passione e l’euforia che connotava l’inizio della loro relazione…

In realtà queste due componenti non devono necessariamente escludersi a vicenda: la sessualità rimane uno degli aspetti più importanti della vita di una coppia, deve però potersi integrare con gli altri bisogni che, con l’approfondirsi del rapporto richiedono spazio nel legame amoroso.

Molto dipende da quanto nella coppia esista su una sostanziale simmetria tra i partner.

 

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San Valentino: e gli altri giorni dell'anno?

È stato osservato come, con il passaggio dall’innamoramento all’amore, i partner siano legati l’uno all’altro non più solo dal desiderio fisico, ma da una crescente intimità emotiva che li mette in condizione di poter essere ognuno un punto di riferimento affettivo per l’altro.

È fondamentale che questa dimensione sia vissuta con simmetria e reciprocità affinché i due partner possano mantenere una giusta distanza (né troppo vicini, né troppo lontani) che consenta loro di vivere in maniera soddisfacente la relazione di coppia.

In questa prospettiva sono sostanzialmente tre i bisogni che muovono a mantenere un legame di coppia nel tempo (Castellano, Velotti, Zavattini, 2010).

 

  1. Rifugio sicuro: percepire il partner come fonte si sostegno in caso di difficoltà, poter confidare nella sua presenza supportava in caso di bisogno. Ma essere anche in grado, a propria volta, di funzionare da “rifugio scuro” nel momento in cui sarà lui ad aver bisogno. Potersi scambiare i ruoli di chi, di volta in volta, è accudente/accudito, è un primo fattore che garantisce alla relazione di funzionare su un piano simmetrico adulto (differente da quello asimmetrico della relazione genitore-bambino). In tal modo entrambi i partner traggono soddisfazione sia dall’essere sostenuti che dal sostenere l’altro.
  2. Base sicura: affinché ci sia una simmetria sana è importante che ognuno sia in condizione di rispettare e incoraggiare le scelte autonome del partner verso una realizzazione di sé anche al di fuori dall’ambito della coppia (lavoro, amicizie ecc.). Questo consente ad ognuno dei due membri di potersi temporaneamente allontanare senza che ciò comporti sensi di colpa o susciti sentimenti di rifiuto nell’altro.
  3. Sessualità: all’interno di una relazione stabile la sessualità continua ad essere un carburante importante se il piacere e il desiderio si integrano alle dimensioni di attaccamento affettivo prima descritte. Se, in sostanza, la sessualità viene vissuta in integrazione e non in opposizione ai bisogni di affetto e tenerezza. In questo modo la sessualità diventa funzionale a nutrire e ad approfondire l’intimità della coppia. Non è, quindi, una dimensione da valorizzare solo a San Valentino o nelle occasioni importanti, ma un aspetto essenziale al rapporto proprio in quella che è la vita ordinaria.

 

Dai buoni consigli alla manutenzione del rapporto

Organizzare cene al lume di candela o viaggi fuori dagli schemi della routine sono certamente esempi di tutte quelle piccole e grandi cose di cui -  non solo in amore  - si ha bisogno ogni tanto per staccare dalla routine.

Ma La manutenzione dell’amore – come recita il tutolo di un libro di Umberta Telfener (2015) – è fatta di quelle piccole e gradi cose che sostanziano proprio la routine di ogni giorno.

La sessualità stessa, all’interno della coppia stabile, non si nutre solo del desiderio fisico. Deve potersi poggiare su una più profonda e complementare intimità affettiva che garantisca, ai due partner, una sostanziale simmetria nel prendersi cura l’uno dell’altro.

Sapere che il partner sarà pronto a sostenerci nel momento del bisogno (senza ritrarsi né lasciarsi sopraffare a sua volta dall’ansia), percepirsi in grado di sostenerlo a propria volta, di essere proprio noi quella persona su cui lui o lei confida quando ha difficoltà.

Ricevere dall’altro la fiducia necessaria a portare avanti i propri progetti personali o professionali. Tutto questo alimenta la fiducia e la stima reciproca fra i partner e consente loro di evolvere e negoziare continui aggiustamenti affinché il rapporto non rimanga uguale a se stesso ma evolva col mutare delle fasi della vita che li riguardano.

“Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo, Così come le corde di un liuto son sole benché vibrino della stessa musica. Datevi il cuore, ma l’uno non sia in custodia dell’altro. Poiché solo la mano della Vita può contenere entrambi i cuori” (C. Gibran).

 

Bibliografia

Castellano R, Velotti P, Zavattini GC. Cosa ci fa restare insieme? Il mulino, 2010.

Umberta Telfener. La Manutenzione Dell’amore. Catelvecchi, 2015.

 

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