Immagini che curano: le immagini mentali

A volte per sentirsi meglio basta… immaginare! Sì perché le immagini mentali possono avere un potere enorme nell’influenzare i nostri stati d’animo e il nostro benessere. Vediamo come

Immagini che curano: le immagini mentali

“...immagina di essere su una spiaggia assolata, di sentire il rumore delle onde del mare e il canto degli uccelli…” può sembrare un leitmotiv scontato e un po’ banale; eppure, se sapute utilizzare, le immagini mentali possono avere un enorme potere nell’influenzare il nostro benessere, smorzare i nostri stati emotivi e aiutarci a migliorare concentrazione e chiarezza mentale (pensate solo alla visualizzazione delle prestazioni nelle tecniche di Imagery degli sportivi).

Perché immaginare è tutt’altro che un qualcosa di frivolo, ma un gioco che va preso molto sul serio!

 

Le immagini mentali e il rilassamento

Le immagini mentali sono utilizzate in molte tecniche di rilassamento sia come semplici visualizzazioni guidate dalla voce narrante del conduttore, sia in integrazione e di supporto a metodi di rilassamento più complessi e strutturati come il Training Autogeno, dove l’allievo impara ad utilizzare e a gestire autonomamente queste e altre potenzialità della mente per ottenere un profondo rilassamento psicofisico o migliorare le proprie prestazioni.

In realtà, più che di semplici immagini mentali, sarebbe corretto parlare di rappresentazioni mentali: tutti e 5 i sensi, infatti, concorrono insieme a fornire una rappresentazione vivida e coinvolgente del quadro che ci stiamo visualizzando, riuscendo a farci calare nella scena come se la vivessimo attraverso degli input esterni e rendendola quindi in grado di influenzare al massimi livelli il nostro stato psicofisico.

 

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Immagini mentali e i sensi

Immaginare il mare azzurro, il suono delle onde che si infrangono sugli scogli, il rumore dei passi dei bagnanti attutito dalla sabbia calda, l’odore dell’aria salmastra che lambisce la nostra fronte e, perché no, il sapore refrigerante di una bibita fresca: tutti e 5 i sensi concorrono a realizzare una rappresentazione vivida e a 360 gradi della scena.

Ogni modalità sensoriale, infatti, può essere utilizzata per costruire una rappresentazione immaginativa. Si tratta, in altre parole, di immaginare non soltanto di vedere, con l’occhio della mente, una determinata scena, ma, parallelamente, di immaginare di ascoltare determinati suoni o rumori che la riguardano, di sentire al tatto determinati stimoli, di annusare un certo odore che la caratterizza e così via.

Ogni rappresentazione mentale, a seconda della modalità sensoriale interessata, verrà processata dal nostro cervello attraverso le stesse aree della corteccia cerebrale deputate a processare gli stimoli esterni.

In altre parole: le immagini mentali, cioè quello che immaginiamo di vedere attraverso una rappresentazione visiva, vengono costruite e decodificate dalle stesse aree cerebrali interessate alla decodifica degli input visivi esterni che provengono dalla retina e così via per tutte le altre modalità sensoriali.

Vedere o immaginare di vedere, annusare o immaginare un determinato odore, per il nostro cervello non fa differenza: i nostri circuiti cerebrali sono capaci di prendere molto, ma molto, sul serio, le immagini mentali e trattarle come “vere” molto più di quanto siamo disposti a fare noi con la nostra parte razionale e cosciente.

Ecco perché, più un’immagine mentale è vivida, rappresentata cioè mediante tutti e 5 i sensi, e più è in grado di influenzare incisivamente il nostro stato psicofisico come se realmente fossimo calati nella scena.

 

Personalizzare le immagini mentali

Ma, altro dettaglio non meno importante, le immagini mentali sono tanto più potenti quanto più sono affettivamente significative: l’attivazione di un vissuto emotivo di sicurezza, tranquillità, gioia o serenità darà senza dubbio una “marcia in più” allo scenario marino che stavamo rappresentando.

Potrebbe trattarsi di un caro luogo dell’infanzia, di un posto in cui immaginiamo di essere in compagnia di qualcuno che ci fa stare bene, di una situazione in cui ascoltiamo un brano musicale per noi molto significativo: quel che conta è che sia uno scenario “realistico” non soltanto a livello sensoriale, ma anche emozionale, un qualcosa cioè in grado di comunicarci calma e serenità non soltanto a livello teorico, ma che rispecchi uno scenario che ci appartiene realmente, che corrisponde a quelle che sono le situazioni, i dettagli, le esperienze realmente positive nella nostra esperienza personale.

In questo senso non tutte le immagini sono uguali, ma ognuno deve riadattarle e personalizzarle – cambiando magari creativamente qualche dettaglio – affinché corrispondano alle corde della propria esperienza personale.

 

Il Training Autogeno Superiore e l'immaginazione attiva

In ultimo, ma non per importanza, le immagini mentali possono rappresentare un sentiero che ci guida verso una più profonda conoscenza di noi stessi.

Una volta raggiunto un profondo grado di rilassamento psicofisico – come quello del Training Autogeno - possiamo far fare “un passo indietro” al nostro io cosciente e lasciare che le immagini mentali emergano spontaneamente dalla nostra mente inconscia come in una sorta di gioco di associazioni verbali.

Queste immagini potranno dirci molto, attraverso una rappresentazione simbolica, delle potenzialità, le motivazioni e i conflitti della nostra psiche che ancora non consociamo. È quanto avviene sotto la supervisione di un terapeuta esperto in un percorso di Training Autogeno Superiore (TAS) o nella tecnica junghiana dell'immaginazione attiva.

Che le si utilizzi sotto la voce guida di un operatore, che le si integri nell’apprendimento di un metodo di rilassamento o le si utilizzi come guida verso l’inconscio e il centro creativo della nostra psiche, le immagini mentali rappresentano uno specchio, una doppia lente, che ci aiuta a spostare la nostra attenzione dal mondo esterno verso il centro di noi stessi recuperando quelle che sono le potenzialità e le risorse creative della nostra unità corpo-mente.

Il nostro cervello sembra saperlo ed essere in grado di visualizzare quello scenario marino con molto realismo, prendendolo sul serio.

E noi? Siamo disposti ad affidarci a questo “tesoro nascosto” della nostra psiche mettendo da parte per un attimo la logica razionale e la forza di volontà? Se sì, ne saremo ben ricompensati.

 

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