Psicosomatica, cos'è e a cosa serve

La psicosomatica è una disciplina che si focalizza sui legami tra gli stati psicologici e il soma nell'origine di stati patologici.

Psicosomatica, cos'è e a cosa serve

Oggi la psicosomatica, disciplina che si occupa di indagare come mente e corpo contribuiscano insieme all'insorgenza e al mantenimento di alcune patologie, occupa un posto importante nella riflessione medica e psicologica.

Non è stato sempre così, tempo addietro era strano ritenere che un mal di testa potesse essere il risultato di una grande preoccupazione; non a caso l'isteria (patologia in cui sintomi fisici non erano associabili ad alcuna causa somatica) fu chiamata la malattia delle bugiarde e ancora oggi associamo la parola ad un atteggiamento esagerato.

 

Cosa fa la psicosomatica

La psicosomatica è una disciplina che guarda all'essere umano in modo unitario. La nostra medicina si è sviluppata attraverso specializzazioni, cioè focalizzando lo sguardo su specifici settori. La psicosomatica, invece, subentra restituendo unitarietà e cercando di comprendere come queste informazioni settoriali e precise si uniscano fra di loro per avere un 'idea della patologia come risultanza di fattori biologici, psicologici e anche sociali.

Il risultato consta di una serie di scoperte su sintomi e patologie psicosomatiche:

  1. i sintomi psicosomatici sono generalmente dei singoli segnali corporei  associabili (frequentemente) allo stress e al disagio psicologico,
  2. le patologie psicosomatiche invece riguardano il funzionano dell'intero organismo, sono delle vere malattie che pur non avendo delle cause fisiche si esprimono attraverso il corpo e che portano a malfunzionamento o lesioni degli organi interni

 

Le malattie psicosomatiche

La patologia psicosomatica non deve essere considerata meno importante di una patologia che origina dal soma; spesso chi non ne ha mai sofferto pensa che sia solo questione di cattiva volontà, ma non è così.

Quando la patologia prende l'avvio, corpo e mente ragionano all'unisono e la volontà perde il suo controllo. Tra le patologie psicosomatiche più diffuse abbiamo:

  • disturbi dell'alimentazione,
  • patologie a carico dell'apparato gastrointestinale (pensiamo a gastriti, ulcere, reflusso gastrico o colon irritabile),
  • patologie a carico dell'apparato cardiaco, come tachicardie o ipertensione
  • patologie dermatologiche (acne, dermatite atopica, orticaria, ecc.)
  • patologie a carico dell'apparato genitourinario (candidosi, enuresi, impotenza, ecc.).

 

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Cosa dà il via?

Ma come prende il via il sintomo psicosomatico rispetto alla patologia fisica? Molti di questi disturbi possono avere un'origine anche solo batterica, quindi cosa fa scattare l'interruttore?

Esistono diverse teorie che cercano di spiegare questo legame. Un'interpretazione interessante è quella di Walter Cannon, uno dei maggiori studiosi nel campo delle emozioni, padre e autore della Teoria Centrale dell'elaborazione emotiva.

Secondo Cannon le malattie psicosomatiche sono la conseguenza di un'inadeguata elaborazione di stimoli emotivi troppo intensi. La pressione emotiva mal gestita causa stress, cioè induce il corpo al mantenimento di uno stato di allerta troppo a lungo in attesa di fuggire o attaccare lo stimolo nocivo.

Questa preparazione porta ad una attivazione fisiologica che deteriora gli organi più facilmente e prendendo di mira la nostra zona più vulnerabile. Se la mente ritiene di essere sotto attacco, il corpo si prepara, ma qualcuno dovrebbe avvisarli quando il pericolo cessa.

 

La pedagogia psicosomatica e la totalità dell'individuo