Impulsività: le conseguenze alla guida

Attenzione: se siete caratterialmente impulsivi o facili all’ira dovreste contate fino a dieci prima di mettervi alla guida. Questi i risultati suggeriti da uno studio inglese sui fattori di rischio degli incidenti stradali

Impulsività: le conseguenze alla guida

Molti incidenti stradali sarebbero causati anche da un comportamento aggressivo alla guida: impulsività, tendenza all’ira e aggressività agita sarebbero fattori di rischio importanti perché in grado di “far perdere la testa” al conducente predisponendolo a mettere in atto comportamenti imprudenti di guida.

Ma, d’altra parte, chi di noi non perde la pazienza almeno una dozzina di volte al giorno mentre è al volante?

 

Impulsività alla guida

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Regno Unito ha reclutato un gruppo di guidatori adulti, rappresentativi di tutte le fasce d’età dalla giovinezza fino alla terza età, di nazionalità inglese e irlandese.

L’obiettivo era quello di studiare la relazione fra tratti aggressivi e impulsivi di personalità e il comportamento di guida per vedere se e come questi fattori correlavano nel verificarsi di incidenti stradali.

Ebbene, detto-fatto: persone con tratti caratteriali di maggior impulsività risulterebbero avere comportamenti maggiormente aggressivi e imprudenti alla guida esponendosi, in tal modo, ad un maggior rischio di incidenti stradali.

Di questo, concludono gli autori, sarebbe utile tener conto per campagna di prevenzione di incidenti stradali.

 

Impulsività disfunzionale: quando contare fino a 10 non basta?

 

Il guidatore impulsivo e aggressivo...

Siete in ritardo o vi state recando ad un appuntamento che vi rende molto nervosi e ansiosi, ad ogni modo siete alla guida della vostra auto e non desiderate altro che affrettarvi ed arrivare nel minor tempo possibile. Ad un certo punto – come quasi sempre succede – vi trovate davanti un altro veicolo, che procede nella vostra stessa direzione ma che va ad una velocità molto più bassa rispetto a quella che tenevate voi fino a quel momento costringendovi di fatto a rallentare di molto.

L’esasperazione cresce, l’irritazione e l’impazienza anche, l’impulsività vi farebbe quasi tamponare quella maledetta macchina davanti a voi; iniziate di fatto a tenere una distanza molto ravvicinata dal veicolo che vi precede, troppo ravvicinata e forse inizierete anche a lampeggiare con i fari, a cercare senza successo di spostarvi sul lato sinistro della corsia per cercare di superarla a tutti i costi, magari suonando qualche colpo di clacson, anche se questo vorrà dire invadere, per il tempo necessario al sorpasso, la corsia in senso contrario alla vostra.

La fretta con cui vi stavate dirigendo verso la vostra meta sembra aver preparato il terreno rendendovi vulnerabili a reagire con impulsività e aggressività a qualunque ostacolo o contrarietà incontraste sul vostro cammino col rischio, fra l’altro, di non giungere affatto a destinazione, ma di incorrere in un più o meno pericoloso incidente stradale.

 

…e il malcapitato che lo precede

Ma, per onor di cronaca, cerchiamo per un attimo di immaginare cosa sta invece accadendo nella macchina che procede a rallentatore costringendo suo malgrado l’iracondo guidatore che la segue a rallentare sensibilmente.

Le ipotesi potrebbero essere naturalmente moltissime, scegliamone una: c’è un guidatore alle prese col suo navigatore gps, forse sta cercando una strada sconosciuta, forse si è perso in una zona della città che non conosce e, nel tentativo di seguire le istruzioni satellitari del tecnologico apparecchio senza sbagliare direzione per l’ennesima volta, procede a velocità modesta.

Ad un certo punto vede un’auto dietro la sua che inizia a lampeggiare, pensa che forse lo sta facendo per segnalargli che ha una ruota sgonfia, oppure il portellone del bagagliaio aperto, o forse c’è qualche pattuglia dei vigili appostata da qualche parte.

Il nostro guidatore inizia a rallentare ulteriormente chiedendosi cos’è che non va. Ad un certo punto la macchina dietro di lui inizia ad avvicinarsi di molto alla sua, anzi gli sta proprio attaccata e continua a lampeggiare, a suonare il clacson e si può distinguere il conducente che gesticola furiosamente!

Adesso è tutto chiaro: peccato che questo non faccia che aumentare l’ansia del nostro guidatore alle prese col satellite del gps che adesso, oltre che preoccupato di non riuscire ad orientarsi in una zona che non conosce, si sente minacciato e aggredito dalla macchina che gli sta alle calcagna, tutto questo lo sta mandando letteralmente nel panico: il cuore gli accelera, perde la direzione del gps, inizia a guidare in maniera incerta.

 

Ostacoli da evitare o persone con cui condividere le strade?

Come finirà questa storia? Non lo sappiamo, certo è che troppo spesso quando siamo alla guida agiamo d’impulso e con aggressività, forse questo accade anche a chi di noi non ha questi aspetti come cifra caratteriale.

La guida sembra riuscire a volte a tirar fuori il peggio di noi, perché? I motivi possono essere variegati, un aspetto è senz’altro interessante però, e cioè il fatto che, se ci pensiamo un attimo, troppo spesso consideriamo i veicoli con cui condividiamo le strade come degli oggetti, anzi degli ostacoli al nostro passaggio invece che delle persone, che come noi hanno le proprie motivazioni e intenzioni alla guida e con cui dovremmo relazionarci e non scontrarci per la strada.

Sarà perché le scatole di lamiera in cui ci muoviamo nascondono alla vita l’umanità del conducente, sarà colpa dell’alienazione a cui ci spingono i tempi inenarrabili che trascorriamo nel traffico. Sta di fatto che gli altri veicoli spesso sembriamo viverli come ostacoli, come nemici contro cui competere piuttosto che esseri umani – seppur al volante – con cui doversi rapportare né più né meno di come ci sentiamo tenuti a fare nelle relazioni sociali vis a vis.

E questo non sembra vada a vantaggio né della sicurezza sulle strade, né dei tempi che impieghiamo a raggiungere le nostre mete: un incidente, anche banale, quanto tempo fa perdere ai guidatori coinvolti? E a tutti coloro che, a causa di questo, si ritroveranno imbottigliati in una fila chilometrica subito dopo? La risposta viene da sé.

 

Percezione del rischio alla guida, via di prevenzione degli incidenti