Depressione: le terapie possibili

La chiamano “il male oscuro”: la depressione è uno dei disagi psicologici più diffusi e spesso invalidanti. La terapia può comprendere sia un percorso psicoterapeutico che un supporto farmacologico integrato. Vediamo quali sono gli approcci possibili

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A dire depressione oggi si fa presto, basta un qualunque inconveniente, problema o una banalità quotidiana per dire che si è depressi.

Depressione è infatti un termine largamente abusato ed utilizzato a sproposito nell’attuale cultura dove certi termini direttamente derivati dalla psichiatria o dalla psicologia vengono utilizzati nel senso comune semplicemente per dipingere a “tinte forti” normali vissuti della realtà
quotidiana.

Eppure la depressione è ben diversa dalla semplice tristezza, da un momento di abbattimento o da una normale reazione ad un lutto o ad una perdita, ma un vero e proprio disturbo dell’umore e questo è importante anche per la sua terapia. Qual è la terapia per la depressione?

 

Terapia della depressione: non basta un sorriso

La perdita di una persona cara, la rottura di un rapporto sentimentale, la perdita di un lavoro ed altri eventi stressanti di questo genere sono tutti eventi di vita che, di per sé, possono indurre un temporaneo stato di smarrimento e di abbattimento pur lasciando la persona in grado di attivare le proprie risorse interne ed esterne per uscire dalla crisi. Quando a determinati eventi di vita segue o si riacutizza uno stato psicologico riconducibile alla depressione, la necessità di una terapia (intendendola qui come psicoterapia) sta non tanto nella necessità di trovare una soluzione quanto nel fatto che la persona ha rinunciato a priori a cercarla.

La terapia per la depressione, al contrario di quanto possono pensare amici e familiari, è tutt’altro che consolare la persona o riportarla al sorriso: ciò di cui si ha maggiormente bisogno nella depressione è sentire invece riconosciuta l’importanza e la dignità del proprio vissuto per sollecitare la ricerca attiva delle cause che lo sottendono.

 

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Terapia della depressione: una sfida contro la rinuncia

Una delle maggiori sfide alla terapia della depressione è l’atteggiamento psicologico vittimistico e rinunciatario che impedisce alla persona di investire energie cognitive ed affettive in qualunque tipo di relazione e di situazione esterna compresa quella terapeutica.

La terapia della depressione vede infatti fra i suoi prioritari obiettivi proprio quello di lavorare sulla demotivazione e la mancanza di energie e sfiducia della persona per ripristinare le sue energie e convogliarle verso elementi esterni, stabilizzare o innalzare l’umore, accrescere l’autostima e sviluppare un senso di autoefficacia.

 

Terapia della depressione: prospettive aggiuntive

Un percorso psicoterapeutico per chi soffre di depressione può avvalersi in associazione anche di una terapia farmacologica che aiuti a stabilizzare l’umore, questo tipo di approccio integrato è reputato da molti (Glen O. Gabbard, Psichiatria psicodinamica, 2005) come il trattamento ottimale.

In alcuni casi potrà essere d’aiuto anche una terapia che coinvolga il sistema familiare in cui la persona che soffre di depressione è inserita, questo sia per modificare eventuali dinamiche relazionali disfunzionali che contribuiscono a mantenere il problema, sia per fornire supporto psicologico ai familiari stessi, spesso schiacciati da un pesante vissuto di impotenza di fronte alla depressione di un congiunto.

 

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