Quoziente intellettivo medio, difficoltà ed eccellenza

Intelligenza media, disabilità intellettiva ed eccellenza, il ruolo del QI nella loro definizione.

Quoziente intellettivo medio, difficoltà ed eccellenza

Nel recente Manuale diagnostico dei Disturbi mentali (DSM-5) il parametro di quoziente intellettivo non è il solo ad essere considerato nella diagnosi delle difficoltà intellettive, definite da esso Disturbo dello sviluppo intellettivo o Disabilità intellettiva. 

I nuovi elementi per definire la presenza e la gravità del deficit riguardano il funzionamento in tre domini: Concettuale (competenze linguistiche, di lettura, scrittura, matematica…), Sociale (capacità empatica, relazionale, comunicativa….), Pratico (gestione dei diversi ambiti di vita e adattamento).

Tuttavia il quoziente intellettivo assume ancora oggi un valore fondamentale nella definizione del disagio o viceversa dell’eccellenza, associando a un numero un’etichetta, utile e indispensabile per l’accesso a servizi o sistemi, ma troppo spesso riduttiva e di dubbia interpretabilità.

 

QI: nella media, disabilità ed eccellenza

Il QI viene solitamente valutato attraverso le Scale d’intelligenza Wechsle (WIPPS, WISC E WAIS, in base all’età), oltre ad altri test standardizzati, da cui si ricava un valore standardizzato che corrisponde a fasce di funzionamento intellettivo e prestazione.

Nello specifico si definisce un quoziente intellettivo medio quello compreso tra 100 più o meno 15 deviazioni standard, ovvero all’incirca 85 e 115, sottolineando che da 80 a 90 è medio-basso e da 110 a 120 medio-alto. Al di sotto dell’85 si individua un livello basso fino alla definizione del ritardo a partire da un punteggio di 70, così articolato:

·         Ritardo mentale lieve: QI da50/55 a 70

·         Ritardo mentale medio: QI da 50 a 30/40

·         Ritardo mentale grave: QI da 35/40 a 20/25

·         Ritardo mentale gravissimo (profondo): QI < 20/25

Osservando invece i livelli superiori alla media si individuano differenti gradi si eccellenza che vanno dall’alto potenziale cognitivo alla plusdotazione cognitiva (dal 130). In particolare:

·         Livello 1: QI da 120 a 124 moderatamente dotato e da 125 a 129 dotato

·         Livello 2: QI da 130 a 135 Molto Dotato

·         Livello 3: QI da 136 a 140 Eccezionalmente dotato

·         Livello 4/5: QI > 140 e molto superiore a 140 da eccezionalmente dotato a intensamente dotato

Da sottolineare che a fini diagnostici e identificativi il solo numero derivante dal test è insufficiente a capire come il singolo individuo e le sue peculiarità, punti di forza e criticità, nonchè livello di adattamento.

 

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Quoziente intellettivo minore della media: difficoltà

Laddove sia presente un QI minore della media i rischi e le difficoltà possono risultare importanti e consistenti ai fini dell’adattamento. Nello specifico, a livello lieve si osserva un pressoché adeguato adattamento al contesto, con buoni livelli di apprendimento, seppur minore ai coetanei, sono individui che possono inserirsi nel mondo lavorativo, pur avendo spesso bisogno di aiuto e appoggio, specialmente di fronte a difficoltà, stress emotivi e sociali e questioni delicate come quella economica. 

Laddove le difficoltà siano maggiori (livello moderato) si osserva un’acquisizione del linguaggio e delle abilità prescolastiche lenta e difficoltosa, un raggiungimento di un livello di apprendimento base e una discreta autonomia e adattamento seppur necessitando di maggior supporto specialmente nella gestione degli aspetti di vita quotidiana e lavorativa, trovando impiego in ambienti protetti e adeguati in cui svolgono attività semplici sotto una supervisione.

A livelli ancora più gravi possono poi insorgere gravi difficoltà di apprendimento e linguistiche, con lessico limitato così come le abilità comunicative. Possono svolgere alcune semplici attività in contesti altamente protetti e vivere nel contesto famigliare, laddove vi sia una buona capacità di gestione della difficoltà e supporto adeguato. Nei casi più estremi, la vita in famiglia può risultare difficoltosa e possono insorgere altri rischi e comportamenti disadattivi. La dipendenza dagli altri è elevata e le capacità comunicative e linguistiche molto limitate.

Queste sono in modo molto generale le caratteristiche e i rischi principali che possono insorgere in presenza di una disabilità intellettiva. In ogni caso è bene valutare le risorse personali e ambientali del singolo, i rischi e i margini di miglioramento al fine di lavorare per l’incremento delle capacità, dell’autonomia e dell’adattamento laddove possibile.

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Foto: Sergey Nivens / 123rf.com