Gli anziani e i ricordi

Di recente sono stati proposti vari progetti rivolti agli ospiti delle case di riposo incentrati sugli anziani e ricordi con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e l’integrazione sociale degli anziani istituzionalizzati sollecitandoli, attraverso il racconto autobiografico o la fotografia, a recuperare e condividere i propri ricordi. Il fine è di consolidare la loro identità e, con essa, la funzione di memoria storica che possono svolgere per le successive generazioni.

Gli anziani e i ricordi

Ciociaria e Interland di Roma, Febbraio 2012: non si era mai vista tanta neve così, neanche con la famosa nevicata del ’56, a confermarlo, non sono solo i giornali e le televisioni – portatori di un’informazione spesso ambigua e opportunista – ma gli anziani che in quei luoghi ci sono nati e vissuti… Chi ha un vicino di casa, un nonno o un conoscente dai capelli bianchi gli avrà  sentito confermare l’assoluta straordinarietà di quell’evento che, proprio come accade alla chioma di un’attempata vecchina, ha imbiancato case e strade storicamente avvezze a rimanere eternamente “giovani” per tutto l’anno …

La memoria storica di cui sono depositari gli anziani ha un’autorevolezza peculiare, quella del “vissuto” e non del sentito dire, ma vediamo meglio il rapporto tra anziani e ricordi.

 

Anziani e ricordi: i problemi più comuni

La perdita di efficienza mnestica è uno dei maggiori crucci degli anziani, le più comuni difficoltà sono nel ricordare i nomi, nei compiti di memoria prospettica (tenere a mente cosa di avrebbe intenzione di fare fra poco), nel contestualizzare ricordi di episodi o fatti accaduti nel passato. E’ vero anche però che il rapporto fra anziani e ricordi non è influenzato solo dalla possibile riduzione dell’efficienza cognitiva legata all’età, ma dipende anche in gran parte dal livello di “allenamento mentale” (chi ha svolto professioni intellettuali ad esempio risente di minori problemi) e dall’ansia di non ricordare che spesso gioca brutti scherzi interferendo e penalizzando capacità altrimenti accessibili.

 

Anziani e ricordi: progetti e qualità della vita

Negli ultimi anni sono stati proposti diversi progetti su anziani e ricordi finalizzati al miglioramento della qualità della vita degli anziani istituzionalizzati. Ne è un esempio quello denominato Il Volto e la voce del Tempo svolto dal 2007 con l’ausilio della fototerapia nella provincia di Ancona. In queste iniziative i ricordi della vita vissuta vengono ripercorsi e socializzati mediante le fotografie attuali e passate di sé e degli altri ospiti al fine di rafforzare l’orientamento alla realtà, l’autostima e il senso di identità personale.

In questi percorsi riabilitativi sugli anziani e i ricordi, la fotografia, come anche il racconto autobiografico, diventano strumenti per accedere ad un tipo di reminiscenza e di rievocazione non rimuginativa, come può essere quella bloccata sugli stessi dettagli con rimpianto e rammarico, ma reintegrativa (Cornoldi-De Beni, 2009) consentendo all’anziano di rivivere gioie e dolori del proprio passato, rielaborandone e condividendone un significato del quale è il depositario.

 

Anziani e ricordi: effetti sul benessere

Ripercorrere e condividere i ricordi importanti può avere quindi effetti positivi sul benessere psicofisico degli anziani, le fotografie possono rivelarsi uno strumento d’eccellenza,là dove l’immagine permette di agganciare più puntualmente i ricordi, di riviverli e socializzarli, un punto di contatto non solo con chi è in una casa di riposo, ma per chiunque abbia un nonno, un genitore, un parente da non lasciare solo...

 

Fonte immagine: vicci