Come superare l’attacco di panico

Lasciarsi andare, affidarsi all'universo, questi sono alcuni atteggiamenti da mettere in atto in caso di attacchi di panico.

Come superare l’attacco di panico

Oggi vorrei parlarvi di come superare l'attacco di panico. Quotidianamente ricevo mail di persone che soffrono di questo disagio, molto frequente nella nostra società, e sappiamo che la crisi arriva di colpo: questa energia che abita dentro di noi ci travolge e ci blocca, senza preavviso.

Posso dirvi che nessun malessere guarisce lottandoci contro, o peggio ancora nascondendolo con i farmaci! Tutti i disagi come la paura, l’ansia, la tristezza, il panico, arrivano sempre, perché qualcosa nella nostra vita non va, arrivano per avvisarci, per salvarci: i disagi vanno sempre ascoltati, perché tra le righe ci suggeriscono anche la via d’uscita. Sta a noi imparare ad ascoltarli e a non cercare di combatterli con la forza, altrimenti andremo solo ad alimentarli, li renderemo ancora più forti e si presenteranno in maniera sempre più frequente nella nostra vita!

Una donna che tempo fa si era rivolta a me, perché soffriva di attacchi di panico, pensava di essere, come dire, posseduta da un mostro, e faceva di tutto per combatterlo: questo era l’atteggiamento più sbagliato che poteva assumere.

Con il tempo e con l’aiuto delle essenze floreali scelte appositamente per lei, ha imparato invece a lasciarsi andare; quando sentiva che la crisi stava arrivando ed iniziava ad avvertire tutti i sintomi tipici dell’attacco di panico (vertigine, tachicardia, sbandamento, instabilità ecc.) si lasciava travolgere completamente da questa onda energetica, aveva imparato ad assecondarne il flusso.

Questo è l’atteggiamento corretto che tutte le persone che soffrono di questi disagi dovrebbero assumere; ha ottenuto risultati straordinari perché dopo circa cinque mesi di assunzione di Fiori di Bach, e dopo aver finalmente modificato il suo atteggiamento mentale e le sue abitudini quotidiane sbagliate, non solo non ha più avuto nessun disturbo, ma ha ottenuto una promozione anche nel campo professionale, quindi il panico l'ha diretta verso la strada giusta per lei, in qualche modo le è stato “amico”.

Dobbiamo imparare a cedere, smettiamo di essere rigidi, di voler tenere tutto e sempre sotto controllo, affidiamoci, impariamo ad affidarci all’universo, lasciamoci andare.

Cerchiamo di non associare mai l’attacco di panico a un luogo: il panico non è mai legato a nessun luogo. Spesso dopo aver avuto una crisi in un determinato posto, non si ha più il coraggio di ritornarci e sento molte persone che durante il consulto mi dicono:

“Si sto meglio, ma l’autostrada da quella volta non l’ho più presa”

“Ilenia al supermercato da sola non ci sono mai più ritornata, riesco a lavorare e a far tutto ma se solo immagino quella situazione sto male”

Impariamo ad improvvisare e a distrarci. Vi faccio un esempio: state passeggiando tranquilli per le vie del vostro quartiere, improvvisate, entrate nel negozio o nel supermercato che temete, in cui si era generato l’attacco di panico, sentite salire l’ansia, iniziate a percepire tutti i sintomi che piano piano si fanno più intensi.

Provate a distrarvi, spostate il vostro pensiero su un altro territorio, magari leggete l’etichetta del prodotto che state acquistando, leggete il cartello delle offerte, spostate la vostra attenzione, non osservate i sintomi e le sensazioni sgradevoli che state provando, rompete quel circolo vizioso, provate proprio a togliere lo sguardo dall’attacco di panico. In questo modo non lo alimenterete, e riuscirete piano piano a riprendere confidenza con tutti quei luoghi che vi fanno paura; opererete una vera e propria azione di rottura, una depurazione mentale!

Atteggiamento questo indispensabile per chi soffre di panico. Con questo eviterete di ridurre sempre di più i luoghi da voi considerati sicuri, eviterete di ridurre via via le vostre uscite da casa, lentamente riprenderete confidenza con tutti i luoghi che vi hanno generano ansia.

Concludo dicendovi che la paura di impazzire, di morire o di soffocare, tipica nelle persone che soffrono di attacchi di panico, non è altro che la voce della vostra anima, che si vuole liberare e vuole uscire dalla palude esistenziale nella quale vi siete immersi.

Nel mio blog troverete altri articoli inerenti a questo tipo di disagi,

Buona lettura!