Orologio biologico: quando il nostro corpo ci predispone a un'attività

I ritmi frenetici e iperattivi della vita moderna rischiano di farci perdere contatto con i tempi del nostro orologio biologico. Eppure questi ritmi naturali possono rivelarsi una risorsa importante, invece che un ostacolo alla nostra produttività. Vediamo come.

Orologio biologico: quando il nostro corpo ci predispone a un'attività

È sera, siete in giro, potete entrare facilmente in un ipermercato o in un centro commerciale e fare la spesa per il giorno dopo: le luci abbaglianti vi avvolgeranno con la stessa intensità del sole di mezzogiorno.

Potete anche decidere di andare al cinema, a ristorante o a teatro e, forse, alcuni di voi saranno ancora in ufficio, avvolti dalle luci a neon o a casa concentrati sulla luce blu di tv smartphone o tablet

Viviamo in un certo senso in un perenne sole di mezzogiorno

 

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L'orologio biologico: questo sconosciuto

Le luci artificiali e le attività che possiamo/o dobbiamo svolgere anche a tarda sera ci impongono di mantenere quasi gli stessi livelli di attività e di vigilanza che avevamo durante la giornata.

Se ci riflettete un attimo, in effetti, ben poche sono ormai le attività che non possiamo svolgere dopo una certa ora: se i negozi sono chiusi possiamo connetterci al pc e acquistare online, se l’ufficio chiude ci portiamo del lavoro a casa, se non abbiamo avuto tempo di mangiare o di incontrare un amico possiamo facilmente dirigerci verso un qualsivoglia locale e via dicendo…

Tutto questo ha indubbi vantaggi, sia chiaro, su molti aspetti della nostra vita. Tuttavia tendiamo ad allontanarci sempre di più dalle esigenze del nostro orologio biologico fino a perdere contatto con i nostri bisogni e le nostre risorse più autentiche.

 

L’orologio biologico: picchi e cali di produttività

Il nostro organismo è predisposto per alternare i livelli di attivazione fisica e mentale in base agli orari della giornata e all’alternanza delle ore di luce e buio.

È il nostro orologio biologico che ci predispone a concentrarci in attività produttive in certi orari e a riposarci in altri, regolando di conseguenza anche altre funzioni come il sonno, l’alimentazione o il consumo di alcol.

Sembreremmo quindi delle macchine più che perfette…. Eppure siamo ormai molto lontani da questi ritmi vivendo una quotidianità frenetica che ci impone di essere produttivi e potenzialmente attivi quasi 24 ore su 24 annullando l’alternanza di luce e buio.

La scienza a quanto pare ha le idee molto più chiare delle nostre, sembra infatti che, ad esempio, le prime ore del mattino siano quelle meno indicate per fare sport a differenza delle prime ore del pomeriggio, quando la capacità di muscoli e polmoni è al massimo.

I picchi di maggiore attività sarebbero durante la mattinata, specie per le attività intellettuali, nel primo pomeriggio soprattutto per le attività pratiche e manuali e alla sera per quel che concerne le attività più creative. La notte la nostra temperatura corporea tende a scendere e con questa i nostri livelli di vigilanza: che lo vogliamo o no il nostro corpo ha bisogno di riposo.

Questi ritmi possono variare a seconda della soggettività di ognuno (si pensi alla Sindrome della Fase del Sonno Ritardata) certo è che molto spesso ci troviamo tuttavia ad ignorare il nostro fisiologico bisogno di riposo o i nostri picchi produttivi rischiando di distribuire maldestramente e in maniera “indifferenziata” la nostre attività nell’arco della giornata!

 

L’orologio biologico: una risorsa per lavorare meglio

Fare attenzione al proprio orologio biologico e ai propri ritmi circadiani è uno dei principi cardine del Time Management: la legge di Pareto ci dice in sostanza che, per essere produttivi, non occorre lavorare per più tempo, ma… lavorare meglio!

E uno dei modi per ottimizzare la qualità delle nostre prestazioni è proprio quello di fare attenzione ai nostri personali “picchi di performance”. Nessuno di noi, infatti, può essere produttivo allo stesso modo per tutto l’arco della giornata, se siete convinti del contrario beh… fermatevi un attimo a riflettere se la vostra non sia una dipendenza compulsiva dal lavoro: siamo tutti esseri umani, nessuno di noi è una macchina inarrestabile.

Se si impara a prestare attenzione ai propri bisogni e alle proprie capacità si può facilmente scoprire che, ad esempio, alcuni potrebbero sentirsi più propensi a dedicarsi ad attività intellettuali al mattino e ad attività manuali nel pomeriggio o che alcuni hanno più facilità a concentrarsi in ore serali mentre al sorgere del sole faticano ad attivarsi.

Non possiamo sempre scegliere quando ottemperare alle varie attività, ma sarà bene fare attenzione almeno a ciò che è sotto il nostro controllo. Posticipare un' attività ad un momento della giornata in cui il nostro orologio biologico è più predisposto ci consentirà di eseguirla meglio e in minor tempo!

 

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