Piccola guida alle competenze genitoriali

Come si impara ad essere genitori? Chissà se esiste davvero un manuale, per il momento ecco una piccola guida alle competenze genitoriali considerate utili dagli esperti.

Piccola guida alle competenze genitoriali

Essere genitori: un'arte, una sfida, una missione impossibile? Gli strumenti educativi sono molteplici e le mode, anche in questo ambito, si alternano da un estremo all'altro per cui diventa difficile capire quali siano le competenze da affinare.

Diciamo che è possibile individuare degli ambiti, dei compiti che sono propri dei genitori e lasciare a ciascuno la capacità di selezionare quegli strumenti, anche teorici, che meglio si adattano alla propria situazione al proprio bambino, perchè secondo me empatia e flessibilità sono le due competenze genitoriali per eccellenza.

 

Le funzioni del genitore

Prima di approdare a quali possano essere le competenze genitoriali, parliamo delle funzioni cui un genitore è chiamato. Una volta chiarita la funzionalità e il fine del genitore può essere più semplice usare e modificare le competenze a seconda della propria specifica situazione, vediamo alcune:

  • funzione affettiva: il genitore ama e offre affetto al proprio figlio. Ai bambini non basta qualcuno che sia loro da mangiare, ma hanno bisogno di qualcuno che voglia loro bene.
  • funzione protettiva: il genitore protegge il proprio piccolo che ancora non può muoversi in modo indipendente nel mondo.
  • funzione interpretativa: il genitore interpreta la realtà e ne rimanda il significato al figlio. Da come si comporta il genitore un bambino comprende ciò che è giusto, sbagliato, buono, cattivo, pericoloso, innocuo, divertente, ecc.
  • funzione identitaria: attraverso il suo sostegno e l'immagine che rimanda al figlio, il genitore crea e sostiene lo sviluppo dell'identità.

 

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Le competenze genitoriali

Parlare di competenze genitoriali significa addentrarsi in un campo complesso perché essere genitori coinvolge tutte le sfere della vita: biologia, psicologia e sfera sociale.

Insomma, si tratta di un concetto che comprende abilità personali (alcune possedute per natura, altre possono essere apprese e affinate con l'esperienza), attitudini, atteggiamenti che riguardano sia la propria persona, sia la capacità di entrare in relazione con l'esterno.

Come rendere più comprensibile tale complessità? Le competenze genitoriali sono quell'insieme di capacità che un essere umano utilizza quando gli viene affidata la cura, la custodia e la crescita di un individuo in formazione.

Da una parte comporta la capacità di ripensare a se stesso come genitori, quindi rivedere la propria esperienza da figlio e farne tesoro (sia per replicare, sia per allontanarsi da quel modello), prendere il proprio posto nella rete sociale come genitore e soprattutto cercare di entrare in contatto con i figli per trasmettere i propri principi educativi.

 

 ...e a livello pratico?

Un modo per esplicitare a livello pratico in cosa consistono le competenze genitoriali e vedere come vengono strutturati i corsi a sostegno delle stesse.

Alessandro Ridolfi, Mario Landi, Nerina Landi ed Elisabetta Pistolesi sottolineano soprattutto l'accompagnamento a riconoscere ed esplorare la propria esperienza emotiva nel mettersi in relazione al proprio figlio.

Questa apertura a sé dovrebbe creare un canale di accettazione dell'altro e della sua diversità: capire che il figlio è altro da sè è il modo migliore per aiutarlo a crescere in modo indipendente.

Questo risultato si ottiene attraverso la narrazione della propria esperienza e l'accettazione delle parti peggiori di sé per evitare di riversarle sui figli.

Non si tratta necessariamente di un percorso terapeutico, ma di colloqui (anche di gruppo) in cui finalmente sospendere il giudizio che affligge tanti genitori.

 

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