La consulenza psicologica: di cosa si tratta?

La consulenza psicologica è una specifica modalità di intervento dello psicologo che lavora in un percorso di alcuni incontri per definire la problematica portata dal cliente e, con essa, le possibili risorse nell’affrontarla. E’ il tempo e il luogo per una prima restituzione di senso che apra il problema a molteplici possibilità di lettura e di cambiamento

La consulenza psicologica: di cosa si tratta?

Lo psicologo non dà soluzioni, piuttosto mette il cliente/paziente nelle condizioni di poterle pensare (Montesarchio, 2012). Già, perché, per quanto lo psicologo rappresenti un esperto riguardo al funzionamento mentale e alle relazioni interpersonali, il cliente è e rimane il maggior esperto della propria vita.

La consulenza psicologica è lo spazio-tempo in cui è possibile accogliere la problematica portata dal cliente, identificare alcune connessioni fra il problema specifico e il più ampio contesto di vita della persona e individuare, insieme al cliente, le risorse per poter raggiungere gli obiettivi desiderati.

La consulenza psicologica si attua generalmente in un numero definito di incontri a seguito dei quali il cliente può decidere quali strategie adottare, compreso se avvalersi o meno di un successivo percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.

 

La consulenza psicologica fra stereotipi e falsi miti

Uno dei luoghi comuni più diffusi riguardo agli interventi dei professionisti “psi” è quello relativo al fatto che andare dallo psicologo rappresenti necessariamente, quasi obbligatoriamente, un percorso riservato a chi ha problemi mentali gravi e/o che si debba attuare in tempi indefinitamente lunghi.

Sfatiamo questo falso mito con due precisazioni che riguardano anche la consulenza psicologica. Anzitutto, se è senz’altro vero che esistono percorsi psicoterapeutici che si protraggono per un certo numero di anni, questo non è necessariamente correlato né alla gravità del paziente, né ad un’inefficacia della cura: coloro che intraprendono e proseguono percorsi psicoterapeutici a lungo temine non lo fanno perché ancora non hanno ottenuto risultati ma, al contrario, perché continuano a trarne dei benefici (Mc Williams, 2004).

In secondo luogo questa, al contrario di quanto propone il senso comune, è solo una delle modalità con cui si attua la psicoterapia (esistono anche le psicoterapie brevi per fare solo un esempio), psicoterapia che non esaurisce in sé stessa tutta la gamma dei possibili interventi dello psicologo.

Quindi ricapitolando: andare dallo psicologo non implica automaticamente, né tantomeno obbligatoriamente, fare un percorso di psicoterapia a lungo termine e se e quando ciò avviene è perché sia terapeuta che paziente ne ravvisano i vantaggi.

La consulenza psicologica rappresenta una modalità di intervento propria dello psicologo – e come tale disciplinata e prevista dalla legge 56/89 che definisce la professione - diversa dalla psicoterapia, si concentra su una specifica questione portata dal cliente (e non su determinate problematiche di personalità come può avvenire in una psicoterapia) e si attua in un numero limitato di incontri a seguito dei quali il cliente potrà, in parole semplici, avere le idee più chiare riguardo alle problematiche portate e ai modi per affrontarle adottando una prospettiva più propositiva e meno passiva sulle questioni che lo riguardano.

 

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Recuperare la capacità di decidere e agire sul problema

In altre parole, uno degli obiettivi più generali di una consulenza psicologica è quello di aiutare il cliente a recuperare un senso di maggiore autoefficacia e competenza nell’occuparsi delle proprie vicende e nel perseguire i propri obiettivi.

Quale che sia il problema portato, nel momento in cui ci si appresta a consultare un esperto ci si percepisce in qualche modo poco capaci di affrontarlo con le proprie forze e si chiede, indirettamente, un aiuto per superare questo immobilismo decisionale.

Spesso il problema portato è “il problema”, che sia un figlio inappetente, un attacco di panico, un problema di peso o un matrimonio in crisi (solo per fare alcuni esempi) è vissuto come se fosse un’entità a sé, qualcosa che blocca la propria capacità di agire e di pensare efficacemente e che può essere percepito quasi come estraneo: quasi come fosse un “difetto” o un impedimento a sentirsi pienamente sé stessi.

 

Ogni crisi rappresenta anche un’opportunità

Un percorso di consulenza psicologica è uno spazio di relazione, uno scambio dialogico, in cui il cliente può rivestire di senso e significato “il problema” portato: ogni criticità che incontriamo, per quanto apparentemente “muta” possa sembrarci, ha sempre qualcosa di utile da segnalarci riguardo ai nostri contesti e ai nostri obiettivi di vita; può darsi che, talvolta, occorra fermarsi per mettere ordine e fare chiarezza su quello che realmente si vuole.

Citando Albert Einstein (1955):

“Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. (…) Senza crisi non ci sono sfide, e senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno…” 

 

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Per approfondire:

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