Depressione, l'esempio di Stephen Hawking

Stephen Hawking un esempio di vita e di speranza all'interno del buco nero della malattia, da cui può nascere qualcosa di straordinario.

Depressione, l'esempio di Stephen Hawking

"I buchi neri non sono neri come li abbiamo dipinti. Non sono le prigioni eterne che un tempo pensavamo fossero. Si può uscire da un buco nero, anche verso un altro universo”.

Queste le parole pronunciate da Stephen Hawking durante una conferenza in occasione del suo 74esimo compleanno davanti ad una folla di persone con il tentativo di dare un messaggio di speranza.

Una metafora presa dal campo a lui più caro, la fisica, per offrire uno spiraglio di luce in mezzo al buio vissuto da chi soffre e vede la vita senza alcuna opportunità di miglioramento.

 

Stephen Hawking: un esempio di attaccamento alla vita

Stephen Hawking un alunno nelle media senza risultati eccelsi ma una voglia di scoprire, comprendere e conoscere che lo spingono a distinguersi dalla massa, ricevendo il nomignolo di “Einstein” da compagni e insegnanti.

Questa immensa passione per la ricerca e la matematica lo portano a laurearsi con lode a solo 20 anni in Fisica presso l’università di Oxford.

Poi la notizia fatale che cambiò radicalmente la sua vita: a 21 anni gli venne diagnosticata una malattia neurodegenerativa, la SLA (slerosi laterale amiotrofica) ovvero una patologia che porta alla degenerazione dei motoneuroni responsabili dell’attivazione dei muscoli.

La perdita della possibilità di movimento volontario e nel tempo dei muscoli involontari vitali porta alla morte, spesso in breve tempo. A Hawking avevano preventivato 2 anni di vita. Beh, visse fino a 76 anni e fece cose straordinarie.

Nonostante la malattia, che presto lo portò a vivere su una sedia a rotelle completamente paralizzato e privo della possibilità di parlare, se non attraverso un sintetizzatore vocale, continuò il suo lavoro con dedizione e passione. Questo lo portò a ricoprire cariche di grande prestigio presso l’università di Cambridge, ma soprattutto a segnare la storia della ricerca scientifica in campo fisico soprattutto sui buchi neri e il big-bang.

L’accettazione della malattia fu tutt’altro che facile e lo portò a vivere un periodo di depressione che lui, da buon fisico paragonò ai buchi neri, ma in quanto tale non può essere una prigione ma può aprire a nuovi universi.

 

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Un esempio di lotta alla depressione

Molti davanti alla tragica notizia di una malattia neurodegenerativa e ad una prospettiva di morte così vicina, sarebbero portati a cadere in una condizione di assoluta apatia, isolamento e depressione, lasciandosi pian piano assorbire dalla infermità fino a spegnersi. Altri, come Hawking, scelgono di lottare per la vita e per quello in cui credono.

Ma cosa può fare la differenza?

Avere degli obiettivi, uno scopo, qualcosa per cui vale la pena lottare e continuare il proprio lavoro o la propria vita. Qualcosa che faccia sentire competenti e capaci, che dia la possibilità di dimostrare al mondo, ma prima di tutto a se stessi che un ostacolo non può fermare la strada della vita ma può solo modificarne la traiettoria.

Hawking nel suo messaggio di speranza dice di essere stato sfortunato per la malattia ma essere fortunatissimo nelle altre realtà della vita e poter proseguire il lavoro che ama e in cui crede.

Considerare il tempo un elemento prezioso. Alla diagnosi nessuno e nemmeno lui potevano immaginare che sarebbe arrivato a 76 anni, era meglio non sprecare tempo e rimettersi al lavoro, nonostante il fardello della malattia. Vivere ogni istante con pienezza e consapevolezza, cercando di sfruttare il tempo a disposizione per realizzare i propri sogni e in qualche modo lasciare il segno.

Essere capaci di ridere di se stessi: non sono mancate le occasioni in cui il professore di Oxford ha mostrato al mondo la sua voglia di vivere e il suo grande senso dell’umorismo.

Egli stesso definisce la capacità di ridere di se stessi e della vita come un elemento fondamentale per non perdere la speranza. Il senso dell’umorismo abbassa la tensione e la sensazione di inadeguatezza permettendo di osservare le cose e la propria condizione in modo differente e con una maggiore leggerezza.

Focalizzare gli aspetti positivi e punti di forza: non puntare il mirino dell’attenzione a ciò che non va bene e alle sole difficoltà, ma anche agli aspetti positivi della propria vita e alle proprie potenzialità.

Nonostante la complessa condizione fisica Hawking è stato in grado di mettersi in gioco nel lavoro e non solo, sfruttando al massimo la sua intelligenza, la passione per la scienza e la voglia di vivere e fare esperienza in vari ambiti (ad esempio quello cinematografico e musicale).

 

Uno tra tanti, ma che lascia un segno

Hawking non sarà ricordato solamente dal mondo della scienza per le sue scoperte, le teorie elaborate e l’immensa passione per il suo lavoro, ma sarà celebrato da molti per la sua forza d’animo, la voglia di vivere, di ridere e di vedere la vita in modo positivo e con speranza.

Come lui, altri lottano per avere una vita migliore in mezzo ad una grande sofferenza, per trovare la luce nel baratro nero e scoprire l’universo che la vita ha da offrire, non è sicuramente facile ma è un atto di grande coraggio e attaccamento alla vita.

La sua storia insegna a non mollare davanti alle difficoltà ma continuare a lottare per quello in cui si crede, con fermezza, desiderio, dedizione e ottimismo perché anche ciò che sembra distruggere ogni aspettativa può dar vita a qualcosa di nuovo e straordinario.

 

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