L’elaborazione del lutto: tra fasi e sostegno psicologico

L’elaborazione del lutto richiede passaggi – non obbligati - per giungere ad una fase di riorganizzazione della propria vita, di nuovi obiettivi ed una nuova progettualità, avendo trovato uno spazio nella propria vita interiore per custodire la persona cara

L’elaborazione del lutto: tra fasi e sostegno psicologico

Con la parola “lutto” ci si riferisce al sentimento di intenso dolore che segue la perdita reale, o simbolica, di una persona cara.

Il lutto, quindi, è l’insieme delle manifestazioni esteriori e anche dei rituali che accompagnano la morte di una persona facendosi contenitori delle angosce e aiutando il processo di elaborazione.

Non è mai superfluo sottolineare che il percorso di elaborazione segue tempi e modalità differenti per ciascuno e, sebbene sia possibile rintracciare delle fasi frequenti nel processo di elaborazione, è poi nell’intimità di ciascuno che si giocano i tempi di elaborazione della perdita.

Il tempo del lutto è il “tempo in cui la persona trasforma l’assenza esterna dell’oggetto in presenza interna” (Freud), ed è un tempo variabile dai 6 ai 24 mesi e altamente influenzabile da aspetti psicologici e sociali, nonché culturali e anche dalla modalità in cui si è verificata la morte.

 

L’elaborazione del lutto

L’esperienza che Elizabeth Kubler-Ross, psichiatra svizzera, maturò circa la malattia terminale dopo anni di lavoro, le permise di definire un ben noto modello di elaborazione del lutto:

  1. negazione/rifiuto: negazione e rifiuto dell’accaduto. Iniziale shock per la perdita e ricerca nel proprio ambiente del proprio caro
  2. rabbia: quando si inizia ad accettare la perdita, subentra un forte senso di rabbia, verso se stessi, gli altri nonché verso il defunto stesso.
  3. negoziazione o patteggiamento: si cercano delle risposte e delle spiegazioni analizzando l’accaduto.
  4. depressione: resa emotiva e psicologica alla situazione, profondo dolore e tristezza
  5. accettazione: riorganizzazione della vita, interiorizzando la perdita, senza che questa comporti un dolore insopportabile.

Sebbene le fasi spesso si presentino in quest’ordine, può accadere che alcune di esse non siano mai raggiunte o superate.

Per chi opera in questo frangente della vita delle persone nel supporto all’elaborazione del lutto, non deve mai sottovalutare l’importanza degli aspetti culturali (in culture diverse il lutto viene affrontato con modalità peculiari), né l’individualità della persona stessa con particolare attenzione alle sue aree di vulnerabilità e alle sue risorse.

 

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Lutto e sintomi (possibili)

I passaggi non obbligati dell'elaborazione del lutto si affrontano per giungere ad una fase di riorganizzazione della propria esistenza, con nuovi obiettivi e nuova progettualità, trovando così uno spazio nella propria vita interiore per custodire la persona cara.

In questo processo che richiede del tempo – variabile per ognuno – possono verificarsi alcuni sintomi a vari livelli:

  • Somatico: diminuita energia, dolori muscolari, sintomi somatici d’ansia quali tachicardia, vertigini, cefalea; 
  • Comportamentale: pianto, disturbi del sonno, diminuzione delle attività quotidiane, isolamento, disturbi del comportamento alimentare, dipendenza dagli altri. 
  • Cognitivo: difficoltà di concentrazione, lievi stati confusionali, disorientamento, illusioni sensoriali, idee suicidarie transitorie, pensieri ricorrenti relativi al proprio caro e alle circostanze della sua morte. 
  • Emozionale: paura, rabbia, solitudine, tristezza, disperazione, stordimento. 
  • Relazionale: ovvero come le risposte del contesto familiare, amicale, lavorativo nel quale la persona è calata, rispetto ai suoi sintomi incideranno sull’intero percorso del lutto. 


Elaborazione del lutto e sostegno psicologico

Nel processo dell’elaborazione del lutto non intervengono solo fattori prettamente fisiologici, ma anche ovviamente, psicologici.

Avere la possibilità di esprimere e condividere il dolore e la sofferenza è importante, per questo negli ultimi anni si sono sviluppati sia gruppi terapeutici di elaborazione del lutto sia gruppi di auto-aiuto.

Se i sintomi prima elencati appaiono in un periodo successivo alla perdita sono comprensibili e fisiologici, e rientrano nel processo di elaborazione; se invece dovessero persistere nel tempo e nel mentre la persona avverte la difficoltà a uscirne, allora è oppurtuno rivolgersi all’aiuto di uno specialista per un percorso di accompagnamento all’accettazione e superamento della perdita.

 

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