Il counselor

l counselor è soprattutto un professionista dell’ascolto, che si impegna a favorire una migliore gestione della propria vita, nel pieno riconoscimento della persona e della sua capacità di prendere decisioni.

Counselor: profilo professionale

Supervisione a cura della dott.ssa Chiara Antonaroli, psicologa e psicoterapeuta
 

Come si diventa counselor?


Pur non essendoci ancora in Italia un riconoscimento formale del counseling che si concretizzi in un albo professionale, esistono diversi registri che, attenendosi alle normative dei Paesi europei dove la professione è riconosciuta, garantiscono la formazione dei loro iscritti, i percorsi formativi delle scuole e l’aggiornamento permanente per diventare counselor.

Tra questi, AssoCounseling (Associazione Professionale di Categoria), la SICO (Società Italiana di Counseling), il CNCP (Consiglio Nazionale Counseling Professionale), la SICOOL (Società Italiana Counselor e Operatore Olistico), la REICO (Registro Italiano dei Counselor), la FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia).

 

Le tappe possibili:


1. Le linee guida dei principali registri italiani prevedono, per il conseguimento del diploma di counseling di primo livello, una formazione base di 450 ore, distribuite su tre anni, con circa 150 ore di tirocinio e un percorso di crescita personale; l’unico prerequisito è il diploma di scuola media superiore.

2. In genere la formazione si svolge in forma seminariale durante il fine settimana e prevede sia lezioni teoriche sia momenti didattici interattivi, come simulate, sviluppo di casi, role playing, tirocini pratici. Quasi tutte le scuole richiedono agli allievi di intraprendere un percorso di crescita personale individuale e/o di gruppo. L’orientamento teorico (gestaltico, bioenergetico, integrato, analitico-transazionale, psicoanalitico, psicosintetico,…) varia in base all’istituto.

3. È raccomandabile un aggiornamento costante per tutta la durata della vita professionale tramite master e\o seminari, convegni e corsi.

 

Counselor: la professione in sintesi


Con chi lavora: un percorso di counseling può essere individuale, di coppia, familiare, o di gruppo. Un'area particolare riguarda il counseling nelle organizzazioni (scuole, università, aziende, società sportive, ospedali e così via). In questo caso è l’agevolatore che porta nell’organizzazione la sua professionalità e crea all’interno di essa il setting di lavoro, offrendo diversi servizi (corsi di formazione e aggiornamento, centri di ascolto, gruppi di lavoro, gruppi esperienziali).

Quando interviene: Cosa fa il counselor? Interviene in tutte le fasi critiche della vita, siano esse evolutive (ad esempio, inserimento a scuola, adolescenza, matrimonio, menopausa/andropausa) o accidentali (difficoltà scolastiche, perdita del lavoro, separazioni, malattie) rappresentano un’opportunità di cambiamento e il counselor può accompagnare la persona in questo passaggio, aiutandola a valorizzare e potenziare le sue risorse.

Come lavora: Il counselor è soprattutto un professionista dell’ascolto, che si impegna a favorire una migliore gestione della propria vita, nel pieno riconoscimento della persona e della sua capacità di prendere decisioni e operare cambiamenti in base alle proprie opinioni e valori. Il counselor, in tal modo, cerca di facilitare la messa a fuoco della domanda che porta per stabilire gli obiettivi del percorso.

Se la richiesta del cliente è adatta a ciò che il counselor può offrire, viene concordato l’obiettivo su cui lavorare e si dà inizio al percorso. In caso contrario, l’agevolatore suggerirà al cliente un altro professionista o un servizio del territorio che meglio può rispondere alla sua domanda, accompagnando l’invio con la sua presenza e dando tutte le informazioni necessarie. Il percorso di counseling si realizza in una serie di colloqui durante i quali il counselor, attraverso l’ascolto attivo e le tecniche base dell’agevolazione, applicherà l’approccio nel quale si è specializzato e che ritiene opportuno. Esistono infatti diversi orientamenti, quali: il counseling rogersiano, gestaltico, sistemico, psicosintetico, bioenergetico, somato-relazionale, transpersonale, filosofico, cognitivo-comportamentale, sessuologico, art-counseling, spirituale, transazionale. Raggiunto l’obiettivo la relazione si conclude o si individuano nuovi obiettivi.

La pratica del counseling si declina in numerosi ambiti di intervento; i più noti sono:

- counseling sanitario
- counseling scolastico
- counseling aziendale
- counseling organizzativo
- career counseling
- counseling sportivo
- counseling relazionale
- counseling personale
- counseling spirituale
- counseling filosofico
- counseling sessuologico o dei sistemi intimi
- art counselling o counseling espressivo.


Cosa fa:

  • il counselor accompagna il cliente nel perseguire obiettivi ben definiti
  • stabilisce con il cliente modi, tempi e finalità dell’intervento, attraverso un esplicito e reciproco accordo
  • aiuta il cliente ad utilizzare al meglio le sue risorse e a migliorare la qualità della sua vita
  • sostiene il cliente nelle sue difficoltà accompagnandolo a trovare nuove soluzioni


E cosa non fa:

  • non prescrive farmaci, a meno che non sia anche medico
  • non fa diagnosi né somministra test psicologici, a meno che non sia anche psicologo
  • non si occupa di ristrutturazione della personalità

 

Link utili



La nostra scheda sul counseling.

Libri sul counseling: consigli di lettura sul counseling.

Guida al counseling, introduzione alle pratiche e alle tecniche del counseling a cura dello psichiatra e psicoterapeuta Pietro Spagnulo. Anteprima limitata (112 pagine).

Riflessioni sul counseling e la sua applicazione in ambito scolastico di Guido Mauro Arnò, docente e psicoterapeuta: definizioni, sviluppi, esempi, aspetti teorici.