Problemi di coppia: chi non ne ha?

Sempre più persone si rivolgono al terapeuta per problemi di coppia. I momenti di crisi sono inevitabili in una relazione sentimentale, ma se affrontati nel modo giusto rappresentano un’ottima opportunità di passaggio verso nuovi equilibri

Problemi di coppia: chi non ne ha?

Troppo spesso nella relazione d’amore, e ancor più quando sorgono problemi di coppia, ci si dimentica della comunicazione profonda, di condividere i propri sentimenti, le proprie emozioni in maniera costruttiva, verbale e non verbale. La coppia dovrebbe essere il luogo dove si può e si deve lavorare su di sé, dove è più stimolata la possibilità di crescita personale, dove si può e si deve entrare in profonda intimità con l’altro, sentendo e accogliendo tutto: gioia, sofferenza, desiderio, rifiuto, apertura, chiusura, vicinanza, lontananza. Ai primi problemi di coppia che si incontrano invece, sembra giungere il disamore: sembra scompaia la voglia di dare e ricevere, di condividere, rimangono solo pretese e colpevolizzazioni.

 

A sviluppare un rapporto armonioso e stabile attraverso gli inevitabili problemi di coppia sono le persone consapevoli, responsabili sentimentalmente. È la visione idealizzata o infantile del rapporto di coppia che può far credere che litigare significhi la non salute di un legame, se non addirittura un preludio alla sua fine. Quando si affrontano i problemi di coppia è essenziale riflettere sulle proprie priorità, su cosa è importante per se stessi e confrontarlo con le aspettative e le motivazioni del partner. Saper comunicare vuol dire saper ascoltare, sapersi “mettere nei panni dell’altro”. Quando ci sono problemi di coppia in genere il dialogo è vissuto come una guerra, una contesa, una competizione, e non come un momento di condivisione costruttiva di idee e punti di vista.

 

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Problemi di coppia e cambiamento

Quando viviamo dei problemi di coppia che ci sembrano ingestibili e vogliamo una trasformazione nel rapporto, dobbiamo essere i primi a mettere in atto strategie di cambiamento volte a ritrovare il benessere nella coppia. È ormai assodato che basta un cambiamento di atteggiamento di uno dei due partner a provocare un cambiamento anche nell’altro. Perché non posso essere io a fare il primo passo? Impariamo ad agire efficacemente nel sistema che ci crea sofferenza. Impariamo inoltre a stare bene con noi stessi: la felicità dipende dalla nostra mente e dalle nostre interpretazioni.

 

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Diventiamo consapevoli dei giochi di coppia pericolosi in cui cadiamo facilmente, delle trappole di ruoli che ci possono far diventare rigidi giustizieri, vittime inattive o incontrollati missionari. Il ruolo da giustiziere è quello tipico delle persone che cercano sempre la colpa nell’altro, focalizzandosi sulle sue manchevolezze, sulle sue azioni negative e mai positive, che criticano il partner in continuazione non accettandolo così com’è. Il ruolo della vittima si esplica invece quando si preferisce l’impotenza alla presa di responsabilità. Il ruolo del missionario è ricorrente invece in quelle persone che si assumono un eccesso di responsabilità, ma non lo fanno tanto per l’altro, quanto per se stesse, per sentirsi potenti, buone, a posto con la loro coscienza, o a volte per gestire la vita dell’altro, per legarlo a sé, condizionandolo e non facendolo mai crescere autonomamente.

 

Nella vita di coppia ognuno di noi porta diversità di carattere, problematiche irrisolte di personalità, storie passate difficili, è fondamentale legare e fronteggiare tutte queste difficoltà con intelligenza emotiva. Un ruolo fondamentale hanno le credenze e i valori che segnano profondamente la vita delle persone. Le componenti genetiche di uomini e donne pongono a volte dei limiti, ma i valori spirituali e culturali in cui si crede profondamente li trascendono, permettono di superarli. Siamo in continuo cambiamento e i problemi di coppia fanno parte della nostra evoluzione, non della nostra involuzione.

 

Fonte immagine: Mikl Roventine

 

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