Consigli per sviluppare la resilienza

Esistono consigli efficaci per sviluppare la propria resilienza o ci teniamo quella con cui siamo nati. Un modello a forma di casa mette in luce le zone di intervento e la stessa APA fornisce utili indicazioni pratiche.

Consigli per sviluppare la resilienza

La resilienza è una qualità preziosa per l'individuo, poiché si tratta di una risorsa traversale che aiuta a riprendersi dalle difficoltà. Secondo i ricercatori sebbene si nasca con una certa dose di resistenza ai fattori di rischio è possibile potenziarsi.

Vediamo allora qualche consiglio per sviluppare la resilienza.

 

Consigli pratici

L'American Psychological Association ha pubblicato una serie di consigli per sviluppare la propria resilienza inserendoli in un volume chiamato "The road to the resilience". Vediamo i consigli principali:

  • Creare e mantenere buone relazioni con i familiari o le persone amiche più prossime.
  • Accettare il cambiamento come parte della vita e non come un crollo delle certezze.
  • Di fronte ad un problema compi azioni decise invece che allontanarti e sperare che passino da soli.
  • Creare continuamente nuovi scenari/opportunità da cui imparare qualcosa.
  • Prendersi cura di se stessi, ascoltare i reali bisogni e impegnarsi in attività gratificanti.

Ma come si è arrivati a definire queste "linee guida"?

 

Anche la mindfulness può essere d'aiuto per sviluppare la resilienza

 

 

I primi studi sulla resilienza

I primi studi sulla resilienza furono effettuati sui bambini. Alcuni ricercatori dell'università californiana di Davis osservarono il comportamento di 201 neonati hawaiani che avevano numerosi fattori di rischio che li predisponevano allo sviluppo di alcune patologie.

Alcuni di loro furono in grado di sfuggire al legame di causa effetto tra le loro caratteristiche e la malattia grazie a questa predisposizione alla resistenza che fu chiamata resilienza.

Successivamente si passò a definire cosa fosse cercando di mettere in luce le condizioni esterne o ambientali, cioè quegli elementi su cui è possibile intervenire per sviluppare la resilienza di un individuo a prescindere dal suo stato di partenza.

 

La "casita" di Vanistendael e Lecomte

Stefan Vanistendael, sociologo, e lo psicologo Jacques Lecomte hanno proposto un modello psicoeducativo che evidenziasse non solo le aree di intervento per sviluppare la resilienza, ma anche le relazioni tra di loro e la loro importanza. Il modello prende il nome di casita.

Immaginate una casa fatta di fondamenta, due piani e sottotetto: le fondamenta su cui poggia l'individuo e la sua resilienza sono l'accettazione della propria vita e della propria condizione, nonché l'insieme di risorse relazionali informali come famiglia e amici.

Al primo piano c'è la capacità di costruire senso e di vedere la coerenza tra gli eventi della propria esistenza.

Al secondo piano ci sono l'autostima, il senso dell'umorismo e le attitudini nei confronti del mondo. In cima sotto il tetto vengono le altre esperienze.

 

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Immagine | wikipedia