Il miglior dipendente? Quello che dorme di più

Dormire, quanto ci piace e quanto è importante: rigenera le energie fisiche e mentali aumentando l'efficienza e la qualità delle azioni con ripercussioni importanti sul lavoro.

Il miglior dipendente? Quello che dorme di più

La frenesia della società di oggi, la connessione continua al mondo attraverso la tecnologia e gli orari di lavoro molto flessibili, si riversano sulla qualità della vita e in particolare sulla qualità e quantità di sonno.

Partendo dalla considerazione che l’organismo umano necessita fisiologicamente del sonno, la riduzione continua di questa importante fase della giornata, altera in modo consistente le potenzialità biologiche con ripercussioni in diverse aree della vita.

In modo particolare molte ricerche hanno dimostrato che dormire poco e male riduce la produttività lavorativa, aumentando i rischi sul lavoro, lo stress, la perdita di motivazione e interesse con ripercussioni economiche a livello aziendale e nazionale importanti.

 

Gli effetti positivi del sonno sul lavoro

Le persone che dormono di più risultano maggiormente efficienti nel lavoro e nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Il sonno infatti ha la funzione importante di ripristinare le energie, le risorse a disposizione e la normale funzionalità del cervello e del corpo.

Pertanto, un individuo ben riposato avrà a disposizione maggiori risorse da spendere nelle diverse attività.

A livello lavorativo questo implica maggiore attenzione e concentrazione, motivazione e coinvolgimento nel lavoro e funzionalità mentale con ripercussioni sul ragionamento, il problem solving e la creatività.

Facilmente si può comprendere come questi elementi influenzino la produttività del singolo e del gruppo, favorendo la corretta esecuzione del lavoro, idee nuove e funzionali, migliore qualità nelle azioni di vendita e investimento e incremento del numero di azioni svolte nell’orario lavorativo.

A migliorare la qualità del lavoro sono le buone relazioni. Essere meno stanchi, nervosi, stressati grazie ad una buona quantità e qualità delle ore di sonno aumenta la possibilità di relazionarsi ad altri in modo propositivo, funzionale, cogliendo i segnali altrui, modificando e “aggiustando” il proprio comportamento in base a quello dell’altro e organizzando la conversazione in modo attento e funzionale allo scopo.

A beneficiare del buon sonno sono infine le abilità di pianificazione e organizzazione degli impegni, incrementando la maestria degli individui nell’incastrare casa, lavoro, interessi e altro in modo maggiormente utile, suddividendo le risorse in modo funzionale e ottimale per ottenere il massimo nelle diverse situazioni.

 

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Ore di sonno ottimali: non per tutti sono uguali

Se è vero che tutti abbiamo bisogno di dormire, è anche vero che tale bisogno non è quale per tutti e e variabili sono diverse.

In primo luogo, le diverse fasi della vita sono associate a diverse ore di sonno necessarie. Secondariamente ci sono differenze da persona a persona per cui alcuni necessitano di minori ore di sonno rispetto ad altri, raggiungendo ugualmente la massima resa.

Una delle cose più interessanti è che non per tutti il giorno è il momento di maggiore produttività e la notte quello del riposo. Alcuni ricercatori (come il Dr. Michael Breus) parlano infatti di “cronotipi” o predisposizione interna e biologica a essere una persona mattiniere, notturna o una via di mezzo.

Questo indica che ogni individuo ha un orologio biologico che regolarizza il ritmo sonno veglia differente, e per alcuni la notte risulta il momento di maggior riposo raggiungendo la massima efficienza lavorativa durante il giorno e specificatamente la mattina fin dall’alba, per altri invece accade esattamente l’opposto.

Secondo i ricercatori se le aziende e le realtà lavorative rispettassero questi cronotipi dando la possibilità ai lavoratori di avere orari di lavoro maggiormente flessibili che permettano una massima resa dei singoli, la produttività aziendale ne risentirebbe positivamente, così come il benessere dei lavoratori.

 

Chi dorme lavora meglio: alcune aziende lo sanno bene

Viste le premesse e la vasta conoscenza scientifica sulla natura e importanza del sonno, molte aziende, specialmente estere, hanno e stanno attivando misure per migliorare la qualità della vita lavorativa dei loro dipendenti.

Nello specifico alcune hanno predisposto spazi appositi dove poter far una “pausa riposante” che si è dimostrato essere fondamentale per rigenerare le energie, specialmente dopo un’attività impegnativa e dispendiosa.

Altre favoriscono maggiore flessibilità oraria (vedi lo smart working), permettendo ai lavoratori di varcare la soglia degli uffici con il sole che sorge e lasciarla a metà pomeriggio o viceversa arrivare più tardi e fermarsi fino a notte fonda.

Rispettando così il cronotipo e sfruttando al massimo i momenti di maggiore efficiente e produttività dei singoli l’azienda ne tra beneficio in termini non solo di produttività, fatturato e guadagno ma anche per la riduzione di costi dovuti a infortuni, malattia, assenteismo, stress, ecc, che si legano spesso anche alla stanchezza eccessiva o cronica.

Infine, la corretta informazione formazione: le aziende attente al benessere dei propri lavoratori investono su momenti di formazione sul ruolo del sonno, su come favorire un corretto riposo e ridurre le problematiche del ritmo sonno veglia e di stess.

 

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