Cos’è il rimorso? Un cortometraggio contro la violenza sulle donne

Cos’è il rimorso? c’è spazio per questo sentimento nelle tante storie di violenza domestica che molte donne subiscono purtroppo ogni giorno dai propri compagni? Il corto di Lorenzo Muscoso vorrebbe auspicarlo mentre dà voce ad alcune di queste storie, storie di violenza ma spesso anche di dipendenza affettiva profonda celata dietro il potere e l’abuso

Cos’è il rimorso? Un cortometraggio contro la violenza sulle donne

Cos’è il rimorso? Il regista siciliano Lorenzo Muscoso ne fa il titolo del suo bel cortometraggio dedicato al tema della violenza sulle donne dando voce alle narrazioni di coloro che la hanno subita mentre il protagonista sulla scena, nel disegnare il ritratto della propria compagna, scopre man mano dentro di sé, insieme ai tratti del volto di lei, il rimorso per le violenze commesse e, ci auguriamo, la via del cambiamento.

 

Cos’è il rimorso?

Quello della violenza domestica è purtroppo un fenomeno tristemente diffuso e ancora gravemente sommerso. Ma cos’è il rimorso e perché quegli uomini che usano violenza verso le proprie donne sembrano esserne immuni? È utile anzitutto distinguere il rimorso, come rammarico per qualcosa di cui ci si sente responsabili, dal senso di colpa e dal rimpianto. Se l’uno è uno stato di malessere interno riferito a desideri, pensieri o comunque non corrispondente ad azioni realmente compiute; l’altro evidenzia un dispiacere per ciò che è (o non è) accaduto per circostanze reali ma “esterne”, indipendenti dalla propria volontà.

 

Cos’è il rimorso dunque? Ma, soprattutto, è davvero così automatico che sopraggiunga in seguito ad azioni o comportamenti chiaramente condannabili come quello di chi, entro le mura domestiche, è autore di violenza fisica o psicologica? Spesso, come emerge da alcune delle storie raccontate nel corto di Muscoso, vittima e abusante sono legati pericolosamente da un doppio filo che è quello della dipendenza affettiva, se per la prima è molto difficile ribellarsi e cercare una via d’uscita, per l’altro ogni occasione è buona per ribadire con la violenza un possesso, un’esclusività un’accondiscendenza di cui non si ha mai abbastanza per conservare una sicurezza in sé stessi evidentemente estremamente fragile e precaria.

 

Cos’è il rimorso: perché non aspettare

Provare rimorso richiede la capacità emotiva, e non solo cognitiva, di riconoscere il diritto dell’altro ad esistere riconducendo a sé stessi, invece che all’altro, la responsabilità delle proprie azioni, un percorso di cui l’abusante non è evidentemente capace soprattutto finché la sua vittima gli rimane legata. Sono molti i Centri Antiviolenza sul territorio nazionale: sperare nel rimorso degli “uomini che odiano le donne” non restituirà la speranza a coloro che ne sono vittime, rivendicare il proprio diritto ad esistere passa invece attraverso il coraggio di agire e chiedere aiuto.

 

Fonte immagine: By ckOrange