Dimagrire senza farsi del male

L'importanza dell'aiuto psicologico e multidisciplinare per dimagrire facendo attenzione alla salute psico-fisica. Quando per dimagrire è necessario un lavoro psicologico che ci aiuti ad individuare e migliorare le nostre risorse e raggiungere obiettivi concreti

Dimagrire senza farsi del male

Il digiuno e la fame compulsiva sono comportamenti alimentari che risalgono a molti secoli fa, la descrizione delle loro origini trova spazio nell’antica letteratura greca e nelle biografie della vita di alcune sante cristiane. Dalle storie di alcune mistiche del periodo medievale emergono il bisogno di liberare lo spirito dalla dipendenza dei bisogni fisici, la protesta contro la cultura dell’epoca, la necessità di sposare il rigore della fede religiosa. Oggi nella nostra società la dieta ha preso il posto del digiuno e pur avendo evidenti differenze, quantomeno da un punto di vista etico, ha intrinseche similarità, prima fra tutte è il concetto di volontà. Il riuscire a porsi un obiettivo e perseguirlo è la sfida che sta alla base di un decremento ponderale. L’ostacolo più grande del dimagrimento è la convinzione che non sarà possibile perdere peso.

 

Ester (25 anni) le aveva provate tutte e dentro di sé persisteva l’idea che non sarebbe riuscita a tornare magra; questo la portava a vivere male con se stessa ed a sentire confermate tutte le sue insicurezze. Il pensiero del cibo le occupava tutto il giorno, anche i momenti in cui non aveva fame. Si ripeteva "So che non ce la potrò fare, non sarò mai felice", vedeva nell’abbuffarsi l’unica consolazione, l’unica via d’uscita per placare la sua delusione. La frustrazione dell’insuccesso ci conduce nel tunnel delle nostre fragilità, l’aspettativa tradita ci mette di fronte ad un muro di difficoltà che descrive una realtà desolante e terribile. Uno degli errori più grandi è porsi obiettivi irrealistici o comunque non raggiungibili in uno stretto lasso di tempo; sarebbe opportuno riuscire a fare un esame di realtà della propria immagine corporea, porsi piccoli obiettivi da raggiungere così da premiarsi vivendo più serenamente ed efficacemente i propri sforzi.

 

È necessario programmare dei percorsi alimentari seguendo le indicazioni di professionisti ed è possibile integrare questi interventi utilizzando strumenti di auto-aiuto come il diario alimentare che permette una maggiore consapevolezza di come, quanto e che cosa mangiamo facendo attenzione a quali sono gli stati d’animo legati al momento del pasto. Ester non riusciva a ricordarsi l’ultima volta in cui era stata felice, aveva rimandato per troppo tempo i suoi bisogni, aspettando quella forma fisica che le avrebbe permesso di essere uguale alle altre, per questo accettata e desiderata. "Il giudizio degli altri me lo sento addosso, per questo mi nascondo cercando di passare inosservata". Aveva perso di vista l’amore che dobbiamo coltivare per noi stessi e per la nostra esistenza, colmava le sue sensazioni di vuoto interiore e di carenza affettiva abbuffandosi di dolci fino a ritrovarsi immersa nel senso di colpa e nello sconforto per quel peso che non scendeva mai.

 

Cambiare il modo di pensare è importante concedendosi una possibilità, intraprendendo la strada per migliorarsi e per piacersi di più, senza cadere negli stereotipi  televisivi che ci mostrano una bellezza che in molti casi non esiste in natura. Nella nostra cultura occidentale il culto di un’immagine alla “moda”, spesso falsato da un ideale di “salute e fisicità” accettato ed ostentato, nasconde delle trappole che condizionano non soltanto le nostre abitudini alimentari, ma anche le nostre relazioni con gli altri. L’omologazione estetica ci spaccia la falsa convinzione che saremo tutti belli e felici, ma è possibile stare bene con se stessi senza riconoscersi ed accettarsi per quelli che siamo?

 

Dobbiamo promuovere tra le persone l’idea che “sentirsi in forma” spesso può trovarsi in contraddizione con “l’apparire in forma”, persino tra le atlete di determinate discipline (ginnastica artistica, danza..) nelle quali la "magrezza" è considerata una qualità specifica si nascondono preoccupanti insidie. Lo spettro del disturbo alimentare, molto spesso, agisce anche in quei casi che non sono direttamente osservabili, innescando modalità sbagliate di pensare e vedere il proprio corpo. È così che possono iniziare l'anoressia o la bulimia: con un disordine alimentare, un periodo ad esempio di dieta eccessiva o fatta da sé in modo errato, una fobia per un certo tipo di alimenti, primi fra tutti i dolci, ritenuti pericolosi perché fanno male e fanno ingrassare, quindi assolutamente da evitare. Ester oggi ce l’ha fatta, cambiando il suo stato mentale si è concessa la libertà di scegliere e di non rimandare a domani la felicità.