Percezione

PERCEZIONE

Percezione: definizione

La percezione in psicologia fa riferimento al risultato di un complesso insieme di meccanismi cognitivi che portano alla rielaborazione degli stimoli esterni al fine di attribuirvi un'interpretazione e quindi un significato. L'impressione soggettiva e immediata della realtà esterna e della sua entità o forza è ciò che in psicologia viene definita "Sensazione". La percezione è lo step successivo: comporta l'organizzazione delle singole informazioni ricavate dai sensi in configurazioni di stimoli che seguono delle regole che non sono proprie della realtà, bensì del funzionamento del cervello.


Percezione: i primi studi

I primi studi sulla percezione risalgono alla nascita della psicologia scientifica. Whilem Wundt fondò a Lipsia nel 1875 il primo laboratorio di psicologia sperimentale, contribuendo allo sviluppo di un metodo di ricerca che fosse valido per questa nuova scienza e accumulando scoperte sui processi percettivi e i meccanismi di base. Il metodo utilizzato venne chiamato introspettivo, perchè Wundt e collaboratori stimolavano i sensi dei partecipanti e poi chiedevano loro di fare un resoconto dettagliato della propria esperienza. Lo scopo principale di queste indagini era quello di scomporre i meccanismi percettivi nelle sue singole unità, secondo i dettami dell'Elementarismo.


Percezione: la scuola della Gestalt

La percezione visiva è tra gli ambiti più studiati dalla psicologia generale e grande impatto ha avuto la scuola della Gestalt, nata attorno al 1912 grazie agli studi di Max Wertheimer. La Gestalt riteneva che esistano delle leggi universali che organizzano gli stimoli visivi in unità dotate di significato:

- legge di prossimità

- legge di uguaglianza

- legge del destino comune

- legge della chiusura

- legge della continuità di direzione

- legge della pregnanza

- legge della continuità di direzione.

 

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