Le età della vita e la felicità

Secondo gli studiosi la felicità segue una curva a "U". Esistono età della vità in cui essere più o meno felici? Scopriamo quali sono le teorie più recenti secondo la scienza

Le età della vita e la felicità

Secondo il sociologo Francesco Alberoni “La felicità è sempre e soltanto un istante. La felicità non è una cosa che dura. Non è un tempo, è un istante o una serie di istanti. Un punto di contatto con qualche cosa di straordinario.” Se è vero che la felicità sia così fugace, esistono delle fasi della vita in cui si può essere più o meno felici? I ricercatori dell’università di Maastricht sostengono che questo stato d’animo segua una curva a “U” con un declino che inizia verso la fine dei vent’anni. La teoria che esista un vero e proprio collegamento tra età della vita e felicità verrà presentata a breve alla Royal Economic Society annual conference di Londra.

 

Le età della vita e la felicità: i 30 anni

L’indipendenza, i primi successi sul lavoro, i viaggi, una vita affettiva piena e un clan di amici collaudati rappresentano generalmente la nota positiva per chi fa un bilancio dei propri trent’anni. Eppure, secondo gli studiosi, questi traguardi non riescono a risollevare la curva discendente della felicità. Secondo Bert van Landeghem, “La diminuzione dopo i vent’anni è così profonda che la sua entità è paragonabile a ciò che si prova dopo aver perso il lavoro”.

 

Le età della vita e la felicità: dopo i 50

Secondo la ricerca, non si ricomincia a essere felici prima di aver superato i cinquant’anni, quando iniziano a calare le aspettative sul futuro. I sessanta sono l’età della vita in cui si ritorna a essere felici come a venti. Altri studi indicano gli ottanta come l’età in cui si raggiunge il picco della felicità, come sostengono i ricercatori dell’American National Academy of Sciences in un’analisi su oltre 370mila persone.

 

Le età della vita e la felicità: parole d’autore

Una speranza per i trentenni è data da un famoso passo tratto da Se il sole muore, libro di Oriana Fallaci uscito nel 1965: “Sono stupendi i 30 anni […] perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perché è finita l’angoscia dell’attesa, non è cominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente […] Si ride e si piange come non riuscirà mai più, si pensa e si capisce come non riuscirà mai più”. E se la felicità non fosse una questione anagrafica ma solo uno stato dell'anima?

 

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