Rivisitando Proust fra memoria olfattiva ed emozioni

Il celeberrimo fenomeno della madeleine proustiana insegna come gli odori possano essere dei potenti evocatori di ricordi autobiografici affettivamente significativi per ognuno di noi. Il legame tra memoria olfattiva ed emozioni non sembrerebbe tuttavia così esclusivo come si pensava: almeno per le memorie traumatiche o avversative le immagini conserverebbero un potere evocativo altrettanto potente sui dettagli, la vividezza e la pregnanza emotiva dei ricordi.

rivisitando-proust

Credit foto
©lightfieldstudios / 123rf.com

La memoria olfattiva costituirebbe una via regia per l’accesso ai ricordi autobiografici e alle emozioni ad essi correlate, le immagini tuttavia conserverebbero un potere evocativo analogo, almeno per i ricordi avversativi. Questi i risultati di un recente studio dell’Università di Utrecht che ridimensionerebbe la nota Sindrome di Proust.

 

Memoria olfattiva e emozioni avversative

Secondo la Sindrome di Proust, i pattern di memoria olfattiva avrebbero un potere evocativo maggiore di qualunque altra modalità sensoriale attivando ricordi più vividi e dettagliati e le emozioni ad essi correlate.

Lo studio in questione (Toffolo M.B., et al., Proust revisited: odours as triggers of aversive memories, Cognition and Emotion, 26,1,2012) ha studiato sperimentalmente questo fenomeno in relazione alle emozioni di ricordi avversativi simili a quelli dei pazienti con disturbo da stress post-traumatico.

 

Memoria olfattiva, memoria visiva ed emozioni

70 studentesse universitarie sono state sottoposte alla visione di un filmato denso di scene sgradevoli e avversative (incidenti stradali, interventi chirurgici, il genocidio ruandese) mentre venivano esposte a delle luci colorate, una musica di sottofondo e l’odore di ribes nero. A distanza di una settimana coloro che riportavano un ricordo contenutisticamente ed e emotivamente più vivido e dettagliato erano sia coloro che venivano nuovamente esposte allo stimolo olfattivo che coloro che venivano esposte a quello visivo. Sia la memoria olfattiva che quella visiva, dunque, sembrerebbero avere un forte potere evocativo sulle emozioni legate ad episodi sgradevoli.

 

Rielaborare i ricordi e le emozioni traumatiche

D’altra parte se è vero che specifiche modalità sensoriali, come le memorie olfattive, possono fungere da innesco per riportarci alla memoria complessi ricordi autobiografici e le emozioni ad essi correlate, tali ricordi, specie se di natura traumatica, potranno essere integrati col resto delle proprie esperienze solo se gli odori, le immagini e le altre sensazioni che li compongono possono essere tradotti in parole e quindi rielaborati in una forma narrativa che consenta di andare oltre il piano sensoriale e dell’attivazione fisiologica perché le emozioni possano trovare senso ed espressione in immagini e parole.

 

Immagine |  1la