Gestire lo stress in tempi di crisi economica

Non avere la certezza di una pensione per sé o di un impiego fisso per i propri figli, non poter accendere un mutuo per comprare una casa o chiedere un prestito per comprare un auto, non poter progettare vacanze come una volta non sono soltanto limitazioni alla propria vita materiale, sono ostacoli che possono intaccare il proprio senso di identità e la concezione di quella che chiamavamo economia del benessere. Siamo troppo materialisti? Senz’altro, ma quello che più costa fatica è accettare di cambiare prospettiva.

Gestire lo stress in tempi di crisi economica

Il momento di crisi economica che stiamo attraversando rappresenta un potente fattore di stress per diverse persone nella misura in cui non parliamo di una circoscritta congiuntura sfavorevole, ma di una crisi sistemica che investe strutturalmente e globalmente micro e macroeconomie di molti paesi incidendo profondamente sugli stili di vita, i valori e i presupposti identitari di molti.

Come fronteggiare lo stress e l'ansia in tempi di crisi?

 

Vittime di una minaccia incombente?

A creare destabilizzazione e incertezza non è soltanto la condizione economica e lavorativa vissuta o temuta in prima persona, ma anche quella di altri a noi vicini che può suscitare ulteriori ansie e preoccupazioni alimentando un senso di “minaccia incombente”.

Non ultime, anche le proiezioni e le azioni di informazione e di denuncia fatte dai media a più livelli, seppur con intenti e obiettivi differenti, rischiano di contribuire tutte a dipingere uno scenario pessimistico che dà l’dea di essere vittime impotenti di una crisi che, proprio perché pervasiva, non si può controllare o fronteggiare.

 

La sfida dell'identità professionale durante un periodo di incertezza

 

 

Fronteggiare lo stress

Come fronteggiare lo stress in tempi di crisi? Paradossalmente, vien da dire, complicando le cose invece di cercare di semplificarle ad ogni costo.

Ragionare per semplificazione è quello che suggeriscono spesso i media; la logica è quella della ricerca di un colpevole esterno da perseguire, di un male da estirpare rivendicando il diritto a ottenere quanto ci è stato tolto, la posizione passiva  che se ne ricava – anche là dove queste proteste sono giuste e legittime - lascia tuttavia un senso di impotenza schiacciante che facilmente blocca ogni pensiero diverso, impedisce di vedere opportunità e alternative e inchioda a star fermi aspettando che qualcos’altro, qualcun altro cambi.

Lo stress, come condizione di esaurimento fisico e mentale, deriva proprio da questa percezione soggettiva di un disequilibrio fra le difficoltà esterne e le risorse che si sente di avere per fronteggiarle. 

 

Quali risorse in tempi di crisi?

Recuperare la propria capacità di incidere sugli eventi implica anche accettare di cambiare prospettiva, se niente sarà più come prima è possibile recuperare tutta la propria capacità critica per non cadere nelle trappole dei mass media e non cedere all’isolamento: mettersi in rete e scambiare idee con altri alimenta il pensiero creativo e la progettualità su di sé.

Diceva Steve Jobs: l'unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi […] continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi. [...] Siate affamati. Siate folli”.

 

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